14. Verità

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Il mio aspetto è cambiato, non so se in meglio o in peggio ma poco mi importa. La mia carnagione è ora più chiara, ho i capelli biondi e occhi blu.
Il problema ora è trovare Filippo e trovare una casa, perché molto probabilmente non mi ospiterà a casa sua neanche quando saprà cosa sono. Dirgli che sono io, Greta, è ancora troppo presto.

Giro per le strade della mia cittadina, ancora addobbata dalle decorazioni Natalizie.
Controllo ogni vicolo buio, in cui qualunque spacciatore poterebbe aggirarsi.
Una folata di vento gelido mi scompiglia i capelli, mi stringo nella giacca per più calore.
Uno strano odore arriva da una via non poco lontano dalla mia vecchia scuola, per cui mi rendo invisibile (cosa assai utile) agli occhi di tutti e mi addentro nella via.
Poco distante da me c'è un ragazzo appoggiato al muretto, che fuma e ora capisco cosa. Il viso è nascosto dal cappuccio, ma quando si volta verso di me per controllare se arriva qualcuno lo riconosco.

È Filippo. L'ho trovato.
Ora ha inizio il mio progetto.
So come inziare? No.
Se è per questo non so neanche come proseguire.

Appena si volta ritorno visibile, e mi avvicino.

«Hei!» esclamo forse con troppa enfasi quando gli sono davanti.

«Ciao, quanta roba vuoi?» parte prevenuto senza quasi guardarmi in faccia.

«Emh, non sono qui per questo..» sussuro.

«E allora cosa..» mi guarda finalmente negli occhi e si blocca.
Sbianco. E se la mia trasformazione non ha funzionato bene?

«Cosa.. cosa c'è?»

«No.. nulla assomigli a una mia vecchia amica»

«Almeno era carina?» sdrammatizzo.

«Molto..» fa un flebile sorriso e poi torna serio.
«Se non sei qui per la polverina allora cosa vuoi da me?»

«Emh..» inizio. E ora come glielo dico?

«Allora? Muoviti non ho tempo da perdere.»

«Sei a rischio Inferno.» dico tutto d'un fiato.

Brava Greta. Bell'inzio. È il tuo primo mortale e già fallisci.
Mi dico da sola.

«Cosa?» inizia a ridere e quasi non si piega in due.
Ma quando non mi vede ridere diventa serio pure lui.

«Sono seria Filippo.»

«Come fai a sapere il mio nome?» inarca un sopracciglio.

«So il tuo nome, come so che sei a rischio Inferno, come so di essere il tuo Angelo Custode.» faccio un mezzo sorriso.

«Amica, mi sa che ti sei già drogata.»

Era ovvia la sua reazione. Non può credermi sulla parola, solo un pazzo lo farebbe. O un bambino. I bambini con la loro immaginazione credono a tutto e si inventano storie magnifiche, ma purtroppo questa dote la perdiamo crescendo.

«Senti zuccherino, ho dei clienti da accontentare vedi di smammare.» si avvicina pericolosamente a me.
Non mi allontano, non potrebbe farmi nulla.

No. Gli dico con la mente. Si un'altra dote molto utile era parlare con la mente, molto comodo sopratutto se noi Angeli siamo su.

«Cosa?» si allontana e torna ad appoggiarsi al muro.

Che c'è? Ora mi credi? Continuo.
Lui fissa le mie labbra ma vede che non si muovono.

«Come fai? Oh no, sto impazzendo.» si passa le mani tra i capelli.

«Certo che no!» rido, tornando a parlare.

«Mi sa che devo cambiare spacciatore di marijuana» ridacchia.

«È questo il punto Filippo, stai violando molti dei vizi capitali come te lo devo spiegare che sei a rischio?»

«Amica, è colpa della marijuana quello che sto sentendo vero?» ride.

Non mi crede? Bene. Allora farò l'ultima cosa che sono in grado di fare.
Improvvisamente divento invisibile.

«No. Dove cazzo sei finita?»

Ritorno visibile.

«Ora mi credi?» chiedo esasperata.

Lui sbatta velocemente le palpebre.

«Oh cazzo..»
Rido, riuscita nel mio intento.
«Allora.. tu saresti il mio Angelo Custode?»

«Si, ti va di conoscerci meglio davanti a un the caldo?»

In love with an angel ➳ Irama Plume [COMPLETA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora