Pene d'amore

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PENE D'AMORE

Anna oggi mi sembra particolarmente agitata, e non capisco perché. Okay, il caso su cui stiamo iniziando ad indagare non è dei più semplici, ma lei non è una che si fa prendere dall'ansia per mancanza di indizi.

Incontro lei e il Maresciallo all'ingresso della Caserma dopo il loro sopralluogo all'ospedale dov'è ricoverato il bambino nato prematuro. Stiamo ancora discutendo quando Anna apre la porta del suo ufficio, ed esclama, "Mamma! Ancora qui?"

Io mi blocco sui miei passi.

"Certo! Dove vuoi che vada, tutta sola...!" Commenta una donna bionda e ben vestita, che deduco essere quindi sua madre, in tono che sottolinea l'ovvietà della cosa.

Ah. Ecco spiegato il motivo dell'agitazione, quindi. È bastata una frase per farmi capire che la signora è l'esatto opposto di Anna, in quanto a carattere. E pure per lo stile, decisamente.

"Non mi presenti i tuoi colleghi?"

Io entro lentamente in ufficio, trattenendo a stento un sorriso ironico. Ma sì, meglio cercare di fare una buona impressione e svignarmela.

"Certo..." risponde il Capitano, in imbarazzo. "Conosci già il Maresciallo Cecchini, e lui è... ehm..."

"Marco Nardi, il PM." Mi presento, facendo il baciamano alla signora, che scopro chiamarsi Elisa.

Anna mi lancia un'occhiataccia, che mi diverte ulteriormente.

"Son venuta a fare un salutino ad Anna e Giovanni. ...Lo conosce, no, Giovanni?"

Annuisco, eccome se lo conosco.

"...Il suo fidanzato?"

Io spalanco gli occhi, interdetto. Fidanzato? Perché, si sono rimessi insieme e io non ne so niente?

Uno sguardo eloquente di Anna e Cecchini mi fa capire che devo reggere il gioco. Okay, ora ti sistemo io. Ti ho beccata a dire una bugia, ora vedi!

"Certo! Sì, sì, sì, sì, è... un grande!" A farsi sfuggire Anna, sì. Ehm. "È un ragazzo... d'oro! Anna è davvero una donna fortunata!" Rincaro la dose, girandomi ad osservarla e trattenendomi dallo scoppiare a ridere: sta facendo di tutto per non picchiarmi ma nella sua testa sono convinto me ne avrà dette di tutti i colori. Ma dai, come potevo non approfittarne? Quando mi ricapita, di poterla prendere in giro senza che lei possa reagire?

"Beh, io vi lascio perché immagino abbiate molto di cui parlare. Madame," faccio un leggero inchino alla signora Elisa prima di svignarmela senza però smettere di tenere d'occhio Anna, che ha tutta l'aria di voler sparire.

[...]

Più tardi, mi richiamano perché hanno trovato un possibile sospettato: una delle guardie ha avuto una relazione con la detenuta morta, mettendola incinta mentre era in carcere. Senza un alibi adeguato, ha tutte le carte in regola per essere l'assassino della ragazza.

Mentre Ghisoni lo porta via io rispondo a una chiamata, ma mi affretto a staccare sentendo la interessante conversazione tra Anna e Cecchini: a quanto pare sua madre, incontrando Giovanni per caso, ha capito erroneamente che lui le abbia chiesto di sposarlo. Lei sembra in preda al panico, e il Maresciallo tenta di tranquillizzarla dicendole di lasciar credere la storia alla madre, tanto si tratta solo di due giorni, e di fidarsi di lui. Mi rendo conto che, nonostante i dissidi iniziali, anche Cecchini si sta affezionando molto ad Anna, ed è una cosa che mi fa molto piacere.

"Va bene!" acconsente lei infine, chiaramente terrorizzata e portandosi una mano al petto come se le mancasse l'aria. "Non si abitui, perché non vedo altre possibilità..."

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