La notte dell'anima

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LA NOTTE DELL'ANIMA

Oggi è una splendida giornata di sole di metà marzo.

Una giornata perfetta per una gita a un monastero.

Ho saputo che Don Matteo aveva organizzato questo pellegrinaggio e Cecchini ha pensato di invitarmi, ma io ho accettato esclusivamente perché mi sono informato e ho scoperto che questi monaci fanno una birra artigianale fantastica, quindi il mio obiettivo è quello. Poi una bella passeggiata non fa mai male, e la compagnia è buona.

A proposito di monaci e simili, è tornato il pretino.

Stando a quello che mi ha detto Anna, Giovanni aveva bisogno di riflettere e se n'è andato per qualche settimana in montagna. Chissà che non decida di fare l'eremita, almeno la smette di ripensarci ogni due e tre e incasinare la vita degli altri. So che non sono affari miei, ma non è divertente vederla star male per quello che non si decide a capire cosa vuole dalla vita. Ora è tornato dall'isolamento, e chissà che novità porta.

Intanto per oggi io mi godo la camminata, così pure Patatino si sgranchisce le zampe.

Incontro i Cecchini al completo insieme a Cosimo al bar della piazza per fare uno spuntino prima di incamminarci, e quando usciamo troviamo una sorpresa: Giovanni e Anna.

Anche il Maresciallo non sapeva venissero, e a quanto pare don Giovanni ha omesso un particolare, perché dalla faccia di Anna di certo non si aspettava una gita tra colleghi, anzi.

Intanto arriva pure Zappavigna, cosa che non rallegra affatto Cecchini, e il gruppo inizia a camminare mentre io raggiungo Anna, che non si è mossa dal suo posto.

"Ehi!" La saluto.

Lei mi guarda, apatica. "E tu che c'entri con un pellegrinaggio? Pure il cane..."

"Ah, io assolutamente nulla!"

"Quindi che ci fai qua?"

"Io sono venuto per la birra," le spiego, "questi monaci fanno una birra artigianale che è fortissima... Tu? Che ci fai qua?"

Lei non risponde, ma si volta verso il gruppo arrivato a metà salita, e Giovanni si è appena girato a guardare che stiamo facendo ancora piantati lì. Fatti gli affari tuoi e lasciaci chiacchierare in pace.

Decido di indagare, cercando di fare l'indifferente. "Ah, ma è per Giovanni! Ma si è riaccesa un po' di... fiammella? No?" Anna si limita a scuotere il capo, sconsolata. "Ti immaginavi di fare un'uscita romantica con lui?" La stuzzico, ridacchiando, ma vedo che si infastidisce. L'ha combinata grossa, mi sa, se non l'ha avvisata che non sarebbero stati soli. "Scusami... Speri che Giovanni non si faccia più prete?" Tento ancora, stavolta in tono più serio, ma vedo che la sua espressione triste non se n'è andata.

"Io non spero proprio niente." Sussura con sguardo basso. Ah, Giovanni, ma che combini? Proprio non ti rendi conto?

Cecchini sceglie proprio quel momento per attirare l'attenzione su noi due. "Signor Capitano!" La chiama, probabilmente incerto sul perché ancora siamo piantati lì.

"Vieni, Patatino!" Fa il piccolo Cosimo, e il cane inizia a tirare verso di lui. Okay, chiaccherata terminata.

"Dai, ragazzi, che don Matteo ci sta aspettando!" Io inizio a camminare, allargando le braccia in segno di resa. "E quando arriviamo su, Santa Messa per tutti!"

Getto un'occhiata alle mie spalle, e rido nel notare l'espressione di Anna. Se potesse, ho l'impressione che strangolerebbe tutti seduta stante.

[...]

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