Capitolo Tre

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"Comunque puoi andartene, non abbiamo più nulla da dirci Leo" dice Scott dopo quegli insulti da bambini tra me e Leo il bastardo.

"Va bene, ma qui non abbiamo finito. Ti ha salvato tua sorella la prossima volta non so se vivrai." Minaccia Drake buttandomi una serie di sguardi pieni di rabbia. "Prova ad avvicinarti a noi o a mia sorella e ti stacco le palle bastardo!" con queste ultime parola, Leo si gira verso di me fissandomi intensamente.

"Ci vediamo in giro dolcezza." Mi fa l'occhiolino e si gira andandosene.

Il viaggio in macchina era silenzioso, stavo seduta davanti con mio fratello che guidava nelle strade trafficate di San Francisco. Zig e Scott rimasero in silenzio tutto il tempo e i loro occhi oscillavano tra me e Drake. C'è troppa tensione nell'aria e si libera non appena metto piede nel salotto. "Ma che cazzo ti viene in mente da fare Soph?! Potevi morire stasera!" Drake sbatte la porta dietro di se e si arrabbia parlando a bassa voce per non far alzare nostro padre.

"Ero preoccupata del tuo comportamento insolito e..." inventa inventa Sophia, non far scappare voce di quello che ti ha detto tuo padre. "Insolito? Soph mi sto comportando bene anzi benissimo cavolo! Cosa ti sta prendendo?" mi chiedi passandosi una mano nei suoi capelli biondo scuri.

"Drake calmati! Io ci tengo a mio fratello e devo proteggerlo, se ti trovi in qualche casino ti posso aiutare anzi noi ti possiamo aiutare. Io e papà." Drake assume un'espressione diabolica e sbuffa guardandomi dritto negli occhi, faccio dei passi indietro toccando il divano con le gambe.

"Fratello dobbiamo prendere posizione dopo quello che è accaduto un'ora fa. Dobbiamo proteggere la gang e proteggere soprattutto tua sorella!" interviene Zig con fare preoccupato, lui si posiziona di fianco a me guadandomi; aspetta gang? Cos'è questa storia?! Io gli regalo un piccolo sorriso anche se era un po' forzato. "Zig ha ragione. Dobbiamo starle vicino e se qual bastardo si avvicina, non dobbiamo pensarci due volte a sparagli. Lo voglio morto!" il sangue mi si gela nelle vene e non riesco a dire nulla.

"Soph tu non sei mia madre e non potrai mai rimpiazzarla!" e con quella frase si gira e se ne va di sopra. Rimango atterrita da quelle parole e i due mi fissano. "Sophia non ti preoccupare, gli passerà è soltanto nervoso a causa di questa situazione..." dice sottovoce Scott sedendosi sul divano.

"È soltanto colpa mia. Adesso siete in pericolo più di prima e mi intrometto sempre nelle cose che non mi riguardano. Drake ha ragione, non sono sua madre e non potrò mai rimpiazzarla!" non importa se ci sono Zig e Scott a vedermi così, faccio scorrere le lacrime facendomi rigare il viso di lacrime. Zig si avvicina avvolgendo un braccio intorno alla mia vita, io istintivamente lo abbraccio confortandomi tra quelle braccia sconosciute. "Sophia non è colpa tua, hai fatto bene a preoccuparti e tu sei stata sempre importante per Drake. Lui parla sempre di te, non vedeva l'ora che arrivasse il giorno del tuo trasferimento e vuole portarci anche al mare... Se tu sparissi dalla sua vita, Drake morirebbe per te. Sei la sua forza, la sua ancora si salvezza e un pezzo del suo cuore..." mi dice cullandomi delicatamente con le parole. Cerco di calmarmi asciugandomi le guance bagnate e mi siedo sul divano accanto Scott. Zig mi segue e accarezza la mia schiena facendo su e giù con la mano.

"Wow sei bravo con le parole, grazie per avermi detto quello cose. Drake è mio fratello e lo voglio molto bene. Ho già perso mia madre e non voglio perdere anche lui..." confesso fissando le mie mani tremanti.

"Non mi perderai..." alzo il capo incontrando gli occhi pieni di lacrime di Drake. "Senti scusami non volevo..." Drake mi blocca, abbracciandomi forte come se è l'ultima volta che mi vedrà.

"Tu sei fantastica e voglio proteggerti dai miei mali. Questa è la mia gang, la gang della West Side della città..." dice puntando i ragazzi, loro si alzano e rimangono in piedi. "Io controllo il nostro quartiere dal pericolo, ho una pistola e ottengo soldi da combattimenti e altre cose..." la sua voce si spezza come se volesse dire altro ma non può. "Hai mai ucciso qualcuno?" chiedo con tono freddo e distaccato, solo al pensiero di avere e abitare con un fratello assassino mi fa rivoltare lo stomaco.

Gangsta's ParadiseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora