Capitolo 3

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(L'immagine è stata fatta da me)

Sara’s POV

Erano passati un paio di giorni da quando io e Nyssa avevamo iniziato a far parte del Team Arrow e avevo avuto modo di capire che a nessuno piaceva il modo di agire della mia ragazza.

-Che c’è di male in quello che ho fatto, me lo spieghi?!- chiese Nyssa ad Oliver mentre entravamo nel covo dopo la missione.

Dovevamo semplicemente impedire una vendita di armi e durante lo scontro Nyssa aveva “accidentalmente” ucciso un paio di persone.

-Hai ucciso due uomini come se le loro vite non contassero nulla!-.
-Erano criminali, meritavano di morire!-.
Ecco la giustificazione che Nyssa (e anche gli altri assassini) dava per le sue azioni.

-E allora? Noi non uccidiamo- disse Oliver e i due andarono avanti a bisticciare, mentre Laurel mi fece cenno di seguirla più in disparte.

-Fa sempre così la tua ragazza?-.

Annuii. Se si trattava di toccare i suoi ideali Nyssa diventava una iena e si metteva subito sulla difensiva.
-Già. Non le piace che qualcuno le dica come deve lavorare-.

-Ho notato…Allora, hai deciso come chiamarti? Devi trovare un nome che non riveli la tua identità alle persone- disse Laurel sorridendo.

-Lo so, ma non è semplice… - dissi sospirando.
Guardai verso Oliver e Nyssa e vidi che loro stavano ancora litigando, così proposi a Laurel di uscire a bere qualcosa dato che avevamo fatto stranamente presto.

Lei accettò subito e ci cambiammo in pochi secondi.

Laurel indossava una maglietta grigia, un giubbetto di pelle, jeans chiari stracciati e stivali neri.

Laurel indossava una maglietta grigia, un giubbetto di pelle, jeans chiari stracciati e stivali neri

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Io invece indossai una maglia bianca, pantaloni bianchi a righe nere e sandali bianchi.

Mentre gli altri continuavano a discutere uscimmo dal covo e andammo verso un locale lì vicino

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Mentre gli altri continuavano a discutere uscimmo dal covo e andammo verso un locale lì vicino.

Durante il viaggio chiacchierammo di ogni cosa, come facevamo un tempo. Parlare con mia sorella era forse una delle cose mi era mancata di più in quegli anni.

-Procuratore Lance?- disse una voce maschile alle nostre spalle.
-Non girarti- sussurrai a mia sorella -È armato-.
-Come…? Come lo sai?-.

-Fidati di me- dissi mentre l’uomo si avvicinava a noi -Quando te lo dico io inizia a correre e avverti la polizia-.
Lei annuì, mentre i passi si facevano sempre più vicini.

Tre…

Due…

Uno…

-Ora!- urlai e Laurel iniziò a correre, mentre l’uomo sparava colpi a caso.
Con un calcio lo disarmai, lanciando l’arma il più lontano possibile.

-Il mio padrone aveva ragione, sei brava Ta-er al-Sahfer- disse l’uomo.
-Sei uno di loro!- dissi ringhiando.
Voleva far del male a mia sorella per arrivare a me; non pensavo che la Lega si sarebbe abbassata a dei giochetti simili.

L’uomo sorrise: -Ovviamente. A proposito, dove si trova la tua ragazza?-.

-Sei davvero convinto che te lo dirò?- dissi ridacchiando.
-Sì, perché se non lo farai ucciderò tutti quelli a cui tieni uno alla volta davanti ai tuoi occhi e tu non potrai fare niente per fermarmi-.

-Per catturarmi devi battermi. Vediamo se ci riesci- dissi e mi preparai ad attaccare.
Iniziammo a combattere, ma c’era un piccolo problema: lui era armato, io no.

È vero, avevo lanciato via la sua pistola, ma aveva altre armi nascoste, ne ero sicura al cento per cento.
E infatti, dopo un po’ tirò fuori un coltello e cercò di colpirmi.

Schivai prontamente ogni colpo e dopo alcuni minuti in lontananza si iniziarono a vedere delle luci blu e rosse: stava arrivando la polizia.
-Polizia! Lascia stare la ragazza!- urlò un poliziotto.

L’uomo ghignò e alzò le mani.
-Non mi avrete mai, illusi!- disse e poi ingoiò un liquido, morendo in pochi secondi.

-Sta bene signorina?- chiese uno dei poliziotti.
-Sì, ho cercato di difendermi come potevo intanto che arrivavate- dissi cercando di sembrare più scossa di quanto lo fossi in realtà.

-Non si preoccupi, ora ci pensiamo noi. Vada a casa e si faccia una bella dormita, ne ha bisogno-.
-Certo, grazie mille per l’aiuto- dissi e mi allontanai.

Non ero diretta a casa? Bensì al covo, dove speravo di trovare Nyssa.
Infatti, era lì ad allenarsi come era solita fare.
-Hey habib, tutto ok? Non eri uscita con Laurel?-.

-Siamo state attaccate, un assassino- a quella parola Nyssa sgranò gli occhi -voleva minacciarmi usando mia sorella. Lei sta bene ora e l’uomo è morto. Si è ucciso-.
-Tipico della Lega…-.

-Dovremmo dirlo agli altri che abbiamo degli assassini che ci stanno alle costole?- chiesi.
-Meglio di no per ora, aspettiamo e vediamo che succede-.

Annuii e lei mi diede un bacio.
Solo lei riusciva a farmi stare bene, a farmi rilassare quando ero nervosa, a tranquillizzarmi quando ero spaventata.

-Torniamo a casa? Tuo padre starà impazzendo per quello che è successo- disse, ma io scossi la testa.
-Voglio mostrarti una cosa, prendi la tua divisa- dissi e indossai anche io la mia.

Andammo verso una chiesa abbandonata lì vicino e salimmo sul campanile: da lì si vedeva tutta la città.
-È bellissimo- disse Nyssa.

-Quando ero più piccola e litigavo con i miei genitori venivo sempre qui. Mi faceva stare bene e mi sentivo al sicuro- dissi ricordando quei tempi.
-Lo conosce qualcun altro?-.

-No, solo io e te- dissi -Sarà il nostro posto-.
Lei sorrise, dandomi un altri bacio, stavolta più carico ancora di amore.
-Sai, credo di aver trovato il nome per te- disse Nyssa ed io la guardai, curiosa.

-Ah sì? Sarebbe?-.
-White Canary-.

In effetti era un nome molto bello e in qualche nodo mi legava a mia sorella.
-Mi piace molto!- dissi e la abbracciai.

Rimanemmo lì per qualche minuto ad osservare la città di fronte a noi, luogo che sarebbe stato probabilmente teatro di molti eventi.

Note:
Fatemi sapere che ne pensate con un commentino se vi va 😊
Bye
P.S.: qui c'è la foto del campanile mentre nel prossimo capitolo metterò le foto delle varie divise, così potete avere un'idea di come sono 😊

: qui c'è la foto del campanile mentre nel prossimo capitolo metterò le foto delle varie divise, così potete avere un'idea di come sono 😊

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