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Mi svegliai con il suono dell'allarme che avevo impostato il giorno prima.

Quel giorno avrei cambiato vita...
Spensi la sveglia e mi alzai dal letto per poi camminare verso l'armadio ancora assonnata. Presi i vestiti e dopo essermi cambiata mi guardai allo specchio

Notai delle piccole goccie lucide che contornavano le mie guance rosee.
Dopo pochi secondi capii di aver pianto nel sonno...  Quella donna che giocava con la figlia mi aveva trasmesso  pace e malinconia nello stesso tempo.

Mi ascugai le lacrime velocemente e mi diressi verso il letto. Presi la valigia e scesi con essa dalla scala sulla finestra.

Mi misi il cappuccio della felpa che indossavo e mi diressi velocemente al cancello che chiusi lentamente per non fare rumore. Cammina i a passo svelto verso il bar dove mi piaceva andare dopo scuola per fare colazione prima di andare. Una volta arrivata presi una brioche un paio di bottigliette d'acqua e uscii. Mi fermai fuori la porta d'entrata per controllare l'ora, così presi il cellulare e lo accesi per poi scoprire che erano ancora le sei e mezza e che quindi avevo un'ora per arrivare all'aeroporto prima del mio volo.

Posai il cellulare, tirai un sospiro di sollievo ad occhi chiusi per poi incamminarmi verso  l'aeroporto che non era fortunatamente troppo lontano da casa mia.

Nel tragitto ascoltai la musica con le cuffiette e pensai al fatto che finalmente stavo andando via di casa  che in realtà più che assomigliare ad una casa assomiglia ad un incubo orribile: uno di quelli in cui non hai il controllo e non puoi reagire. Ma non oggi. Finalmente dopo anni di tortura ho reagito e nulla mi farà tornare indietro.

Arrivata all'aeroporto dopo aver preso il biglietto e passato tutti i controlli arrivai sull'aereo presi il mio posto e controlla i nuovamente l'orario:7:20. Dopo una quindicina di minuti partimmo e cercai di far passare il tempo disegnando sul mio quaderno e guardando film con il cellulare.

Dopo un lungo viaggio finalmente arrivai in Corea, scesi dall'aereo e chiami un taxi.

Quando si fermò misi i bagagli sul retro del veicolo e dettai  l'indirizzo al tassista che mi porto in un condominio dopo circa trenta minuti di viaggio. Scesi dall'auto pagai l'uomo e cercai l'indirizzo sul citofono che riconobbi subito dato che era l'unico non scritto con i caratteri coreani. Bussai e dopo poco una voce mi rispose.
Christie: yoboseyo
Me: Christine sono io, Amy
Christine: co.. Cosa aspetta ti apro subito sono nel numeri 16

La porta si apri e mi diressi verso l appartamento.
Bussai e Christine mi aprì dopo poco.
Christine: A..Amy che ci fai qui? I tuoi lo sanno? Cos'hai sul viso? Dai entra e spiegami tutto.

Entrai e lei mi fece sedere sul suo divano dove gli spiegai cosa successe e che sarei rimasta li solo per il tempo necessario a trovare un'altra sistemazione.

Lei mi guardò con sguardo dolce e mi mostrò la stanza che mi spettava.

Aveva le pareti lilla pastello , mobili bianchi con delle rifiniture argento ed un letto coperto da stoffa rosa pesca.

Mi guardai intorno s bocca aperta e mi stesi sul letto fino quando sentii una voce.
Christine: puoi stare tranquilla fino quando sei con me nessuno ti farà del male...

Io alzai il volto le sorrisi dolcemente e mi distesi di nuovo.

Christine: ora sistemati e se vuoi fatti una doccia" indicò il bagno" il viaggio sarà stato lungo...   Cosi magari dopo ci facciamo un giro e ti faccio conoscere i miei amici... Ti va?
Me: certo!!

Dissi con voce gioiosa per poi iniziare a sistemare i vestiti seguita dallo sguardo di Christine che poi mi lasciò da sola sorriso.

Dopo aver sistemato tutto nel grande armadio bianco misi la valigia sotto il letto e mi recai in bagno per lavarmi.

Entrai in doccia e subito mi vennero i brividi quando quella cascata di acqua calda mi colpì.

Mi lavai con il sorriso sulle labbra.. ormai era fatta avevo lasciato quella vita orribile e ne avevo iniziato una nuova.

Dopo essermi lavata mi asciugai e mi misi una gonna nera e una maglietta bianca che infilai nelle a gonna.

Andai da Christine che era già pronta.
Andammo nella sua auto e chiesi: Dove andiamo?
Christine: In un ristorante... Fidati il barbecue coreano è qualcosa di magnifico.
Disse ridendo, io ricambiai la risata e continuammo il viaggio in silenzio con solo il rumore della radio a riempire la stanza.

Arrivammo nel ristorante dove alcuni ragazzi, dopo averci visto , alzarono le mani per farsi notare.

Christine guardò in giro per il ristorante con sguardo curioso che si trasformò in sorriso una volta notato il gruppo.

Ci avvicinammo e sedemmo quando una ragazza dai capelli rosso fuoco palesemente tinti mi disse ovviamente in coreano
X: tu devi essere Amy giusto? Piacere sono Lisa lei è Jisoo lui è Jackson è lui è Mark
Disse indicando gli altri ragazzi seduti  al tavolo che mi salutarono.
Me: hem...  P- piacere di conoscervi
Dissi sotto voce con le guance rosee
Jackson: aww... Che carina si fatta rossa.. guarda che non devi essere timida con noi..
Jisoo che sedeva accanto a lui gli diede una gomitata sul braccio e lo guardò con uno sguardo che sembrava dire "smettila, peggiori la situazione".
Io risi accompagnata da Lisa, Christine e  Mark.
Mark: scusa se sembro maleducato ma .... posso chiederti come ti sei procurata quella cicatrice?
Disse con voce dolce appoggiando il gomito sul tavolo ed il viso sul palmo della mano.
Io rivolsi lo sguardo verso Christine che mi guardava come per dire che potevo fidarmi di loro
Rivolsi lo sguardo verso il basso dove i miei occhi si posarono sul segno biancastro sul mio viso riflesso nel piatto lucido. Tirai un sospiro e raccontai la storia sotto i soro sguardi che ogni tanto si incrociavano come per controllare la reazione degli altri.
Arrivata alla fine una piccola goccia colò dall'occhio sinistro alla guancia.

Jisoo:  puoi stare tranquilla qui non ti accadrà nulla del genere... Solo cerca di dimenticare il passato.

Angolo autrice

Spero vi stia piacendo... Finalmente questa povera ragazza ha trovato un po di pace ammetto di essere stata un pochino, cattiva con lei..😂😂

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