Capitolo 11:

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24 Dicembre 2017

Dalla finestra della stanza di Eriel filtrarono alcuni tiepidi e sottilu raggi solari.
In cielo non c'era nemmeno ombra di una nuvola ed il sole risplendeva pacifico.
La sera precedente c'era stata una tormenta ed il moro aveva temuto di non poter raggiungere la famiglia per la vigilia, fortunatamente durante la notte si era alzato il vento e le nuvole erano state spazzate via, ora si vedeva soltanto un timido sole invernale che si faceva largo tra gli alti palazzi di New York.
Eriel era seduto sul letto, le coperte pesanti intorno ai fianchi, le gambe strette contro il petto e le braccia avvolte intorno alle ginocchia, non aveva chiuso occhio per tutta la notte. Il suo cuore batteva all'impazzata.
Era terribilmente agitato.
Quel giorno Mikail avrebbe conosciuto i suoi genitori e, una domanda aleggiava nella mente sel più giovane.
E se non gli fossero piaciuti?
La sua famiglia era strana, e se fosse stata troppo strana per uno come Mikail?
Eriel aveva parlato con la madre dell'attore e Irina sembrava una donna così di classe, una di quelle che sarebbero state eleganti anche con un sacco della spazzatura addosso.
Lapo era accucciato in fondo al letto, osservava il padrone con aria accigliata, probabilmente fiutava il suo nervosismo.
Scocciato si portò una zampa a coprire gli occhi e sbuffando si rimise a dormire.
Per l'una esatta sarebbero dovuti essere davanti alla porta di casa Mclean perciò sarebbero dovuti partire un paio di ore prima. Avrebbero preso il volo delle undici esatte e, sperando nell'assenza di possibili ritardi sarebbero arrivati a Toronto per mezzogiorno e mezzo. Mikail, la sera prima si premurato di prendere i biglietti, Eriel aveva provato a contribuire all'acquisto, ma Mikail si era impuntato dicendo che aveva speso già troppo per fare un regalo ai suoi famigliari.
Eriel prese il telefono e guardò l'ora, sul display, sopra l'immagine che rappresentava lui e Lapo comparvero alcuni piccoli numeri bianchi, segnavano le otto e trenta.
Riluttante Eriel si alzò dal letto, avrebbe voluto dormire almeno un po', ma ormai sapeva che il sonno non sarebbe arrivato, così si diresse in bagno con in mano i vestiti che la sera prima erano stati accuratamente ripiegati su una sedia.
Un paio di jeans chiari, una maglietta rossiccia e un maglione bianco con qualche tocco di rosso qua e là.
Il moro aprì la porta del bagno senza però accorgersi dello scroscio dell'acqua, se ne rese conto quando vide il corpo nudo di Mikail nascosto dal vetro opaco della doccia.
Il biondo si stava insaponando i capelli, la schiena era inarcata verso la parete di piastrelle, le natiche e le gambe muscolose erano percorse da un sottile strato d'acqua calda.
Mikail si girò verso la porta e sorrise quando vide Eriel, che rosso in viso cercò in tutti i modi di non dare nell'occhio e di uscire prima che lui se ne accorgesse.
"Buon giorno Eriel" Troppo tardi, disse una vocina nella testa del moro.
Il ragazzo arrossì fino alla punta dei capelli ed uscì subito dal bagno scusandosi.
Sentì Mikail ridacchiare.
"B-buon giorno...n-non volevo entrare! Non ti ho sentito!" La porta alle sue spalle si spalancò mostrando il corpo perfetto del biondo.
L'uomo aveva avvolto intorno alla vita un asciugamano striminzito e con un altro si stava tamponando i capelli. I bicipiti si gonfiavarono sotto la pressione di quei movimenti.
Una goccia dispettosa scivolò sinuosamente lungi pettorali, si fece strada tra gli addominali scolpiti per poi percorrere la V dell'anca formata da anni di allentamenti ed infine,  sparire una volta raggiunto l'asciugamano. Eriel la invidiò.
"Non devi scusarti, ricordati che la notte di Natale mi vedrai nudo" Disse Mikail con voce maliziosa.
Eriel abbassò lo sguardo di scatto, terribilmente imbarazzato.
"Anche se credo che non avremmo molto tempo... ma non temere, avremmo molti giorno prima di dover tornare alla nostra solita e noiosa vita" Eriel arrossì e senza dire nulla si rifugiò in bagno.

Una volta uscito dal bagno Eriel sentì il proprio cellulare squillare, lo afferrò immediatamente e controllò il nome sullo schermo.
Era Natasha, Eriel le ripose entusiasta.
"Ciao bellezza!" Eriel rise divertito.
"Ciao Natty, stai andando dai tuoi?"
"No tesoro, non quest'anno! Tu sei con il tuo principe russo, indovina con chi sono ii?"
"Em... non ho proprio nessuna idea" Disse ironicamente Eriel.
"Fammi pensare, potrebbe essere...Jacob?" Natty si lasciò sfuggire una risatina eccitata.
"Non hai idea! L'altra sera siamo andati a cena insieme, mi ha portato a casa sua e... O MIO DIO! Dovresti vederlo ha dei muscoli che... mi sciolgo al solo pensiero! Non hai idea di com'è a letto..." Eriel ridacchiò, la sua amica era proprio cotta. 
"Parlando di muscoli... questa mattina sono entrato in bagno mentre Mikail faceva la doccia e... wow... era tutto bagnato con solo un asciugamano striminzito a coprirli l'inguine" Natasha urlò elettrizzata ed Eriel poté sentire chiaramente un mugolio di protesta provenire dall'altra parte del telefono.
"Ma... Jacob è ancora lì?"
"Si! Passiamo il Natale insieme! E tu? Nel letto con Mikail?" Eriel scosse il capo anche se consapevole che l'amica non avrebbe potuto vederlo. "In realtà no... anche se lui mi ha proposto di consumare la notte di Natale..."
"Consumare? Ma chi sei mia nonna? Eriel si dice scopare!" Eriel sbatté indietro gli occhi.
"Ciao Natty, goditi il tuo uomo"
"Oh fidati, lo farò"

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