(La copertina è di mia invenzione)
Attenzione: ci sono scene che potrebbero turbarvi!
Sara’s POV
Passarono un paio di mesi da quando mio padre mi aveva sparato e ormai mi ero ripresa completamente.
Nel corso di quelle otto settimane erano state uccise cinque donne, tutte che avevano una forte somiglianza con me.
-Credi sia un avvertimento?- chiesi.
-Probabilmente qualcuno che vuole farti uscire allo scoperto, magari un assassino- disse Oliver.
Annuii: sì, molto probabilmente era un assassino, non lasciava nessuna traccia che potesse condurci da lui.
-Il nostro uomo o donna è molto bravo, neanche un’impronta sui corpi delle vittime- disse Felicity smanettando al computer.
-Stai violando i computer della polizia?- chiese John.
-Forse- disse lei stando sul vago.
Decisi di uscire a prendere una boccata d’aria, e poco dopo venni raggiunta da Oliver.
-Hey, tutto bene?- mi chiese.
Sospirai: -Come vuoi che stia? Mio padre ha cercato di uccidermi e delle donne sono morte per causa mia-.
-Primo: non è colpa tua se quelle donne sono morte. Secondo: cosa hai in mente di fare con tuo padre? Non si è più fatto vedere da quando ti ha sparato-.
-Non lo so, non ne ho la minima idea! Non credevo che sarebbe stato capace di fare una cosa del genere…- dissi e mi scappò un singhiozzo.
Ancora non capivo come avesse potuto, lui non aveva mai agito in maniera così avventata.
Lui mi abbracciò, dandomi un bacio sulla testa come faceva sempre. Era il suo modo per dirmi che mi voleva bene e che sarebbe stato lì se ne avessi avuto bisogno
.
-Vado ad allenarmi un po’, dopo due mesi sono un po’ arrugginita- dissi e rientrai nel covo mentre gli altri stavano uscendo per andare ognuno al proprio lavoro.
In palestra trovai solo Nyssa, la quale se la stava prendendo con un sacco da boxe.
-Quel sacco immobile non è un degno avversario- dissi avvicinandomi.
Lei sorrise, voltandosi verso di me.
-E quale sarebbe un mio degni avversario?- chiese avvicinandosi.
La baciai, stringendola a me il più possibile.
-Mi sei mancata- le dissi e approfondii il bacio, sentendola ricambiare subito.
Mi sentii spingere all’indietro, fin contro la parete; mi aggrappai a lei con le gambe mentre sentivo le sue labbra scivolare lentamente lungo il mio collo iniziando una lenta e piacevole tortura.
-Bene bene, sono contenta di avervi trovato entrambe in un colpo solo, ho risparmiato tempo prezioso- disse una voce maschile.
Ci staccammo di scatto e all’ingresso della palestra vidimo un uomo sulla trentina, piuttosto grosso come muscolatura e con la tipica divisa da assassino.
-Sei tu. Sei tu che hai ucciso quelle donne!- dissi.
Lui rise, annuendo: -Molto sveglia per essere bionda. Avanti, venite con me e nessun altro si farà del male-.
-Non ci pensare proprio- disse Nyssa afferrando due spade e passandomene una.
-Volete la guerra? E va bene, guerra sia-.
Nyssa avanzò verso di lui con la spada. Lui schivò ogni colpo, afferrando poi un’altra spada e iniziando a colpire a sua volta.
Riuscì a colpirlo, ma fu solo un graffio. Intervenni, attaccandolo alle spalle.
-Due contro uno, non è per niente leale- disse lui schivando anche i miei colpi.
-Proprio tu parli di lealtà- dissi e continuammo lo scontro.
Lui riuscì a disarmare Nyssa, la quale iniziava ad essere stanca.
-Tuo padre è molto deluso da te sai?- disse l’assassino prima che riuscii a stenderlo.
-Mio padre è sempre stato deluso da me- disse Nyssa e lo colpì, facendolo svenire.
-Portiamolo alla polizia- dissi e lei annuì.****
Nyssa’s POV
Lasciammo l’assassino alla polizia e tornammo al covo, dove passammo il resto del pomeriggio ad allenarci.
Quella sera, quando tornammo a casa, avevo la testa piena di pensieri, non solo per via di quello che era successo con Laurel (dalla quale vivevamo ancora), ma anche per quello che quell’uomo aveva detto.
Mio padre deluso da me, sai che novità!
-Padre! Padre che succede?!- chiesi seguendolo nella sua stanza.
-Hai fallito la missione! Ecco cosa succede!-.
Fallito? Avevo ucciso chi dovevo e non avevo lasciato nessuna traccia.
-Ho fatto quello che volevi!-.
-Hai dimenticato di uccidere una testimone-.
-Era una bambina! Aveva due anni!!- dissi.
Lui mi tirò uno schiaffo e caddi a terra.
-Era una testimone e come tale dovevi ucciderla! Una notte in cella ti farà imparare la lezione- disse e mi sentii sollevare da due uomini.
-Sono molto deluso da te, abnataya*, molto deluso-.
-Hey Nyssa… Guarda alla televisione…- disse Sara con tono preoccupato.
Feci come aveva detto e spalancai gli occhi: in televisione c’era suo padre.
Arrestato il Capitano della polizia con l’accusa di aver tentato di uccidere la propria figlia. Lui ha ammesso di aver bevuto quel giorno e che non era nel pieno delle sue facoltà. Tra due giorni il processo.
-Oh mio Dio… Dice chi è stato a denunciarlo??- chiesi.
-Ha detto il sindaco, quindi Oliver… Ha fatto quello che io non ho mai avuto il coraggio di fare… Cerca in che carcere si trova, voglio vederlo- disse.
-Sei sicura?- le chiesi e lei annuì.
-Devo farlo-.****
Sara’s POV
Arrivammo al carcere e una guardia ci condusse nella zona per gli incontri.
Ci sedemmo al tavolo e mio padre arrivò pochi minuti dopo.
Quando mi vide i suoi occhi divennero lucidi.
-Non pensavo saresti venuta- disse.
-Voglio spiegazioni- dissi e lui annuì.
-Quella sera, dopo aver fatto quella scenata, sono andato a bere qualcosa.Non so cosa sia successo, ma qualcuno deve avermi drogato, perché non capivo più nulla. Ho avuto un piccolo risveglio quando ormai ti avevo sparato, ma non sapevo di averlo fatto. Devi credermi, è la verità!-.
Sospirai: -Perché in due mesi non ti sei fatto vedere?-.
-Ero sempre sballato, a quanto pare qualcuno mi tiene d’occhio. Un bicchiere ed ero fuori, non capivo più nulla-.
Gli presi le mani, mentre sentivo le lacrime scivolare sulle guance.
-Scopriremo il colpevole papà, te lo prometto-.
Annuì e lo abbracciai.
Note:
*abnataya = figlia mia (arabo)
Fatemi sapere che ne pensate con un commentino se vi va 😊
Bye
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Legends of Assassins
Fiksi PenggemarIl mio nome è Sara Lance. Dopo aver passato anni nella Lega degli Assassini sono tornata a Star City con la mia ragazza con l'intenzione di iniziare una nuova vita. Ma si sa, quando c'è di mezzo la Lega nulla è certo e per proteggere la mia famiglia...