Capitolo 6

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«non vedo l'ora di oggi» sono le prime parole che mi escono da bocca prima di alzarmi dal letto. La Bundensliga è iniziata da più o meno tre settima ed oggi c'è già Bayern Monaco-Borussia Dortmund e finalmente rivedrò Marco. L'ultima volta che ci siamo visto è stato proprio tre settimane fa, prima che le partite iniziassero. Sono andata a vedere tutte le partite di James, sia in case che in trasferta e devo dire che sono contentissima di seguirlo sempre.
Mi dirigo in bagno con un pantalone ed una felpa e mi vesto il più velocemente possibile. Mentre mi sto lavando i denti mi arriva un messaggio «sono fuori» prima di sciacquarmi la bocca scrivo un velocissimo dammi cinque minuti e mi lavo la faccia.
È passato esattamente un mese da quando io e Robert abbiamo fatto quella follia, cioè uscire di casa alle due del mattino a fare casino nel parco come due bambini, e da quel momento siamo diventati inseparabili, devo dire che Jo aveva perfettamente ragione, adesso per me Robert è sicuramente qualcosa di più, ma non un semplice amico, forse il migliore, siamo così uniti che mi sono resa conto che con Cristiano e Marco non era così.
Prendo il telefono e lo metto insieme alla borsa e il portafogli e poi esco dalla stanza «Jam! Esco con Robert!» gli urlo appena esco di casa, talmente velocemente che non riesco a sentire la sua risposta.
Li vedo la macchina dove tre volte alla settimana, grazie al conducente, mi porta al bar a fare colazione, la maggior parte delle volte c'è anche Jo, ma oggi a quanto vedo non c'è, capita davvero raramente. Mi giro un po' attorno e vedo un'altra macchina parcheggiata, non molto lontano da qui, simile a quella di Jo, che coincidenza, scuoto la testa, apro la portiera e mi siedo «ciao» gli sorrido mentre mi sistemo meglio «ciao» mette in moto e veloce te si dirige al bar «a che ora iniziano gli allenamenti?» gli domando osservando la strada «nove» mi risponde guidando con cura senza prendere buche «oggi c'è la partita con il Borussia Dortmund» sospiro, ma subito dopo mi viene da sorridere «fammi indovinare» sorride e gira per un secondo lo sguardo verso di me «non ci verrai» mi dice mentre lo guardo con gli occhi aperti, prima che io riesca a dire qualcosa lui mi ferma «sto scherzando, tranquilla, chi ti tiene ferma?» scoppia a ridere ed io faccio la finta offesa «di solito alle partite vieni per James, ma oggi per ho vai? James o Marco» mi domanda con il sorriso ancora sul volto «entrambi» sorrido vincente «non hai capito, più che altro, per chi tiferai?» stronzo è l'aggettivo perfetto «Bayern Dortmund» gli dico guardando il bar in cui siamo appena arrivati «hai appena bestemmiato, non si unisce il nome di due squadre avversarie» lo guardo male «per quanto Marco sia il mio fidanzato, tiferò Bayern, solo e unicamente per mio fratello e non per te» gli do uno schiaffo sul braccio mentre spegne la macchina «il solito?» mi domanda mentre scendiamo «no, questa volta pago io, avevamo un accordo» gli dico mentre mi dirigo davanti al bar, fa una faccia contrariata, ma alla fine accetta «il solito?» gli domando usando il suo stesso tono, lui sorride ed annuisce. Mi avvicino alla barista «salve, vorrei due caffè, una brioche e un cornetto alla crema» le sorrido per essere cordiale, cosa che non sono «sono 6,95» annuisco e pago, ormai so quella somma da un mese «il cornetto alla crema ti fa male» gli dico mentre ci sediamo ad un tavolo «perché a te la brioche fa bene?» mi da uno schiaffetto sulla testa «certo» gli sorrido e il mio telefono inizia a vibrare «se arrivano le cose, aspettami» gli faccio segno e rispondo mentre mi alzo dal tavolo «buongiorno» sento dall'altra parte del telefono, la sua voce è rauca, probabilmente si è appena svegliato «buongiorno dormiglione» sorrido mentre mi mordo il labbro «oggi c'è la partita, sei pronto?» gli domando guardando al mio tavolo dove vedo la stessa barista di prima portare le ordinazioni al nostro tavolo «si è tu sei pronta per vedermi?» mi domanda ed io guardo fuori dalla finestra «uhm, forse» chiudo gli occhi «quel forse è un si?» lo sento sbadigliare dall'altra parte «molto sexy direi» e scoppiamo a ridere «adesso sono a colazione con Robert, sai che quando avete le partite dobbiamo fare presto» gli dico sperando che non si arrabbi «tranquilla, ci vediamo dopo» è un ragazzo d'oro «a dopo» sorrido e ci salutiamo.
Mi riavvicino al tavolo e mi siedo «giuro che se il caffè si è raffreddato do la colpa a te» mi punta un dito contro mentre beve il caffè «non è colpa mia! Ma di Marco» mi giustifico e mordo la mia brioche «sbrigati che tra poco devo andare agli allenamenti» mi guarda male «Rob, dopo non ti senti male?» gli domando vedendolo tranquillo a mangiare «per cosa?» mi domando mentre mi guarda stranito «devi fare gli allenamenti tra un ora, sei sicuro che dopo non ti senti male?» Di solito gli allenamenti iniziano alle dieci e quindi non mi preoccupo, ma oggi è diverso, poche volte è capitato in questo mese di avere delle partite proprio il giorno in cui dobbiamo andare al bar «tranquilla» mi tranquillizza e beve il suo ultimo sorso di caffè, faccio lo stesso e finisco anche io la mia brioche.
«sei stata veloce» mi dice mentre usciamo «gli allenamenti» gli ricordo mentre sbadiglio «ti accompagno a casa?» mi mette una mano sulla spalla ed io mi giro di scatto «no, vengo anche io» gli faccio un sorriso di conforto e saliamo in macchina. Posso dire che la mia giornata sarà "stressante".

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