A casa Nicolayev tutto era tranquillo. La sera era calata ed il sole si era ritirato all'ombra degli imponenti palazzi, sostituito dalla luna pallida e delicata.
Tutti a casa attendevano il ritorno di Hunt ed Eric ma, soprattutto la chiamata dei Detective che li avrebbe informati che, finalmente Christopher era stato catturato.
L'uomo aveva la polizia alle calcagna, questa volta non sarebbe riuscito a fuggire. Irina ed Igor erano intenti a preparare la cena, un piatto tipico russo della quale Eriel non ricordava il nome.
L'attore ed il compagno erano seduti in salotto, accoccolati sul morbido divano e nel bel mezzo di una sessione di coccole. Ian e Luka si erano spostati al piano superiore, più precisamente nella stanza di quest'ultimo.
I due innamorati avevano deciso di parlare e di raccontarsi tutte le cose che si erano tenuti nascoste negli anni.
Ian, dal proprio canto non aveva molto da rivelare, qualche piccola infrazione della legge ma Luka, Luka aveva molte cose da dire, forse fin troppe.
White era sdraiata nella sua cuccia, era acciambellata contro il morbido cuscino e respirava pesantemente, completamente addormentata. "Ragazzi venite, lo stroganof è pronto" Disse Irina, richiamandoli dalla cucina.
I due ragazzi si guardarono e Mikail sollevò le sopracciglia.
"Non dovremmo aspettare che Hunt ed Eric tornino dall'ospedale?" Domandò il biondo, raggiungendo i genitori in cucina.
Irina indicò la finestra che dava su vialetto.
"Arrivano" Disse la donna. Mikail si avvicinò alla finestra ma non fece in tempo a scorgere i due uomini che il campanello trillò, dando il benvenuto ai nuovi arrivati.
Fu Eriel ad aprire la porta, stringendo Hunt in un caloroso abbraccio. L'uomo aveva un grande cerotto bianco appiccicato in fronte e sotto questi erano stati applicati quattro punti.
"Giusto in tempo. È pronto in tavola" Disse Eriel, sorridendo gioioso. I due nuovi arrivati si sfilarono le scarpe e fecero il loro ingresso in casa.
Irina corse ad abbracciare Hunt e l'uomo, inizialmente colpito da quella dimostrazione di affetto rispose immediatamente al medesimo modo, lasciando che la russa gli lasciasse una carezza sulla schiena.
"A me niente abbracci?" Domandò Eric, incrociando le braccia contro il petto.
Irina sorrise e gli diede una spintarella, tornando in cucina, dove il marito si stava dedicando all'impiattamento dello stoganof.
"Tu non sei stato brutalmente ferito da quello psicopatico" Ribatté Irina, prendendo fra le mani due piatti. Hunt sollevò le sopracciglia, non avrebbe definito la sua ferita brutale, quanto più il graffio di un gattino di cento chili.
"Mikail, va a chiamare tuo fratello e Luka" Disse Igor, sedendosi a capotavola. Il biondo attore annuì e si diresse immediatamente al piano superiore, tornando qualche momento dopo seguito dal fratello più giovane ed il Detective.
"Sedetevi prima che si freddi" Disse Irina, accomodandosi alla destra del marito.
Insieme cenarono parlando del più e del meno, cercando di evitare di discutere di ciò che era accaduto solo poche ore prima.
La famiglia era nuovamente riunita e questo era tutto ciò che importava veramente.
"Quindi, ora starai qui?" Domandò Igor, rivolgendo a Luka la propria domanda. Il Detective annuì. "Prenderò in affitto un appartamentino non molto lontano da qui" Rispose lui, sorridendo gentilmente.
Il genitore parve soddisfatto dalla domanda tantoché non chiese nient'altro.
"Sai, credo di aver ricordato dove ti ho già visto" Disse Eriel, rivolgendosi nuovamente al Detective. Lui sollevò le sopracciglia, incuriosito dalle parole del ragazzo.
"Un anno fa ho avuto un piccolo incidente in auto, sono venuto in centrale per occuparmi di tutte le scartoffie che avrei dovuto firmare e credo di averti visto" Spiegò Eriel, sperando che la sua mente non gli stesse giocando un brutto tiro.
Luka schioccò le dita e sollevò le sopracciglia.
"Ma certo! Si, è molto probabile. Dovevo essere tornato per occuparmi di alcune questioni burocratiche... il caso" Commentò il Detective sorridendo.
Anche Mikail fece altrettanto.
"Tutta questa storia è guidata dal caso" Disse Igor e nessuno poté dargli torto.
Quando oramai la cena stava giungendo al termine Hunt si alzò da tavola, dicendo che avrebbe dovuto usare il bagno.
"Non fare le scale, non vorrei mai che a causa della botta finissi col farti del male. Usa il bagno su questo piano, si trova vicino all'ingresso" Disse Irina, mimando la via con le mani. Mikail sollevò le sopracciglia.
"Ragazzo fortunato, non mi ha lasciato usare quel bagno neanche quando, dopo una partita di football mi ruppi una gamba" Commentò il biondo, sorseggiando un bicchiere d'acqua. Irina lo guardò con sufficienza.
"Questo perché sia tu che tuo padre siete degli animali" Rispose lei,regalando un sorriso ad Hunt.
Il direttore sorrise e un poco imbarazzato fuggì da tavola, rifugiandosi nel grande bagno.
"Ora che ci penso nemmeno io ho mai visto quel bagno" Borbottò Eric, guadagnandosi un'occhiataccia da parte della padrona di casa.
"Ma credo vivrò bene anche senza vederlo" Rispose il manager, suscitando in Igor ed Eriel una piccola risata. Luka e Ian si ritirarono nuovamente nella stanza del minore, dicendo che il Detective doveva ancora finire di raccontare al giovane una vecchia storia riguardante un caso.
Igor li congedò con un gesto della mano. I restanti si recarono in salotto. "Hunt sta bene? È in bagno da molto" Disse Eriel, rivolgendo la propria attenzione verso il corridoio buio. "Non preoccuparti, i medici hanno detto potrebbe avere qualche capogiro, probabilmente non vuole farvi preoccupare" Disse Eric. Decidendo tuttavia di non raggiungere il compagno in bagno, preferendo lasciare tranquillo. Qualche istante dopo si sentì una maniglia cigolare ed una porta aprirsi.
"Visto? L'ho detto che sarebbe tornato presto" Disse Eric alzandosi in piedi. Andò incontro ad Hunt ma, quando sollevò il capo non incontrò gli occhi di lui bensì la canna di una pistola. Igor scattò in piedi ed Eric alzò le mani, arretrando lentamente. "Buonasera" Commentò la voce viscida e suadente di Chirstopher.
Mikail si alzò in piedi, tenendo gli occhi ben fissi sul padre biologico. Eric abbassò le mani solamente quando si ritrovò abbastanza lontano dal criminale.
"Come sei entrato?" Domandò Igor in un ringhio, poggiando una mano sulla spalla del figlio, cosicché si allontanasse da Christopher.
L'uomo dagli occhi neri puntò la pistola su di loro.
"È stato facile. Scassinare una serratura non è certo un problema per me" Disse il biondo, complimentandosi per le proprie doti. Mikail storse il naso.
"Piuttosto, sono venuto a prendere mio figlio. Ho un volo che parte tra poche ore" Commentò Christopher con toni profondo, mentre faceva correre lo sguardo lungo le pareti bianche.
"Mio figlio non va da nessuna parte" Sibilò Igor, mostrando i denti come fosse stato un cane rabbioso. Irina si portò al fianco del marito.
"L'intera polizia russa ti sta cercando, Christopher, credi davvero di poter lasciare questo posto senza essere preso?" Domandò la donna, poggiando una mano sul braccio di Mikail.
Eriel era al fianco di Eric ma, nonostante non fossero sotto tiro non avrebbero potuto fare nulla, prendere il cellulare e chiamare la polizia sarebbe stato impensabile. Christopher arricciò le labbra in un'espressione pensierosa.
"Hai ragione. Non credo di poter fuggire così facilmente" Disse il biondo, abbassando un poco la pistola, cosicché non fosse più puntata alla testa di Mikail.
L'attore rilassò le spalle, credendo che il genitore biologico decidesse di andarsene senza causare altri danni. "Ma, prima posse eliminare l'uomo che in tutti questi anni si è spacciato per il padre di mio figlio" Disse Christoper digrignando i denti e premendo il grilletto.
Il proiettile partì ma, prima che potesse colpire il petto di Igor Mikail si mosse, spingendo il padre, sperando di poter schivare completamente il colpo. Sfortunatamente il proiettile colpì egualmente Igor ma, invece che perforare il petto pulsante di sangue colpì la spalla, conficcandosi nell'osso. Un grido di dolore lasciò le labbra dell'uomo che, ringhiando e imprecando in russo si portò una mano alla ferita.
"Igor!" Esclamò Irina, precipitandosi al fianco del marito che stava già venendo assistito da Mikail.
Rumore di passi giunse dal piano e prima che Ian potesse rendersi del tutto visibile Eric lo chiamò a gran voce.
"Ian! Fermo!" Gridò il manager.
Un nuovo colpo partì dalla pistola ma, invece che colpire il giovane studente colpì il muro.
Luka aveva afferrato il ragazzo in tempo, spostandolo dalla traiettoria del bersaglio e nascondendolo dietro la parete dietro la quale si sviluppavano le scale.
"Ma che bella riunione di-" Christopher si interruppe nell'udire un rumore improvviso.
"Hey!" Esclamò Hunt.
Il malvivente si voltò giusto in tempo per venire colpito in pieno viso da un pesante vaso bianco.
L'uomo dagli occhi neri cadde a terra e Hunt calciò la pistola, allontanandola dalla sua portata. "Eriel! Chiama un'ambulanza" Disse Mikail.
Il moro annuì e corse immediatamente alla ricerca del proprio cellulare.
Luka balzò giù dalle scale e si precipitò al fianco di Christopher, mentre Ian corse dal padre.
"Ho chiamato la polizia" Disse Hunt, che da molto si era accorto della presenza del biondo e che, approfittando del suo non essere visto aveva agito nell'ombra.
Eric gli andò incontro e lo strinse in un abbraccio.
Christopher mugugnò qualcosa, iniziando ad aprire gli occhi. Luka si chinò al suo fianco, guardandolo dritto negli occhi. Nero nel grigio.
"È finita, Christoper. Questa volta e finita davvero"Angolo dell'Autrice
Questo capitolo non esisteva nella versione di tre anni fa. Ammetto però che l'idea di Hunt che si riprende la sua rivincita su Christopher mi ha sempre stuzzicato la mente e, finalmente ha visto la sua realizzazione su carta.
STAI LEGGENDO
The Russian Model
Teen FictionQuesta storia è stata originariamente postata nel 2017. ⚠️La storia presenta contenuti per adulti⚠️ Eriel è un impiegato di 22 anni e, lavora come segretario per una grande industria newyorkese. La vita di Eriel non è un granché in fatto di diverti...