Tutta la vita

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TUTTA LA VITA

La festa di laurea di Chiara va nel migliore dei modi.

Lei apprezza tantissimo l'idea, adora il drive-in, Cenerentola e tutto quello che abbiamo preparato per lei.

Come avevo previsto, io e Anna finiamo per passare tutta la serata insieme: a parte qualche amico in comune, nemmeno lei conosce gli invitati. Anna che, a proposito, è molto elegante ed estremamente bella in questo suo tubino blu notte che le dona da morire.

Per buona parte del tempo, restiamo in un angolo a parlare, fingendo di non pensare ogni istante a quello che è successo in questo stesso posto pochi giorni prima.

Inoltre, succede una cosa interessante durante la festa, non so se Anna abbia sentito perché non mi dice niente al riguardo, ma visto che Chiara non ha detto chi sono, nessuno si spiega esattamente la mia presenza qui. Tanto che, quando a una sua collega di corso che sta parlando con altre ragazze sento dire di me 'Sicuramente sarà il fidanzato di sua sorella, quella che fa il Carabiniere', io non oso obiettare. Anzi, potrei aver involontariamente alimentato le voci chiedendo spudoratamente ad Anna di ballare con me, stupendomi non poco quando lei accetta, imbarazzata, allontanando con mia immensa soddisfazione gli sguardi maliziosi dei colleghi di Chiara.

Comunque, non posso fare a meno di notare un certo nervosismo in alcune frasi di Anna, e il suo comportamento lo riflette. Non solo durante la festa ma più in generale, in questi giorni e soprattutto a lavoro.

Stamattina, in caserma, se possibile le cose vanno pure peggio.

Credo di non averla mai vista così scontrosa.

Mi ha appena rimproverato perché non ho messo in ordine i fascicoli.

"Qui hai gli archivi di marzo, di qua. Da marzo in poi sono dall'altra parte. Che problema c'è?"

"Che sono in disordine. Che ci ho messo un po' per ritrovarli."

"Vabbè, adesso ci metto i fiocchettini-"

"Ti chiedo solo questo, ti chiedo solo questo, un po' di ordine! Grazie!" Conclude, invitandomi con un gesto a uscire dal suo ufficio. "La prossima volta stai più attento anche con i verbali di sequestro."

"Va bene."

"Grazie." Mi chiude immediatamente la porta.

Io sono scioccato. Chiedo immediatamente lumi al Maresciallo, magari ne sa qualcosa in più.

Oppure è colpa tua. Ha ripensato a come ti sei comportato con lei alla festa di laurea di Chiara e ha deciso che sei uno stronzo e ti prendi il gioco di lei. Quindi ti tratta così. Te lo meriteresti.

"Mi dice che c'ha questa stamattina? Oh!" Esclamo comunque, indignato. Lui mi prende per un braccio facendomi allontanare, saggiamente direi.

"Che c'ha... è che ci sono novità! È tornato il prete! Anzi no, ex-prete."

"Ah, Giovanni?" Quindi è colpa sua se ha le crisi?!

"S'è spretato!"

"Ahhh! Ha cambiato idea, adesso, eh..." Poi mi rendo conto di cosa vuol dire. Abbasso la voce. "Ha mollato il seminario?"

"E chi semina, raccoglie!" Fa lui in tono eloquente. "Lui ha seminato prima, e raccoglie ora."

"Ah. E vabbè, per me può raccogliere quello che vuole, guardi." Borbotto, dirigendomi verso l'uscita.

"Ah, sì?" Infierisce Cecchini.

"Sì, sì..." Rispondo, tentanto di suonare disinteressato.

In realtà sento il sangue ribollire nelle orecchie.

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