Scene da un matrimonio

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SCENE DA UN MATRIMONIO

Che bello tornare a lavoro.

No, sul serio. Soprattutto adesso. Ho bisogno di tornare alle abitudini sicure, dopo il colpo.

Quello che avrebbe dovuto essere uno dei momenti più belli della mia vita si è trasformato in un incubo: ero tornato a casa della mia futura sposa, che sarebbe diventata mia moglie il giorno dopo, perché avevo dimenticato la giacca nel pomeriggio, e mi sono trovato davanti la scena che nessuno vorrebbe vedere.

Lei, sul divano col mio migliore amico, i vestiti a terra, decisamente non lo spettacolo che mi sarei immaginato. Dire che fossero sorpresi è poco, e la cosa bella è che mentre Simone non ha fiatato ma ha solo piantato gli occhi a terra, Federica ha avuto la sfacciataggine di dirmi che in fondo me l'ero cercata, non ero l'uomo di prima.

Gran bella giustificazione.

Ovviamente il giorno dopo non mi sono presentato in chiesa, ci mancherebbe pure. Non avevo nessuna intenzione di vederla e volevo subisse almeno un po' dell'umiliazione che lei aveva riservato a me.

Ho sfruttato la settimana del viaggio di nozze mancato per cercare di riprendermi. Non mi sarei di certo potuto presentare a lavoro in quelle condizioni disastrose. Sarò pure anticonformista, ma sono pur sempre un Pubblico Ministero, un po' di contegno devo mantenerlo. Soprattutto non mi andava che i miei colleghi mi vedessero in quello stato.

Una cosa l'ho decisamente capita dopo questi sette giorni, però: le donne sono tutte uguali, vogliono cambiarti a loro piacimento, sono convinte di prendere le decisioni migliori per tutti, salvo poi stufarsi e buttarti via. Sempre un passo avanti, così da essere pronte a rinfacciarti le cose o farti cadere alla prima occasione, per avere un buon motivo per scaricarti. Ah, naturalmente con tutta la ragione del mondo.

Non saprei dire quanto ho pianto in questi giorni. È imbarazzante da un certo punto di vista, ma è pur vero che sfogarsi così fa sentire davvero meglio. A volte è l'unico modo per buttare tutto fuori. Poi riesci ad affrontare il resto con più chiarezza. Se non altro, non te la prendi con chiunque. La rabbia un po' è sfumata, ma questo non significa che mi comporterò allo stesso modo. No. Non mi farò più fregare.

Quello che spero è che in caserma ci sia da divertirsi per un po', viste le novità.

Il Maresciallo Cecchini mi ha informato dell'arrivo del nuovo Capitano, e immaginate un po'? Ebbene sì, è una donna. Un'altra che vorrà di sicuro ribaltare il palazzo sottosopra perché non le andrà bene niente. Un classico.

Avrei voluto rendermi più presentabile per non mettermela contro a priori, ma purtroppo per me sono tornato ieri e ho scoperto che quella psicopatica della mia ex mi ha strappato tutte le camicie e buttato i vestiti. Ah, oltre ad essersi portata via la macchina. Almeno la moto mi è rimasta, visto che sono andato via con quella. La moto, e il cane. Pazienza.

Devo ammettere che ho fantasticato un po' su di lei, non ho cercato il suo curriculum di proposito. Non ci sono moltissime donne nell'arma, e ancora meno sono quelle con ruoli di potere. Ammetto di essere curioso, chissà come sarà. Non vedo l'ora di vedere con chi avrò a che fare per i prossimi anni.

Eccoli, lei e Cecchini davanti all'ingresso della caserma. Stando al maresciallo, la capitana, come la chiama lui, è una tutta rigore e dovere, ovviamente. C'è da dire che non è sempre attendibile quello che dice lui. Vedremo un po'.

Arrivato in piazza, scendendo dalla moto e sfilandomi il casco, getto un'occhiata ai due. Sembra perplessa, e mi viene da ridere. Chissà che le avrà detto il maresciallo di me.

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