9 UN MOMENTO

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I carri armati stavano passando il Nilo.

Il caporale agitò il cucchiaino nella tazza e pensò a quel che era successo negli ultimi tempi...

Lui apparteneva a un reparto molto elitario: la Matruh Mobile Force. Di stanza in Medio Oriente, si trovava lì sin dal 1938. Poi, poco dopo lo scoppio della guerra, era diventata una divisione motorizzata. I reggimenti di ussari 1°,8° e 11° si erano riuniti nella brigata corazzata leggera, mentre il 1° e il 6° blindati avevano costituito la brigata corazzata pesante. Da quel momento in poi, erano capitate molte cose...E ora era lì, con il proprio reggimento, in nord Africa, in quel gennaio del 1941.

«Cacceremo via gli italiani che stanno minacciando le nostre colonie!» risuonò una voce.

Tutti si concentrarono mentre i mezzi corazzati erano traghettati dalla sponda orientale a quella occidentale.

«Hanno osato dichiararci guerra, al seguito dei tedeschi. Dei veri lacchè!».

Tutti sbottarono in risate allegre. Molti applaudirono.

«Adesso gli facciamo vedere cosa significa affrontare le truppe britanniche».

«Giusto, giusto!» latrarono i carristi.

L'altoparlante continuò: «E...».

Ci fu un gemito, poi delle urla.

Sibilarono delle cannonate contro il palo che trasmetteva i messaggi di propaganda.

Più che cannonate si trattava di bombe a cadere dal cielo.

«Via, via di qua!».

I carristi si allertarono e presero posto sui carri armati. Le mitragliatrici furono erette, assieme ai cannoni per quel che era possibile.

I caccia italiani erano lì sopra e troneggiavano, facendo cadere bombe e rafficando sui poveretti colti di sprovvista.

«Un attimo, un attimo ancora». Il caporale non voleva rinunciare al tè.

Intorno, la battaglia si stava scatenando.

Questi italiani... seppur considerati imbelli, ne stavano facendo di danni. Ovunque era tutto un urlare, uno sparare. Cannonate e scambi di pallottole di ogni tipo da tutti e due i lati.

«Un attimo, per favore». Voleva goderselo in santa pace. Non era possibile?

La battaglia proseguì. Alcuni aerei furono abbattuti, molti carri armati sventrati dalle bombe. Nel Nilo, un paio di chiatte vennero affondate con tutti i mezzi a bordo.

«Aspettate ancora un istante, vi prego». Mescolò ancora. Ah, il buon tè inglese.

Ci fu un'esplosione fortissima. Soldati inglesi dappertutto... o meglio, i loro pezzi dappertutto. Uno lì, un altro là.

«Oh, eccomi» e si avvicinò al carro armato di cui era cannoniere.

«Buono il tè, caporale?».

«Moltissimo. Grazie per la pazienza». Era da quando era in Medio Oriente che non ne assaggiava uno così buono.

«Oh, non ti preoccupare».

«Un secondo... Ecco»sorrise. «Direi che possiamo aprire il fuoco». A quell'orchestra di morte siunì un altro carro armato.

La Seconda Guerra Mondiale in racconti Capitolo 3 Gran BretagnaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora