"Hailey Bethany King ti ordino di svegliarti immediatamente e preparare le tue cose! Tra tre ore dobbiamo partire!" Mi urla mia madre dalla cucina.
"Mamma sto dormendo!" Urlo potandomi le coperte fino alla testa.
"Preparati! Ora!"
Mi alzo dal letto controvoglia e vado in bagno a farmi una bella doccia rinfrescante, dopodiché mi vesto e mi dirigo da mia madre per fare colazione.
"Mamma" dico richiamando la sua attenzione "Ricordami un'altra volta il perchè dobbiamo andarcene da San Francisco"
"Perchè la tua scuola fa schifo, entrambe dobbiamo cambiare aria e dare una svolta alla nostra vita e anche perchè ho una miglior offerta di lavoro" dice sorridendo e servendomi la colazione.
Roteo gli occhi e inizio a mangiare "A me piace stare qua" Borbotto sapendo che non è così.
"Menti, senti so che non hai voglia di cambiare aria, soprattutto per trasferirti in una città come Los Angeles, ma sai che lo faccio per il tuo bene."
"Per il bene di entrambe" dico correggendola.
"Su mangia in fretta e aiutami a caricare le valige in macchina"
Mi chiedo ancora come mia madre faccia a stare in piedi: fin da quando avevo 5 anni ho vissuto con lei, solo con lei, senza un padre, che invece di starci accanto ha preferito andarsene e buttare tutto all'aria per una stupidissima segretaria sexy.
Fin dal giorno in cui ci ha abbandonate, non mi sono mai presa la briga di chiamarlo, non se lo meritava e figuriamoci adesso che ho quasi 18 anni.
Non meritava me e tanto meno mia mamma.
Ci ha abbandonate e inoltre, prima che se ne andasse, picchiava mia mamma come fosse nulla, che verme.
Ho imparato a crescere forte e allontanare le persone che non meritavano la mia attenzione e forse ho sbagliato ad allontanare tutti, ma che ci posso fare? La gente punta ad altro, è sempre stato così e sempre lo sarà.
Nessuno si è mai interessato veramente ad Hailey Bethany King. Nessuno.
Forse una persona o due ci sono, ma se ne sono andate anche loro, perchè si sono lasciati influenzare dalle parole che circolavano su di me.
Ed eccomi qui, sola a preparare le valige con mia mamma, senza nessuno da salutare.
Dopo 17 anni qui a San Francisco credo che non mi mancherà nessuno, a parte il gelataio all'angolo che mi dava i gelati gratis ogni Sabato.
Ma non credo che riuscirò a farmi degli amici così in fretta, dato i miei precedenti qua a San Francisco. Tutti qui mi odiano e mi reputano 'L'asociale poco di buono, che non esce mai di casa'.Ma loro non mi conoscono, o almeno non hanno mai avuto voglia di conoscermi per quello che sono realmente.
Sono tutti uguali, tutti che si adeguano alla massa di adolescenti che ti etichettano per quello che sembri, non conoscendoti per quello che sei.
Quasi mi scendono le lacrime per quelli che sono stati i miei compagni, ho detto quasi.
Mi alzo e aiuto mia madre a caricare le ultime valige in macchina.
"Siamo pronte?" Mi domanda guardando per l'ultima volta quella che per 17 anni della mia vita è stato il mio rifugio "Sì, andiamo che facciamo tardi".
Saliamo in macchina e partiamo verso la nuova vita, spero solo che riservi il meglio per noi due.N/A:
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FALLING ALL IN YOU
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