Caleb
Mi ero allontanato da te pian piano. Come quando finisce l'estate e l'autunno porta via quella spensieratezza per far arrivare il gelo.
L'autunno era la mia paura. L'estate eravamo noi.
Sono stato un cretino. Non c'era notte in cui non ti pensavo. Riempivi i miei sogni e la mia realtà.
Dopo tre settimane capii che ero stato un cretino e che ti amavo troppo. Misi da parte l'orgoglio e decisi di venire a casa tua.
Era notte, ma sapevo che non stavi dormendo dalla luce della tua camera accesa. Mi feci coraggio e bussai, dopo averti osservato per qualche minuto dal marciapiede di fronte casa tua.
Quella notte pioveva e quando ti vidi non trattenni le lacrime che si mescolavano alla pioggia.
Quella notte facemmo l'amore, ma più che fisico era mentale. Mai avevo parlato così apertamente dei miei sentimenti. Delle mie paure e dei miei freni.
"Ti amo anch'io Caleb. E anch'io ho paura, ma non andartene ma più. Promesso?"
"Promesso"
Sei stata la mia prima promessa. Sei stata la mia promessa e lo sarai per sempre.
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Come foglie degli alberi in autunno
Short StoryDicono che il tempo guarisce ogni ferita, ma quando non le guarisce queste ferite cosa si fa? *** *estratti dal libro* "Tu sei stata la mia estate, sei stata luce nei giorni bui e acqua nei giorni di siccità. Sei stata vita. Un'esplosione dritta al...