Una doccia bollente

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Feci come potevo per schizzare velocemente a lato, ma non mi mossi abbastanza e la dovetti vedere la tagliente e affilata lama del cutter scendere e conficcarsi nella mia spalla con un dolore lancinante.

Gridai dal dolore e scivolai fuori dall'armadio.

Sondra mi gettò addosso la lama con forza, ma stavolta riuscii ad alzarmi, seppur a malapena, e schivare il colpo.

Mi sentii afferrare da dietro per un braccio e trascinare....

"Vieni!"

Mi girai: Vanessa!

"Forza, veloce!" la seguii di fretta con Sondra sempre alle costole, come un'ombra, per tutto il corridoio, con il cuore in gola, fino a che riuscimmo a entrare nel bagno e Vanessa chiuse la porta a chiave.

Io mi lasciai cadere per terra, dolorante ed esausto.

Sentivo solo il respiro affannoso e tremante di Vanessa... e poi TUM TUM TUM una sequenza continua ed inarrestabile di battiti, come fortissimi tuoni. Sondra si era messa a colpire la porta, talmente forte e duramente che ebbi paura che avrebbe potuto sfondarla.

Rimasi lì, senza riuscire a muovermi, attontito ma terrorizzato, immobile al suolo.

E poi un rombo più sordo degli altri, girai la testa solo per accorgermi che la porta era stata bucata da un tagliacarte.

"Pensate davvero di poter sopravvivere?!" la voce malata di Sondra era uno strazio nelle orecchie "dovete morire, tutti e due!"

Sentii Vanessa sollevarmi e portarmi con lei dentro la doccia, chiudendo la cabina dietro di noi.

Uno scroscio ci indicò che stava iniziando a piovere... proprio mentre vidi attraverso il plexiglas della cabina, nonostante la mia vista ormai appannata, Sondra che riusciva a creare una breccia nella porta ed entrare nel bagno.

"Ah, ma volevate farvi una bella doccia! Potevate dirlo prima! Ora vi do una mano"

Sentii Vanessa gemere... Anche io ero terrorizzato, ma non ne avevo la forza.

Sentii la sua mano prendere la mia e stringerla forte.

"Allora..." disse la pazza sorella di Vanessa iniziando a frugare nell'armadietto " cosa utilizziamo? Che ne dite di un po' di mercurio cromo?"

Rabbrividii.

Rise "ahahah no, meglio di no... Vediamo... Candeggina? Coloroformio? Mhh, perchè no?"

"Oddio" sentii piangere Vanessa... La sua mano tremava come un foglia in autunno... Senza tante cerimonie, Sondra si avvicinò, aprì la cabina e ci rovesciò addosso la bottiglietta di cloroformio.

Gridai con quanto fiato mi rimaneva mentre il liquido mi scorreva addosso bruciandomi tutto, e togliendomi il fiato... Iniziai a tossire e dare conati, sarei potuto scappare ma non riuscivo nemmeno a muovermi, con la spalla ferita che mi faceva sempre più male e tutto il corpo che mi bruciava come fosse stato in fiamme.

Riuscii a riprendere fiato e riaprire gli occhi solo per vedere Sondra versarci addosso dell'ipoclorito di sodio...

"Aaaaah" la pelle mi bruciò il doppio di quanto avesse fatto prima, vidi letteralmente del fumo salire dalla mia pelle, vidi le mie mani ustionate, vidi Sondra che continuava a scavare nel mobiletto del bagno:

"Mh mh, acido muriatico, perchè no?"

Ma la sua voce fu interrotta da quella nasale e profonda di un altoparlante:
Sondra Huxtable, sei accusata di omicidio e aggressione, ti stiamo venendo a prendere, stai ferma dove sei!

La famiglia HuxtableDove le storie prendono vita. Scoprilo ora