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«In verità voglio avere una conversazione solo con Krystal» dice Alexander assottigliando gli occhi.

La sua espressione è indescrivibile, vorrei fare amicizia con tutto il mio cuore ma non voglio assolutamente che mi faccia domande personali sulla mia famiglia o su chi frequento, è incoerente perché non mi ha mai rivolto la parola ed ora vuole già entrate in questioni personali.

«Sono un amico stretto di Krystal, quello che dici a lei lo dici anche a me» dice facendosi schioccare le dita, tipo come se sapesse che ci sarà una rissa.

Non so se è serio sul fatto che se mi vogliono parlare deve esserci anche lui oppure è per allontanarlo.

«Stephan è tutto ok, non stavamo dicendo nulla di male» dico tanto per calmare gli animi di questi due.

Entra un professore che sinceramente non ho neanche mai visto all'interno della scuola. È piuttosto alto, ha gli occhi scuri, i capelli brizzolati ed una corporatura robusta.

«Buongiorno ragazzi, io sono il vostro supplente. Il vostro insegnante, di cui non ricordo minimamente il nome, ha avuto un infortunio e sarà assente per due settimane» dice mentre mastica rumorosamente una gomma.

Ci sono improvvisamente gridi di gioia che mi fanno sobbalzare, io sono dispiaciuta che la professoressa di matematica abbia avuto un infortunio. Forse sono io che sono decisamente troppo sensibile.

«Fate silenzio, dobbiamo comunque andare avanti con il programma» dice scocciato, saranno due lunghe settimane «Quindi leggetevi pagina trentasei mentre io vado a prendere un cappuccino» dice continuando a masticare quella gomma.

Si alza dalla sedia, prende il suo iPad bianco ed esce dall'aula senza curarsi che, gli studenti presenti, hanno iniziato a fare tutt'altro che leggere pagina trentasei.

«Krystal, posso offrirti una sigaretta?» dice qualcuno toccandomi la spalla.

Mi giro e vedo Josh tutto sorridente con il pacchetto di Winston fra le mani.

«N-non fumo» dico cercando di sorridere senza sembrare un ebete.

Sembra rimanerci male visto che il suo sorriso scompare e diventa tutto rosso in viso.

«Oh... Allora possiamo andare a prendere un caffè?» dice posando le sigarette nella tasca dei pantaloni grigi.

Annuisco e usciamo dall'aula, odio i silenzi, mi mettono terribilmente in imbarazzo più di quanto non lo sia nelle normali situazioni.

Camminiamo fino alla macchinetta del caffè e vediamo il supplente flirtare con una professoressa che, a quanto vedo, ci sta anche. Quest'ultima è evidentemente molto più bassa rispetto lui, ha i capelli lunghi e castani, gli occhi del medesimo colore ed è un po' robusta.

Josh scoppia in una rumorosa risata quando vede il professore che ha lo stampo di un rossetto rosso acceso sulla camicia, lui si gira e ci guarda male venendo nella nostra direzione con fare impacciato.

«Voi due, non siete i ragazzi della classe che ho in quest'ora?» dice assottigliando gli occhi e scuotendo l'indice.

«No professore, vi sarete sicuramente sbagliato» dice Josh digitando il numero quarantadue sulla macchinetta, leggo sull'elenco dei caffè, ha preso della cioccolata calda con questo caldo.

«Sono più che sicuro di aver visto lei che mi guardava male» dice indicandomi.

È così vicino a me che posso notare la sua dentatura ormai rovinata dal fumo e dalla quantità di caffè che beve, molti denti mancano e i restanti sono un mix tra un marrone scuro ed un giallo paglia, vomitevole. Faccio una smorfia disgustata sentendo in cattivo odore di tabacco mischiato a quello di patatine al formaggio e gomma alla menta fuoriuscire dalla bocca del professore. Forse crede che mangiando una gomma di questo gusto possa migliorare la situazione.

ANGEL (In corso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora