Ed eccoci qua con un altro capitolo e mi scuso per l'attesa. Scusatemi ancora.
Come avete passato la quarantena?
C'è qualche persona così gentile da propormi una copertina meravigliosa per questa storia? Vi spiegherò il perché di questa domanda nel prossimo capitolo.
Grazie per i voti e i commenti, siete fantastici/che!
Buona lettura cari amici e grazie del vostro supporto!
"Leo potresti alzare di più le braccia e smetterla di fissare il mio seno gentilmente?" come un coglione mi rendo conto che le stavo fissando il davanti come un lupo pronto a sbranare la sua preda. Lei alza un sopracciglio aspettando una risposta da me, di nuovo come un coglione sorrido maliziosamente.
"E tu potresti smetterla di sbattere le tue tette davanti alla mia faccia GENTILMENTE?" rimarco l'ultima parola per sentirmi alla pari con lei, non è giusto solo io sto facendo una cosa sbagliata? Anzi sbagliata proprio no! Gli uomini hanno occhi con cui guardare e se vengono accecati da qualcosa di meraviglioso, allora faranno di tutto per ottenerla. In quella tipologia di uomini ovviamente ci sono io.
Come se le avessero mozzato la lingua, non risponde rimanendo in silenzio. Noto il suo viso andare a fuoco come un peperone e alza il suo sedere bello sodo dal mio pacco duro ed indolenzito. "Dove hai il kit di soccorso?" chiede fissandosi le scarpe, io mi alzo levandomi la maglietta in dolore e poi buttandola sulla scrivania. "Seguimi bambola." Calmati amico non farti idee strane.
Seguo Leo tenendo una distanza di sicurezza per evitare altri inconvenienti come prima nel suo ufficio. Salendo le scale per andare al piano superiore, mi giro alla mia destra ad osservare le fotografie di famiglia; mi soffermo davanti ad una fotografia in particolare sicuramente scattata quando Leo era bambino. "Allora? Ti sbrighi?" Leo è già arrivato su aspettandomi con le braccia conserte, incontro il suo sguardo rimanendo immobile dinanzi la fotografia.
"Sei tu in questa foto?" rivolgo lo sguardo a quella fotografia, curiosa di sapere qualcosa su Leo e sulla sua famiglia. Ma perché mi interessa tanto sapere qualcosa sulla sua vita?
"Non fare troppe domande! Oltre ad essere una rompi palle, sei anche una detective? Il terzo grado fallo a tuo fratello..." Si, posso dire che Leo è anche lunatico ha quasi sempre la luna storta.
Dopo un minuto di silenzio, si mette a parlare di nuovo con tono sgarbato. "Cosa hai visto sul mio portatile?" continua fermandosi nel bel mezzo del corridoio. Finisco a sbattergli contro la schiena, lui si gira fissandomi dritto negli occhi e io mi immobilizzo per la paura.
"Nulla.... Solo la foto del desktop giuro!" Leo fa no con il capo ridendo. Ma cosa gli prende? Prima è arrabbiato come se volesse tagliarmi la testa, ora ride come se avessi detto una battuta?! "Non dirmi cazzate.... Riconosco una persona quando mente e tu sei una di quelle in questo momento..." si avvicina pericolosamente al mio viso e il mio cuore manca un battito.
"L'e-mail... ho letto l'e-mail di tua madre..." gira gli occhi continuando a camminare per dirigersi al kit di primo soccorso. Arriviamo davanti ad una porta e Leo prima di aprirla si gira verso di me. "Fammi il favore di andartene... non sopporto vederti in questo momento e cazzo quanto mi hai fatto incazzare! Vattene da casa mia!" apre la porta lasciandomi senza parole e immobile dietro di lui. Si ferma e si gira verso di me di nuovo, questa volta ha un'espressione indecifrabile. "Non sopporto averti tra i piedi e quando ti vedo mi fai cadere le palle a terra. Tu stai rovinando i miei affari e mi stai mettendo in pericolo. Vattene non voglio vederti mai più!" una lacrima inizia a formarsi per poi scendere velocemente, calda e tagliente come le sue parole crudeli.
"Ragazzi tutto bene?" Jess sbuca all'improvviso dietro di me preoccupata. Io non le rispondo e mantengo il mio sguardo con quello di Leo. I nostri sguardi non si lasciano fin quando io non decido di andarmene correndo velocemente. Sento Jess chiamarmi ma non mi fermo. Continuo a correre. Non conosco questa parte della città, ma a casa ci arriverò. Leo può stare tranquillo, non mi vedrà più tra i piedi. Farò come se per lui non fossi mai esistita. Forse e dico forse io gli stavo per diventare simpatica e avrei pensato cose buone di lui. Mi sono sentita totalmente umiliata e stupida, nessuno mi può trattare così cavolo anche io ho un cuore!
Tra i mille pianti che mi sto facendo per strada, le macchine passano alcuni mi guardano dal finestrino. Io sto cercando solo di andare a casa e ho avuto una giornata, vi faccio così pena visto che mi fissate dalle vostre auto? Non vi capita mai quando qualcuno vi umilia e forse Jess era già lì ad ascoltare tutta la nostra conversazione. Sento il cellulare vibrarmi in tasca e mi affretto a prenderlo e senza vedere chi fosse, rispondo immediatamente sperando fosse Leo chiedendomi scusa e di tornare a casa sua. Mi sbagliavo. "Tesoro come stai? Sono la mamma." che bello sentire la sua voce squillante e allegra. A volte la invidio sapete? Perché lei ha trovato la sua vita ed è felice con David, ha una bella casa e un buon lavoro. Mio padre invece, è infelice lo vedo dai suoi occhi. Si sente solo e abbandonato da tutti, avrà anche sbagliato ma è pur sempre mio padre. Cerco di ricompormi e asciugo le lacrime dal viso, "Mamma mi è mancata la tua voce! Io sto bene e tu?" sto facendo di tutto per non farla sospettare del mio umore ma sembra non accorgersene.
"Io sto benissimo grazie! Ho voluto chiamarti per sapere se stai bene e se tutto va alla grande con tuo padre..." aspetta una mia risposta mentre fisso un punto sul marciapiede.
"Sto mantenendo la nostra promessa mamma, mi sto comportando bene e sembra andare bene. Papà ora è fuori per lavoro..." le dico sembrando felice e spensierata, spero di terminare il prima possibile questa chiamata.
"Per quanto tempo?" chiede preoccupata e io mi maledico per aver parlato come sempre senza pensare. Ovvio papà non le ha detto nulla per non farla precipitare qui a San Francisco. Mia madre ancora ci tratta come bambini incapace di vedercela da soli quindi è capace di tutto; lo sapete come sono le madri ti fanno fare figuracce tipo Drake è stato preso in giro alle elementari per una sgridata davanti a tutta la scuola. La sera prima i nostri genitori avevano litigato e noi due abbiamo sentito tutto dal piano di sopra, Drake mi teneva sempre protetta per non farmi coinvolgere nelle loro cavolate. Quindi per ripicca ai miei, Drake decise di saltare un giorno di scuola e andarsene con i suoi amici a mangiare le caramelle lì vicino alla scuola.
"Una settimana tranquilla... siamo grandi e possiamo vedercela da soli." odio mentire a mia madre, sono stata sempre sincera... va bene non sempre... qualche segreto ce l'ho anche io.
"Drake come sta?" Drake... per pensare non mi sono preoccupata di mio fratello. Devo tornare a casa e vedere se sta lì. "Come al solito. Mamma ora devo andare ci sentiamo domani ok?" le dico cercando di chiudere la telefonata. Non la faccio finire neanche di parlare e chiudo la chiamata.
Neanche passano due secondi e mi arriva un messaggio da uno sconosciuto:
Sophia dove cazzo sei? Scott sta con i ragazzi all'ospedale! I medici stanno operando Drake perché hanno trovato una pallottola nell'addome.
Jess
Mi salvo il numero di Jess e decido di chiamarla così mi informo quale ospedale si trova Drake. "Finalmente cazzo! Ci stavamo preoccupando! Dove sei finita?!"
"In quale ospedale vi trovate?" chiedo evitando la sua domanda. "Adesso ti vengo a prendere io! Tu stai ferma lì!" mi ordina con tono arrabbiato.
"Non ti preoccupare prenderò un taxi." dico fredda, sono stufa di essere sempre quella trattata male e deve obbedire agli ordini.
"Sophia sono già in auto, sto arrivando!" sento in sottofondo una voce maschile chiedendo di me. "Come sai dove sono? Con chi sei?" le chiedo infuriata. "Sto con Leo, stiamo venendo a prenderti. Ha localizzato il tuo cellulare in un minuto." chiude la chiamata senza farmi controbattere ne spiccicare una parola. Non volevo più avere a che fare con quello stronzo e ovviamente dopo avermi ferita mi viene a prendere... non lo perdonerò mai e se sta facendo il dolce premuroso per farsi perdonare, può ficcarselo nel....
Vedo una macchina Maserati in lontananza e arriva parcheggiandosi vicino al marciapiede. Il finestrino del passeggero si abbassa e incontro due occhi nocciola che fissano i miei. Jess non dice una parola, mi dà l'impressione di sentire tensione tra me e Leo. Poi lui parla "Entra in macchina bambolina.".
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Gangsta's Paradise
ChickLitCosa succede quando un angioletto come Sophia Mccassie incontra il diavolo in persona? Leo Lomabrdi. Italiano e appartenente ad una gang. Lui non ama andare alla Beacon High, non ama le persone, è un carattere duro e si comporta come uno stronzo. No...