Il risveglio dall'incubo

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Sorriso rilassato e lieve. Ciò che vidi solcare impercettibilmente il viso di Denise non appena aprii gli occhi al mattino successivo.

Mi stirai e scesi dal letto. Non volevo svegliarla, dopo una giornata come quella precedente, era già tanto se era riuscita a dormire.

Mi rivestii in fretta e scesi al piano di sotto; trovai i signori Huxtable in cucina che preparavano la colazione, aiutati da Vanessa, con fare e sguardo veramente moscio.

Chiaramente, quello era per noi un giorno di lutto: una grande violenza si era abbattuta su casa Huxtable la sera prima, una nostra amica aveva perso la vita in modo brutale, e non potevamo fingere che fosse nulla.

Nonostante questo, Clifford e Claire sorrisero e mi salutarono calorosamente, al contrario di Vanessa che, stranamente, non mi degnò nemmeno di uno sguardo.

"Vuoi fare colazione, Mario?" offrì la signora Huxtable

"No, grazie mille" risposi io "purtroppo sono un po' indietro con lo studio... E poi non vorrei disturbare... Non è una grande giornata"

"Va bene" sorrise dolcemente "ma non preoccuparti, non disturbi"

"Grazie. Salutatemi Theo quando si sveglia. Buona giornata!"

Uscii dalla cucina e mi diressi al piano superiore, intenzionato a salutare Denise prima di tornare a casa mia.

La trovai che si era appena svegliata, ancora sdraiata sotto le coperte, il trucco azzurro non lavato il giorno prima illuminato dalle striscioline di luce che lasciavano passare le fessure delle persiane.

Mi avvicinai velocemente al letto e le stampai un bacino sulle labbra.

Lei aprì gli occhi: ne uscirono alcune lacrime.

"Mario..."

"Denise..." pronunciai il suo nome asciugando la sua guancia dalla sbavatura del trucco sciolto.

"Perchè...?"

"Cosa?"

"Perchè è successo" pianse " Siamo dei codardi... Lana è morta... Noi siamo fuggiti, abbiamo lasciato Theo da solo con l'assassino in casa..."

"Denise... Ora hanno preso Alvin... È... È tutto okay"

"Siamo al sicuro..." disse lei

"È tutto okay" sussurrai di nuovo mentre la baciavo ancora

"Sì..." rispose lei trovando il mio sguardo... Diede più profondità al bacio e iniziò a graffiarmi il braccio, lentamente e lievemente.

Mi afferrò e mi tirò sul letto a suo fianco.

Chiusi gli occhi mentre il bacio continuava, mentre lei non smetteva di graffiarmi, sempre più forte.

Risollevai lentamente le palpebre, tanto per vedere la sua pelle di terra liberarsi della camicietta da notte e sovreccitare il mio cuore.

Iniziò un lento incrocio tra le mie dita e i suoi lunghi capelli ricci... Tra le sue dita e i miei muscoli addominali...

"Aw, ti amo"

...E continuò l'incrocio, tra i miei pettorali e il suo seno, tra le mie gambe e i suoi fianchi... Fino a sembrare un unico volume.

Sentii ciò che non avevo mai sentito... E riaquistai fiducia... Fiducia e sicurezza... Come se lei per me fosse stata una specie di angelo custode... Che in quel momento era avvinghiato completamente al mio corpo.

Un sogno era ora realtà.

Il giorno prima avevamo sconfitto il male, assieme, ora potevamo tutto.

....

Solo pochi minuti dopo mi ripulivo, mi rivestivi, salutavo Denise e mi dirigevo a casa mia.

La famiglia HuxtableDove le storie prendono vita. Scoprilo ora