6. Coca Cola Summer Festival

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Con il passare delle ore i colori del cielo iniziano a mutare, passando dall'arancione, al giallo.. trasformandolo in uno spettacolo che ogni volta mi lascia senza parole. La maggior parte delle volte io e Matt ci mettevamo a guardare il tramonto, era una nostra piccola tradizione. Se non c'era lui, mentre guardavo i colori sfumare mi sentivo tremendamente sola. Eppure oggi non è cosi, non mi sento sola.

"Tu lo sai quanto mi piace guardare il cielo.." mi disse spostandosi dal parapetto per guardarmi meglio "eppure me ne perderei altri mille pur di guardare i tuoi occhi". Quelle parole avrebbero sciolto anche un cuore di ghiaccio.

"Questa frase l'hai letta su Tumblr?" risposi trattenendo un sorriso, rovinando un momento magico. Si è una delle mie migliori capacità, rovinare i bei momenti, e mi esce pure spontaneo.

"Dai, Gre!" rispose scoppiando in una fragorosa risata, a cui mi aggiunsi anche io.

Poco dopo, tra noi calò di nuovo il silenzio, e sotto quel cielo pitturato da colori pastello, per la prima volta mi disse: "Ti amo".

Mi voltai di conseguenza, scossa da quelle parole che non avevo mai sentito pronunciare da lui. "Anch'io Matt" risposi automaticamente. Perchè era vero, era quello che provavo, e non avevo mai sentito un sentimento tanto forte per qualcuno e non poteva essere altro che amore.

Scuoto la testa per scacciare questo pensiero. Ed proprio ora che ci penso io e lui non ci siamo più sentiti dopo la discussione di ieri. Non possiamo andare avanti cosi, quindi decido di mettere da parte il mio orgoglio e chiedere io scusa per prima. Recupero il telefono dal comodino, su cui l'avevo poggiato prima di fare la doccia, e lo sblocco per poi fare una foto al cielo. Dopo di che gliela mando su Whatsapp scrivendo "nonostante tutto, ti amo".

Il rumore di qualcuno che bussa alla porta mi distrae per cui, blocco il telefono lanciandolo sul letto e dopo aver chiuso al meglio l'accappatoio mi avvicino alla porta.

«Chi è?» chiedo prima di aprire, sperando che non sia qualcuno dell'hotel o delle camere accanto.

«Sono Filippo, Gre!» esclama l'altro da dietro la porta.

Giro le chiavi attaccate alla toppa, e poi abbasso la maniglia per aprire la porta che mi rivela la figura del mio migliore amico vestito con una maglietta bianca, una giacchetta di jeans e i pantaloni neri strappati, le sue solite scarpe e le solite piume da cui credo non si staccherà mai, ma quelle che indossa ora sono più piccoline.

«Scusa non sono nelle migliori condizioni..» dico facendogli spazio per entrare. «Sei già pronto vedo..»

«Come sto? Dovrei cambiarmi?» si passa una mano tra i capelli mentre fa avanti e indietro per la stanza.

«Ma no Fili, stai benissimo cosi!» dico aprendo le ante dell'armadio per recuperare il vestito da mettere «a proposito.. aiutami, metto questo classico nero o questo bianco a fiori?»

«Bianco..» dice sdraiandosi sul letto sbuffando per l'ansia.

«Dai Fili, non fare cosi.. goditi questa serata se continui a preoccuparti non te la vivrai bene» Sospira, e poi si alza dal letto.

«Hai ragione Gre.. dai ora vado e ti lascio preparare in pace, ci vediamo tra mezz'ora nella hall» mi lascia un bacio sulla guancia, e prima di scomparire dietro la porta mi fa un occhiolino e poi se ne va lasciandomi nuovamente da sola.

Sorrido tra me e me, mentre recupero il vestito consigliatomi da Fil. Mi sfilo l'accappatoio, e dopo aver messo l'intimo infilo il vestito. Devo dire che ha buon gusto il ragazzo, è un vestito molto semplice il corpetto ha dei semplici fiori rosa e la gonna ricade delicatamente sui miei fianchi. Ovviamente con questo vestito sarebbero stati bene dei tacchi. Ma non sarebbero stati da me, infatti al posto dei tacchi indosso un paio di converse bianche.

In love with an angel ➳ Irama Plume [COMPLETA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora