"Lo hai visto pure tu?"
"Sì..."
Era stato un attimo, ma avrei giurato di aver visto quella maschera a forma di teschio guardarmi attraverso la finestra!
"Mario, non sono tranquillo"
"Hai ragione" risposi "Oggi non è proprio giornata"
Mi abbandonai, con un profondo respiro, sullo schienale del divano.
"Stasera c'è la festa" continuò a parlare Theo, riprendendo il discorso precedente "speriamo che almeno quella vada bene!"
In quel momento si sentì il rumore di passi che scendevano di fretta le scale. Vanessa fu presto d'innanzi a noi:
"Ciao, ragazzi! Io stasera sono dalla nonna, ma lei passerà la notte in ospizio per tenere d'occhio il nonno, che non si è sentito molto bene. Quindi, se doveste avere bisogno, non la trovate in casa."
"Okay, grazie"
Detto questo, mi stampò in fretta un bacio sulla guancia e si dileguò velocemente attraverso la porta.
Ci fu un lungo silenzio, ma alla fine fi esso Theo saltò in piedi e disse:
"Eddai, non pensiamo a quello che è successo oggi, piuottosto prepariamoci per una bellissima serata!"
"Sì, dai!" risposi sforzando un sorriso. Sapevo che il pericolo era ancora intorno a noi, ma forse distrarmi mi avrebbe fatto bene.
"Allora," riprese il mio amico "sei pronto a rimorchiare, stasera?" rise dandomi una possente pacca sulla schiena.
"Ma insomma!" esclamai imbarazzato "Non mi guarderà mai e poi mai, ha tre anni più di me!"
Ed ecco che, quasi ad averla chiamata, la sorella maggiore scese con passo lento ed elegante gli scalini, portando il tepore nella stanza.
"Bene, ragazzi" Sorrise "mamma e papà escono verso le 19. Qual è il programma?"
"Appena arrivano Lana e Walter esco a comprare le pizze, poi le mangiamo in casa"
"Ottimo. Salgo a prepararmi"
Ed in un attimo fu di nuovo al piano superiore.
Non fu questione di molto, e le lancette indicarono presto le 19. Fu così che i signori Huxtable scesero le scale prima di salutarmi gentilmente e dirigersi alla loro cena al ristorante; Lana, la bella di Theo, si presentò con un lungo vestito blu; infine, a Theo arrivò un messaggio di Walter che si scusava poichè per via di un contrattempo non sarebbe potuto venire.
L'ultima ad arrivare, quindi, fu Denise, nell'abito rosso che avvolgeva il bellissimo corpo, ed il trucco piuottosto pesante ma che non nascondeva la dolcezza degli occhi castani e del viso, che per una volta non era coperto dai lunghi ricci neri, che aveva raccolto sulla testa.
"Allora..." disse Theo appena ella ebbe finito di scendere le scale "ci siamo tutti! Vado a comprare le pizze, torno subito."
"Beh" ruppe il silenzio Lana non appena Theo fu uscito di casa " Con permesso, devo andare al bagno"
"Usa pure quello del bagno di sopra" rispose Denise.
E fu così che mi ritrovai solo ed imbarazzato con la bella sorella di Theo, in un silenzio nel quale nessuno dei due guardava l'altro.
"Ehm... Denise... Credo che tu sia bellissima" dissi per rompere io ghiaccio, anche se, probabilmente, con il calore che sentivo, avrei fatto prima a... scioglierlo!
Lei non rispose nulla, ma mi sorrise con dolcezza.
"Aaaaah!!" un acuto strillo spezzò improvvisamente la quiete.
Doveva essere Lana, ma cosa era successo?
Mi catapultai velocemente su per le scale, seguito da Denise, con il presentimento che ci fosse nuovamente lo zampino dell'Uomo-teschio.
Arrivammo al lungo corridoio del piano superiore.
Lana era corsa fuori dal bagno con i vestiti stracciati ed una espressione terrorizzata che le deformava il viso.
"Che è successo?" chiese Denise, preoccupata
"Io... Io..." Iniziava a singhiozzare Lana, ma tra un fiatone e l'altro perdeva la parola, visibilmente scioccata.
Entrai nel bagno per controllare cosa era successo, ma tutto ciò che vidi fu un piccolo pugnale gettato lì, sul pavimento.
Nemmeno il tempo di relizzare, e mi sentii afferrare da dietro.
Gridai con il cuore in gola, e provai a dimenarmi in ogni modo, tirando calci e testate alla cieca; come lo colpii con la testa mi feci male alla nuca, e questo mi fece capire che doveva avere indosso quella maschera a forma di teschio nero. Era lui.
Fortunatamente sentii un forte colpo da dietro, il suo corpo che cadeva, io riuscivo a liberarmi.
Vidi che era stata Denise, che aveva colpito in testa l'Uomo-teschio con la pigna della vasca da bagno.
Egli, però, si rialzò immediatamente.
"Ehi, ragazzi, sono tornato!" la voce di Theo arrivò dal piano inferiore.
Senza curarmi del resto, ignorando i dolori che avevo diffusi in tutto il corpo, mi sforzai di rialzarmi, presi per mano Denise ed iniziai a correre.
Attraversammo con lunghi passi il corridoio, e nella fretta di scendere gli ultimi scalini Denise ruzzolò, trascinandomi giù con lei.
"Ragazzi, che succede?" chiese Theo sorpreso, appoggiando i cartoni delle pizze sul tavolino.
"L'uomo.... Di... Oggi..." farfugliai come potevo, con il petto sul punto di esplodere ad ogni parola "È entrato in casa!"
"Oh cazzo!" esclamò Theo con la paura negli occhi "E Lana sta bene?"
"Cazzo, cazzo, cazzo!!" gridai mettendomi le mani tra i capelli "Ci siamo scordati di Lana!"
Denise era sul punto di piangere, e Theo passeggiava nervosamente per la stanza, ma nessuno di noi tre avrebbe trovato il coraggio di salire di nuovo al piano superiore.
Probabilmente quelle che a noi sembravano ore erano semplicemente minuti, e il fatto che non si sentisse un minimo rumore non ci tranquillizzava.
Ad un tratto un piccolo oggetto fu lanciato, con un piccolo rumore, giù dalle scale.
Ci furono necessari alcuni secondi per capire dove era finito l'oggetto, metterlo a fuoco, e capire cos'era.
Ma alla fine riuscimmo con orrore a capire che era un orecchio.
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La famiglia Huxtable
HorrorFanfiction-horror ispirata ai personaggi di "The Cosby Show" . Mario é un ragazzo in vacanza studio, alloggia vicino alla grande casa della famiglia Huxtable, a cui é molto affezionato: i signori Huxtable sono sempre gentili con lui, il figlio Theo...