Capitolo 1

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Bisogna amare per sentirsi vivi

Caleb

Ricordo ancora il nostro primo incontro sai?
Tu eri con le tue amiche, indossavi un vestito che ti arrivava al ginocchio a righe rosa e bianche.
Io ero con i miei amici e pensai che mai avevo visto tanta bellezza.

Ricordo anche il nostro primo appuntamento. Eravamo al London eye e tu avevi paura dell'altezza.

"Caleb io lassù non ci salgo" Rimanesti sotto la ruota panoramica per almeno venti minuti.
Ma poi sei salita, hai sempre avuto coraggio. Tanto coraggio.

"Il Tamigi è bellissimo visto da qui." Io che guardavo te da quando eravamo saliti, non l'avevo nemmeno visto il Tamigi.

Guardavo te. C'eri soltanto tu sopra quella ruota. Che me ne facevo fare del Tamigi quando tu eri seduta al mio fianco? Il vento ti sfiorava il viso e poi ti passasti la lingua tra le labbra ed io lì persi completamente la testa.

Era passata una settimana e noi continuavamo a passare interi pomeriggi su quella ruota panoramica, e ogni volta riuscivi a trovare qualcosa di nuovo e meraviglioso nel paesaggio. Dicevi che era bellissimo, ma io che avevo te al mio fianco il paesaggio nemmeno lo guardavo.

"Guarda là" indicavi con il dito "quelle nuvole sembrano un cuore" quella volta il tramonto era bellissimo.

"Sai che al tramonto o al sorgere del Sole è possibile, a volte, osservare il raro raggio verde?" Mi guardasti per un momento e poi scoppiasti a ridere per la mia espressione. Cosa potevo saperne io del "raro raggio verde"?

"È un brevissimo flash verde-azzurro, che capita di vedere un istante dopo la scomparsa del sole.
Dicono che il raggio verde può far sì che chi l'ha visto non possa più ingannarsi nelle cose che riguardano il sentimento. Chi è stato tanto fortunato da vederlo una volta, vede chiaro nel proprio cuore e in quello degli altri."

Come foglie degli alberi in autunno Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora