Qualcosa che non quadra

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E proprio mentre tornavo a casa, incontrai davanti alla porta di casa mia Sondra, con la stampella, in lacrime... E ne immaginai il perché.

"Sondra... Mi spiace... Hai bisogno di qualcosa?"

"Sì... Di Alvin..."

"Sondra..." non sapevo che dire

"Elvin è innocente"

Non dissi più nulla, non me la sentivo di infierire, non sarebbe stato corretto. Semplicemente le misi un braccio intorno alle spalle, che lei scostò.

"Beh... Io vado" e si diresse al suo appartamento del piano superiore

"Okay... Se hai bisogno chiama" e anche io entrai in casa mia.

Scoprendo il disastro.

L'ultima volta che ero stato in casa mia, cioè il mattino precedente, avevo appena finito di riordinare e ricordo che era tutto perfettamente al proprio posto.

Invece, ora era tutto sottosopra: il mio Acer portatile, che tenevo solitamente aperto sul tavolino al centro della stanza, era per terra rovesciato, i libri del mobile... idem, il letto era tutto macchiato di bianco ed il mio astuccio tutto rovesciato sulla coperta.

Mi avvicinai e toccai la sostanza di cui era sporco il letto: sembrava... colla?

Sì, molto probabilmente lo era, dato che tra gli oggetti rovesciati dal mio astuccio la colla era proprio l'unica a mancare.

Ma chi era entrato? È ciò che mi chiesi, e senza difficoltà mi risposi che doveva essere stato Alvin, ma non ne capivo il perchè.

Valori non ne avevo, i soldi li tenevo sempre con me, quindi non avrebbe avuto nessun motivo di rubare, e poi perchè avrebbe dovuto cospargermi il letto di colla? Mah...

Lasciai perdere tutte le domande e, piuottosto, mi accinsi a risolvere tutto quel pasticcio.

Dopodichè provai a farmi un calcolo mentale, insomma, una sorta di schema su quello che aveva fatto il killer la sera precedente: in vista della festa, era entrato in casa e aveva aggredito Lana; io e Denise eravamo andati all'ospizio, poi io avevo proseguito fino a casa della nonna, a quel punto Alvin ci aveva raggiunti lì. Ma anche questo non sembrava aver molto senso: Alvin, infatti, mi aveva raggiunto dopo non più di cinque minuti, ma era partito da casa Huxtable molto dopo di me. Inoltre, io avevo fatto l'ultimo tratto in taxi, mentre lui era a piedi. Come si spiegava questo?

Non ebbi il tempo di pensarci perchè subito mi squillò il cellulare.

La famiglia HuxtableDove le storie prendono vita. Scoprilo ora