Solo immaginazione?

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"Denise, devi credermi!" Supplicai; ero consapevole di star facendo una figuraccia con la ragazza che mi piace, ma era piú forte la preoccupazione per il mio amico "Theo é rimasto in quella casa, chissá cosa gli hanno fatto!"

Lei taceva e mi continuava a fissare con un sorrisetto mezzo divertito e mezzo incuriosito.

"Lo hai visto quello che é successo a Sondra stamattina?"

"Mario, é stato un incidente" rispose lei convinta

Provai a calmarmi e riportare alla regolaritá il mio respiro prima di esporre le mie teorie, e mi lasciai sullo schienale del divano:

"Denise... Non é stato un incidente. Siamo convinti che Alvin sia violento"

Se prima stava solo ghignando, ora Denise scoppió a ridere.

"Ahahah, Alvin violento? Ma se non farebbe male ad una mosca!"

Poi si venne a sedere sul divano, vicino a me.

"Ragazzo mio: o ti piace prendere per il culo, o la LSD non fa per te!"

Mi dava fastidio che non mi credesse, e ancor piú che mi deridesse.

Si aprí la porta.

"Theo!"

Il mio amico entró, seguito da Alvin stesso.

La mia prima sensazione fu di allarme, ma notai subito che l'uomo aveva un atteggiamento pacifico. Non capivo...

"Theo, cosa ti era successo?"

Il mio amico aprí bocca per parlare, ma Alvin gli saltó sulla voce:

"L'ho trovato svenuto in casa mia. Poi l'ho aiutato a rinvenire e l'ho riaccompagnato a casa"

A questo punto ero molto confuso: prima aveva provato a uccidermi e poi aveva aiutato Theo?

"Beh io levo il disturbo, sono molto occupato... Ci si vede! Mi raccomando, ragazzi" Soffió frettolosamente.

"Ciao, Alvin" rispose Denise "e grazie per aver curato Theo" Poi, una volta che il marito di Sondra fu uscito, si rivolse a me "E cosí Alvin era una specie di assassino?"

Rimasi spiazzato, non sapevo piú che pensare.

"Io vado di sopra a studiare, se avete bisogno chiamatemi pure... E ah, giusto, da oggi basta allucinogeni" e se ne corse di sopra ridacchiando.

"Allora, che cosa é successo?" chiesi a Theo una volta rimasti soli

"Non lo so, non l'ho capito bene... Ho visto una mano che ti afferrava la caviglia, ma subito dopo mi hanno colpito in testa e ho perso i sensi. Quando mi sono risvegliato ero sul divano e Alvin stava provando a farmi rinvenire, ma non c'era piú la macchia di sangue, avevano cambiato la copertura"

"E la maschera?"

"Non lo so, non c'ho fatto caso"

"E Alvin? Non gli hai chiesto nulla sull'accaduto?"

"No, avevo paura!"

Ero molto confuso su questi avvenimenti, ed anche intimorito, dato che gli attentati erano avvenuti nell'appartamento proprio sopra al mio. Forse il che traspariva, oppure Theo mi lesse nella mente, tanto che mi propose:

"Dato che é successo tutto vicino a casa tua, penso che saresti piú tranquillo a fermarti qui per la notte"

Accettai volentieri, e mi sentii sollevato.

"Avevo giá mezza idea di dare una piccola festa, dato che i miei vanno a una cena fino a tardi, e Vanessa dorme dalla nonna" continuó "e volevo invitare te, Walter e Lana"

"Ahah, anche Lana! E bravo il nostro Theo!" Ironizzai, per provare a cambiare discorso e non pensare a ció che era accaduto poco prima.

"Tranquillo" ammiccó lui "per te ci sará anche Denise"

"Denise?" ridacchiai imbarazzato e preso alla sprovvista "Che cosa centra Denise?"

"Dai, non negarlo! Si vede benissimo che..." non finí la frase. Cosí, ad un tratto, la sua espressione divenne da divertita a seria, quasi sbalordita. Fissava un punto alle mie spalle, spaventato.

Mi girai anche io a guardare.

La maschera che poco prima stava appoggiata su uno scaffale in casa di Alvin, adesso era lí fuori dalla finestra che ci fissava.

La famiglia HuxtableDove le storie prendono vita. Scoprilo ora