Scegli me!

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SCEGLI ME!

Dopo qualche giorno di calma, mi hanno chiamato con urgenza dalla Caserma per un caso di minacce ai danni di due produttori tv. Sono arrivato più in fretta possibile, così salgo le scale quasi di corsa e dopo un saluto generale vado dritto verso l'ufficio di Anna, aprendo la porta senza bussare, come al solito.

"Buongiorno a tutti!"

I due presenti seduti davanti alla scrivania fanno per alzarsi.

"Comodi, comodi... Marco Nardi, PM." Mi presento, e non posso fare a meno di cogliere di sfuggita l'espressione infastidita di Anna al mio ingresso. Che ho fatto, stavolta?

"Costanza Busto, produttrice creativa dello show, e lui è Arturo Vatti, produttore dello show."

"Tutti e due produttori! Ma... che differenza c'è?" Si informa Cecchini.

"Diciamo che io metto i soldi e lei le idee." Commenta Vatti.

Cecchini ridacchia. "Ahhh, come me e mia moglie: lei compra e io pago!"

"Ci hanno riferito che avete avuto delle minacce, dico bene?" Meglio tornare sull'argomento, mi sa.

"Sì... ho trovato questi nel mio camerino," spiega la signora, "il primo risale a circa tre settimane fa, mentre invece il secondo è dell'altro ieri."

Mi porge dei fogli, che io osservo prima di passarli ad Anna.

"Dopo il primo messaggio è bruciata un'auto di produzione, abbiamo pensato che fosse un incidente... ma oggi è bruciato il manichino con il vestito di una delle ragazze, Adelaide..."

"Avete pensato a un eventualità di... sospendere il programma?"

"Assolutamente no!" Arriva prontamente la risposta della signora Busto, "Potrebbe essere semplicemente lo scherzo di un mitomane, o uno psicopatico... magari qualcuno che ci vuole fare chiudere."

"Alle ragazze, delle minacce non abbiamo ancora detto nulla," ci informa il marito, "non c'è motivo di eccessivi allarmismi."

Io non sono d'accordo, e nemmeno Anna è convinta.

"Capisco... quanto vi fermerete a Spoleto?" Chiede.

"Tre giorni, il tempo di girare questa puntata speciale... siamo all'Hotel San Francesco."

"Va bene," chiude lei, "farò mettere un'auto di pattuglia."

"La prego, discrezione."

"Certo!" Più che di discrezione, Anna ha l'espressione di una che vorrebbe mandare tutto all'aria e dirgliene quattro. "Lo spettacolo deve continuare..." fa con velato sarcasmo.

"The shos mast... go..." Evviva l'inglese del Maresciallo!

"...go on." Conclude Anna per lui. Io mi trattengo dal ridere, almeno fino a quando i due produttori sono fuori dalla stanza, poi scoppio senza ritegno.

Anche il Capitano accenna un sorriso.

"Meno male che c'è Lei, Cecchini..." commento, ancora con le lacrime agli occhi. "Pure tu, avevi una faccia..." faccio, rivolto ad Anna, che si fa tetra in viso.

"Questi programmi sono stupidi, senza un minimo di dignità o morale... e poi mi chiedono 'discrezione'..." Scuote la testa, esterrefatta. "Ho bisogno di caffè."

"Ci penso io," mi offro, andando a prenderne uno anche per me, così da approfittare del momento per stare con lei- ehm, no, che dico... intendevo per farmi spiegare meglio la situazione.

[...]

La mattina dopo, veniamo avvisati che una delle ragazze è stata effettivamente aggredita ed è in gravi condizioni. Io e Anna stiamo discutendo sul da farsi nel suo ufficio quando entra Vatti. "Bella protezione, complimenti!" Ci accusa.

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