24 SFORTUNA

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«Ah, quindi Roosevelt ha esteso la legge Affitti e prestiti ai sovietici?» disse mentre fumava una sigaretta.

«Sì, è così. È una buona cosa?». Aveva gli occhi da botolo.

«Mah, non saprei. Penso che sia anche ora che gli americani si decidano a scegliere da che parte stare. Noi o i tedeschi?».

«Ah, ma staranno con noi. Questo è certo». Agitò il capo con forza in un gesto di assenso. «Che? Gli americani con loro? Con i tedeschi? Va bene che un secolo e mezzo fa ci facemmo la guerra... ma adesso gli americani sono nostri tradizionali alleati».

«Poi vedremo l'evoluzione dei fatti».

«Ancora qui a chiacchierare?».

«Signore...». Gettò il mozzicone.

«Muovetevi, che gli italiani stanno rompendo».

«Sissignore». Corsero verso i Gloster Gladiator.

Si sentirono delle urla. «Al fuoco! Al fuoco!».

«Ma che succede?». Allora impallidì. Dove aveva gettato la sigaretta - credeva di averla spenta - si stava scatenando un incendio.

«Cavoli, l'hai combinata grossa!».

«Oh, ma sta' zitto».

«Lasciate perdere quell'incendio e muovetevi a decollare» arrivò un altro superiore.

Raggiunsero i Gloster Gladiator e decollarono veloci.

Il pilota, prima di lasciare terra, sentì il secondo superiore chiedersi: «Ma perché è scoppiato?».

I Gloster Gladiator si immersero nel cielo blu del nord Africa. Erano biplani di tela contro nuvole e aquile.

«Oh, certo che l'hai combinata, amico!» ridacchiò l'altro, via radio.

«Sta' zitto, ti ho detto, che ci sono... uh?».

«Cosa c'è?».

«Italiani».

Erano dei FIAT C.R.42 in avvicinamento. Rapidi, letali...

Mitragliate per parte britannica.

... ma anche veloci a precipitare.

«Ah, questi italiani! Saranno bravi a calcio e nel cantare, ma per combattere è meglio che ci cedano il posto!». Per una volta il pilota rise di gusto.

«Noi del 112° Gruppo siamo i più...».

«I più cosa?». Nessuna risposta. Guardò nella direzione del Gloster Gladiator del commilitone e vide che stava cadendo. Grugnì.

Gli italiani si agitavano mentre i Gloster Gladiator alitavano raffiche.

Il pilota ricordò le esperienze finora fatte. Protezione del canale di Suez, incursioni in Grecia per sostenere le truppe fino a Creta e combattimenti nei cieli di Egitto. Era stato sfortunato? Sarebbe stato meglio evitare di provocare quell'incendio a... neppure sapeva cosa. Ma c'era chi era stato più sfortunato di lui. Il commilitone, il suo amico. Il pilota decise di continuare a combattere. Fortuna o sfortuna, si sarebbe dato da fare. Fino in fondo, che gli americani entrassero o no in guerra.

La Seconda Guerra Mondiale in racconti Capitolo 3 Gran BretagnaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora