Capitolo 11

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«Emilia! Dove sei?» sento una voce chiamarmi, quella di James. Apro gli occhi e alzo il busto. Mi guardo attorno e noto che sono nel letto della camera degli ospiti, cerco di ricordarmi del perché sono qui e in poco tempo le immagini di ieri sera mi ritornano in mente. Ho dormito con Robert, solo che lui non è qui. Sento un rumore provenire dalla porta e vedo James entrare in camera «perché sei qui?» mi domanda ed io mi giro dall'altra parte del letto. James non capisce e si avvicina a me «perché hai dormito qui?» mi domanda prendendomi le mani ed io gli faccio segno, con la testa, verso  il letto. Non capisce, anzi meglio che non capisce. Cosa mi salta in mente di fare? Dirglielo? Mio Dio come sono stupida «no, niente, in camera c'era un odore di chiuso» gli dico mentre lascio la mano di James e me la metto sulla testa «oggi hai la par-» vengo interrotta da una figura che entra in camera «ah siete qui» mi sorride ed io aggrotto se sopracciglia. James mi guarda e Robert mi fa segno di tenergli il gioco. Sembra quasi 007 «che ci fa lui qui?» domando ad James bloccandomi un paio di volte «Emilia» Robert mi guarda «cosa?» esclamo lasciando la bocca aperta «oggi c'è il bar» mi guarda male ed io faccio finta di ricordarmelo «oddio, è vero. Come ho fatto a dimenticarlo?» esclamo mentre mi alzo dal letto «James» lo guardo con una faccia da pervertita e lui mi guarda male «non voglio diventare zia, sappilo» gli dico ed esco dalla stanza. Vedo lo sguardo di Robert divertito e subito dopo noto che si "arrabbia", mentre James invece era rosso dalla vergogna.
Vado in camera mia a prendere i vestiti e sento che dal corridoio sento qualcuno scendere giù. Prima di entrare in bagno noto che qualcuno è entrato in stanza «come hai fatto?» gli domando e lui mi guarda male. Chiude la porta e si avvicina «lo ho sentito entrare, quindi ho preso la mia roba e sono uscito dalla finestra. Ha visto la mia auto e quindi, quando ho bussato alla porta, gli ho detto che tu probabilmente stessi dormendo visto che non mi aprivi e così ho fatto finta che ero tornato dal bar qua fuori» mi spiega guardandomi male «io che c'entro?» gli dico entrando in bagno e chiudendo la porta «c'entri perché» inizia a dire ed io scoppio a ridere «non c'entro nulla, è vero?» mi spoglio, mi lavo e poi mi vesto. Quando esco noto che Robert è seduto sul letto con il mio telefono in mano. Mi avvicino e glielo prendo dalle mani «che fai?» gli domando con la faccia preoccupata «stavo cercando di capire cosa non andasse a te e a Jo» mi risponde mentre mi guarda. Le mie notifiche sono tutti messaggi di Jo
"il bambino dov'è?"
"Avete fatto gli sporcaccioni eh?"
"Cagami -.-"
"ho capito che ci aveva dato dentro, ma mi potresti rispondere eh"
"avete usato le protezioni?"
"Per protezioni intendo i preservativi, no per chiarire"
"James sta tornando è appena uscito"
"quindi fa vestire Robert, visto che è nudo 🌝, e fallo uscire subito di casa"
"prontooo?"
"Stai dormendo?"
"State dormendo?"
Mi batto una mano sulla fronte e divento subito rossa «li hai letti?» dico balbettando e lui annuisce «quindi noi adesso avremo un bambino? No, perché le protezioni non le ho messe» mi dice ed io, ancora rossa in faccia, prendo le scarpe «Tua sorella è pazza» gli dico mentre mi infilo le scarpe e uscendo dalla camera «concordo» mi dice mettendomi un braccio intorno alle spalle «non c'è l'hai con me?» gli dico guardandolo negli occhi «no, perché dovrei avercela con te?» mi domanda ed io scuoto la testa.

«Li ha letti?» mi domanda mentre beve il suo frullato alla fragola «si, tutti» le do una schifo sulla nuca provocandogli un leggero dolore «scusa» scoppia a ridere ed io la guardo male «dopo mi ha anche detto "quindi noi adesso avremo un bambino? No, perché le protezioni non le ho messe"» prendo un sorso dal mio frappé al cioccolato. Ho scoppia a ridere ed io la guardo male. Dopo essere andati al bar, Robert è dovuto andare agli allenamenti per la partita di stasera èd io e Jo abbiamo deciso di uscire per tre e siamo ormai da un'ora a girare dentro al centro commerciale. Dieci minuti fa abbiamo deciso di prenderci qualcosa da bere dentro ad una bar nel centro commerciale e le sto raccontando quello che è successo stamattina con i suoi terribili messaggi «voi lo avrete presto il bambino? Dopo quello che avrete fatto stanotte» gli dico ricominciando a bere «ma che dici?» è rossa in faccia e sta balbettando, chiaro motivo del fatto che è hanno procreato. La guardo e sorrido facendo segno di chiudere il discorso. Dopo aver finito le nostre bevande ci alziamo e ci andiamo a fare un'altra passeggiata nei negozi «vuoi comprare qualcosa?» gli domando e lei scuote la testa «tu?» mi domanda ed io in tutta risposta gli dico di no «allora torniamo a casa» mi dice ed io scuoto la testa «ci annoiamo» le dico mentre usciamo «perché non andiamo al parco?» le domando e lei annuisce «si, ci sto» andiamo verso la mia macchina ed entriamo. Nei cinque minuti per arrivare al parco abbiamo cantato una canzone che c'era nella radio, eravamo stonate, ma non c'è ne importava.
Il mio sguardo vaga dal cielo agli alberi, in più c'è un forte fruscio di foglie e devo dire che non mi dispiace. Dopo una lunga notte fatta di lampi e pioggia pensavo che oggi avrebbe diluviato e invece c'è un bellissimo tempo. Rimarrei qui ore ed ore ad ascoltare il rumore delle foglie sugli alberi. Jo mi risveglia dai miei sogni mettendomi una mano davanti agli occhi «guarda li» mi fa segno di guardare verso l'entrata del parco. Noto un ragazzo biondo con un lungo tatuaggio sul braccio sinistro. I miei occhi si riempiono di tristezza e prendo Jo per un braccio «che ci fa lui qui?» gli domando e lei scuote la testa. Marco è a pochi passi da noi, è lì con un amico e in poco tempo c'è lì ritroviamo davanti «Ehy» mi sorride ed io scuoto la testa «cosa vuoi?» gli domando «Emilia io non volevo» lo blocco «tu non volevi» inizio a dire «eppure lo hai fatto» lo guardo male e in poco tempo il mio sguardo si sposta sul ragazzo al suo fianco «ciao» gli dico sorridendogli «ciao, io sono Mario» mi allunga la mano e la stringo e lo stesso fa Jo «sono venuto a vedere la partita del Bayern oggi contro il Bayer» Mario ci guarda e noi annuiamo. Solo dopo qualche secondo Jo diventa buia in faccia «ma io ti conosco» gli dice guardando Mario «davvero? Io no» Mario inizia a ridere facendo il finto imbarazzato «Mario, è la sorella di Robert» gli fa notare Marco e Mario annuisce «Jo, sei quella Jo» gli dice e lei annuisce. Noto che Jo non vorrebbe, ma deve e prende Mario ore un braccio e lo porta vicino ad un albero, l'asciando me e Marco da soli «perché sei venuto anche tu sei Mario voleva vedere questa partita? E perché un giocatore del Borussia vorrebbe vedere la partita del Bayern allo stadio» domando a Marco guardandolo negli occhi «io sono qui perché volevo chiarire con te e poi non so perché Mario voglia vedere la partita qui» mi dice prendermi la mano ed io la tolgo subito dalla sua presa «Marco, troppo tardi, io non chiarirò con te» lo guardo e noto che sta per piangere, ma si gira di scatto «io non pretendo che devi essere la mia ragazza, ma voglio soltanto essere tuo amico» mi dice ancora di spalle «io non volevo, lo voleva Anna, ma a quanto pare sa manipolare le persone» continua a dirmi ed io scuoto la testa «quello che è fatto ormai è fatto, basta con i finti giochetti» gli dico prendono la borsa che si trovava sulla panchina «ti chiedo solo di pensarci! Diventare amici e basta» mi dice girandosi e noto che ha gli occhi rossi «non lo so» gli dico un'ultima volta prima di andare verso la mia auto. Vedo che Jo sta parlando con Mario ed è felice, quindi decido di non disturbarla. Le scriverò un messaggio appena entrata in macchina dicendole che sono andata a casa a prepararmi per la partita.

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