caro diario

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18 settembre 2016

È il diciotto settembre. Sono passati esattamente sei giorni da quando ho ricevuto la sua seconda lettera. Lui che non è mai stato bravo con le parole ha scritto una lettera per me.
Nessuno mi aveva mai scritto una lettera. È stato priprio la mia prima volta in tutto.

È vero, non ho mai voluto sentire una spiegazione. Non ho mai voluto ascoltare ciò che aveva da dire per il semplice fatto che non sono così forte come lui crede.

È stato l'amore della mia vita, la persona a cui ho dato tutto e da cui ho ricevuto moltissimo. L'ho visto piangere sotto la pioggia e ridere davanti il tramonto più bello della nostra vita, eppure non so perdonarlo.

Mi manca tantissimo e vorrei provare a parlare con lui, ma tutti i muri che ho alzato in questi mesi poi non reggerebbero. Non potrei mai resistere di fronte le sue lentiggini, di fronte le sue labbra rosa, di fronte quell'uomo che ho amato. Tutte le mie difese crollerebbero, ed io ho impiegato tanto per tirarle su non lascerò che cadano giù.

Non avrei la forza per tirarle su un'altra volta. Non avrei la forza, finirei con il venir travolta dalla gente. Finirei con l'essere sfiorata dalla gente così distratta da non capire nemmeno le mie debolezze, finirei poi con il cuore fra le mani di chi delle mie debolezze ne approfitterebbe.

Quindi caro diario, spero un giorno di lasciar scorrere e perdonare chi mi ha rotto il cuore, quel cuore che prima funzionava solo grazie a lui.

Erin

Come foglie degli alberi in autunno Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora