Si dice che il minimo battito d'ali di una farfalla
sia in grado di provocare un uragano dall'altra parte del mondo.
The Butterfly Effect (2004)
Poppy sapeva già con una certa sicurezza che quella volta avrebbe perso. Sebastian aveva cominciato a supplicare quasi un mese prima e man mano che il giorno della grande riunione dei diplomati del duemilasette si avvicinava, la sua insistenza diventava sempre più fastidiosa. Quella sera, seduta sul divano dell'appartamento che divideva con suo fratello, sotterrata tra pile e pile di articoli e documenti da visionare e approvare, era fin troppo stanca per spiegargli un'altra volta il motivo per il quale avrebbe fatto di tutto pur di non partecipare a quella festa. In realtà erano molteplici e Sebastian li conosceva tutti molto bene, come se le esperienze di sua sorella le avesse vissute sulla sua stessa pelle. Poppy aveva ricordi fin troppo vividi degli anni del liceo, nei quali aveva dato forse il peggio di sé praticamente con chiunque. All'epoca, era sufficiente varcare la grande porta del proprio liceo per percepire il suo corpo diventare un coagulo di rabbia che sfogava su chiunque osasse intralciare il suo cammino immaginario verso qualcosa che nemmeno conosceva. Sebbene fosse uno dei pochi momenti durante le sue giornate nei quali era libera dalla presenza di sua madre, sembrava che fosse proprio in quella scuola, pagata col denaro del suo patrigno, che tutta la collera e la frustrazione si prendessero gioco di lei. Frecciatine al vetriolo, atteggiamenti arroganti ed un lungo curriculum di angherie di ogni genere erano in forte contrasto con il suo eccellere in ogni attività scolastica, rendendola agli occhi di tutti gli altri studenti, qualcuno da temere. Il timore reverenziale che i compagni mostravano verso Poppy, l'aveano resa immune da qualsiasi tipo di rapporto di amicizia o di affetto ma lei ne era, tutto sommato, più che felice. Non avrebbe dovuto dare spiegazioni a nessuno, nessuno avrebbe avuto interesse nel chiedergliele. Avrebbero continuato a pensare a lei come la bella, ricca, studiosa rampolla di buona famiglia e non si sarebbero soffermati su chi fosse veramente. Era quello che desiderava: tenere il più lontano possibile chi anche solo potenzialmente potesse ferirla o deluderla. Sembrava un piano perfetto, ma come quasi tutti i piani, aveva una falla.
Poppy non si era mai sentita male nel sapersi sola, non aveva mai sofferto della sua solitudine, aveva Sebastian, e anche quando lui non aveva tempo per lei, impegnato con i suoi allenamenti sportivi o con i suoi tanti amici, sapeva che c'era e ci sarebbe sempre stato. Era l'unico a cui aveva concesso la possibilità di conoscerla in ogni più piccola sfaccettatura perché sapeva che era l'unico che non avrebbe tratto vantaggio dalle sue debolezze e l'unico che non l'avrebbe mai delusa. Condividevano il sangue e la sequenza genetica del loro DNA. Poppy poteva guardare Sebastian per vedere se stessa riflessa in uno specchio. Sebbene il loro sesso fosse diverso, erano straordinariamente simili.
«Per favore, accompagnami.» Piagnucolò Sebastian, spostando i fogli sui quali stava lavorando Poppy con una smorfia di disgusto. Tollerava a malapena il lavoro di sua sorella, assistente di una delle direttrici di giornale meno obiettive dello Stato, per una delle riviste scandalistiche probabilmente tra le più scarsamente professionali. Aveva accettato quel lavoro per provare a mantenersi da sola senza più chiedere un soldo ai propri genitori e con il cassetto pieno dell'unico sogno di diventare una voce importante del giornalismo statunitense, aveva deciso che qualsiasi inizio era un buon inizio. Quello che non sapeva, era che Erika Berstain sarebbe diventata il suo incubo e che la prospettiva di realizzare il suo sogno, se fosse rimasta lì, era quanto di più simile ad una barzelletta. Avrebbe potuto usare il cognome del suo patrigno e sfondare ogni porta davanti a sé, ma dentro Poppy pulsava forte la volontà, il bisogno di farcela da sola, di sentirsi realizzata, di meritare e guadagnarsi da sé qualsiasi cosa desiderasse.
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Effetto Farfalla
ChickLitPoppy era stata senza dubbio un'adolescente con qualche problema di controllo della rabbia, che l'avevano portata a diventare un'adulta consapevole di dover fare ammenda per il proprio passato. L'unica persona che ammette accanto a sé è il fratello...