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08:36
Mark: Buongiorno❤

Me: buongiorno

Mark: ti va di fare un giro?
mi annoio

Me: certo! Allora
Tra 20 minuti
Di fronte il
ristorante di ieri

Mark: ok a dopo❤

Me:❤

Mi alzai dal letto posai il cellulare e mi andai a vestire. Fatto questo, avvisai Christine che sarei uscita e mi avviai verso la porta.
Mentre uscivo una voce disse
Christine: DIVERTITEVI
Me: ok ok smettila se succede qualcosa ti faccio sapere
Christine: sarà meglio per te

Uscii di casa e camminai verso il ristorante dove già mi aspettava Mark.
Era seduto su una panchina ma quando mi vide si alzò e mi venne in contro sorridendo.
Mark: ciao Amy tutto bene?
Me: si tutto ok quindi dove andiamo?
Mark: non lo so mi dispiace ma non ho organizzato nulla facciamo solo un giretto per i negozi
Me: ok per me va bene

Mi prese la mano ed iniziammo a camminare tra le vetrine dei negozi di vestiti scarpe ecc.
Ad un tratto una mano mi prese la spalla, mi voltai e trovai Jisoo che mi guardava in modo compiaciuto
Jisoo: aww che carini... che fate di bello?
Mark: nulla di che un giro per passare il tempo
Me: se vuoi puoi unirti a noi ti va?
Sinceramente speravo in una risposta negativa, mi piaceva stare sola con lui
Jisoo: mi piacerebbe ma non posso ho alcune cose da fare... Vi lascio soli.. Ciao
Disse facendomi l'occhiolino e soffermandosi con lo sguardo su di me mentre pronunciava l'ultima frase.
Io mi limitati a salutarla sorridendo e alzando gli occhi al cielo.

Verso le quattordici Mark disse di dover tornare a casa ed io decisi di accompagnarlo con la scusa di sentirmi in colpa perché il giorno prima mi aveva accompagnato lui.

Mark: sicura mi dispiace che tu faccia di nuovo la strada da sola.
Mr: tranquillo ... Ora andiamo?
Mark: ok
Disse ridendo.
Arrivammo a casa sua così ci salutammo mi abbracciò ed entrò in casa.
Nel frattempo si era alzato un forte vento che, mentre camminavo , mi alzava i capelli e faceva muovere la gonna nera che portavo.

Essendo presto nessuno si trovava in strada. Ero l'unica li e devo ammettere che quella strade era parecchio inquietante: si sentiva principalmente il rumore delle foglie ed il cigolio delle catene delle altalene nei giardini del quartiere.
Il sole era stato nascosto da nuvole che coprivano l'aria di un grigio straziante. Ad un tratto iniziai a sentire il rumore di passi dietro di me.
Erano passi lenti e pesanti.

Decisi di voltarmi e trovai la figura di un ragazzo vestito di nero con la stoffa del cappuccio che copriva la testa del quale si scorgevano capelli biondi quasi bianchi e viso pallido che contrastava con i suoi lineamenti morbidi e occhi a mandorla scuri.

Si fermò per un secondo, mi guardò e le sue labbra si curvarono in un ghigno inquietante che mi spinse a girarmi e continuare a camminare a passo svelto verso casa seguita dai passi del ragazzo e dai suoi respiri profondi e pesanti che riempivano l'aria.

Arrivai finalmente a casa e notai che il ragazzo si fermò davanti una macchina poco distante da li per poi salire e andare via.

Entrai in casa salii le scale e andai nell'appartamento 16 dove Christine mi aspettava.

Non le raccontai nulla del ragazzo, non volevo farla preoccupare
anche perché a lei interessava solo di Mark e per questo le raccontai dell'uscita.

Passai il pomeriggio sul divano a guardare film e serie TV.

Verso le 22 vedevo Christine vagare e rovistare per la cucina.
Me: Christine tutto bene?
Christine: no ho scordato di comprare il riso potresti andarne a comprare un pacco??
Me: ok tranquilla faccio io...
Dissi in modo svogliato alzandomi dal divano.
Christine: grazie a dopo

Presi una giacca e andai verso il supermercato più vicino.
Il vento non si era calmato e mi dava brividi sulla schiena ad ogni soffio.

Arrivai finalmente ad un supermercato dove girovagai in cerca di ciò di cui avevo bisogno per qualche minuto.

Trovato ciò che cercavo feci la fila per la cassa pagai e uscii.
Camminai verso casa nel buio della notte voltandomi spesso dopo aver sentito rumori alle mie spalle senza mai trovare nulla.

Camminai a passo svelto verso casa ma mi fermai di colpo quando vidi quella scena a solo una decina di metri da casa.

Un ragazzo incappucciato con una maschera bianca macchiata da gocce rosse era appoggiato alla porta d'entrata in modo svogliato mentre giocava con un coltello facendolo scivolare tra le dita, tutto senza mai togliermi lo sguardo di dosso.

Rimasi a guardare la scena per poi correre nella direzione apposta di casa con il fiato corto.

Dopo qualche minuto di corsa mi voltai e vidi che il ragazzo dalla maschera a coniglio del giorno prima mi stava seguendo.

Corsi il più veloce possibile ma una mano mi bloccò il braccio per poi posizionarsi sulla mia bocca mentre cercavo di gridare.

Mi teneva stretta a se tappandomi sia bocca che occhi con le mani che cercai di spostare con le mie buttando la busta con il riso per terra .

Cercavo di ribellarmi quando il ragazzo tolse la mano dalla mia bocca per bloccarmi le Braccia avvicinandomi di più a se.

A quel punto mi arresi, sentivo solo delle risate di sottofondo e il respiro del ragazzo che mi teneva sul collo che poi decise di parlare.
X: é inutile ribellarti piccola ormai sei nostra
Disse con voce roca respirando a fatica per la corsa.
Ad un tratto sentii una puntura al braccio e pochi minuti dopo i miei occhi si chiusero.

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