18. È il momento

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«Ethan!» esclamo correndo incontro al mio amico. Lo abbraccio forte, non lo vedo da relativamente poco e mi mancava, inoltre mi ha aiutata da lassù.

«Emh..» mugugna Lori, facendomi staccare da Ethan. 

«Oh si lui è Ethan, e lui è Lorenzo» dico presentandoli.

«Sei pure tu..» inzia Lori.

«Si sono un Angelo pure io, a proposito fatti abbracciare!» esclama Ethan lasciando entrambi basiti. Sapevo che era un tipo espansivo, ma non così tanto. Lori ci mette un pò ad abbracciarlo, ma poi ricambia. 

«Potrei sapere il perchè?» chiede Lori con un sopracciglio in su.

«Oh giusto, non lo sapete.. Greta sono il suo Angelo, mi ero scordato di dirtelo.» dice come se nula fosse.

«Ma DAVVERO?!» esclamo felicissima. 

Lori rimane interdetto, e continua a fissarci. 

«Ora capisco come si è sentito Filippo..» dice grattandosi la nuca e abbozzando un sorriso.

«Ethan ti va di spiegarci in macchina che cosa è successo?» gli chiedo.

«Davanti a un panino sarebbe meglio» dice l'affamato.

«Perchè no?» accetta Ethan.

«Per cui tu, saresti un dei deportati ai campi di concentramento..» dice Lori mentre parcheggia.

«Esattamente»

«E hai 18 anni..»

«Teoricamente si, ma in pratica un po' di più» ridacchia Ethan.

«Wow..» si limita Lori. 

«Ethan scusa, è mai successa una cosa del genere?» chiedo prima di scendere dall'auto.

«Purtroppo si, ma un bel po' di anni fa ormai..»

«E chi te lo ha detto?» esordisce Lori, spegnendo la macchina per poi prendere le chiavi.

«L'ho vissuto» dice con un sorriso amaro sul volto «E quando sono arrivato in paradiso ancora non credevo ai miei occhi.. E cosi Dio mi ha spiegato.»

«Hitler..» sussurra Lori.

«Occhi neri come la pece, non sembravano umani, spietato come la morte..» scuote la testa come a scacciare cattivi pensieri.

«E se vincono loro?» chiedo sospirando.

«Non deve succedere, o l'intera umanità sarà in pericolo.»

«Meglio scendere..» dico aprendo lo sportello della macchina, seguita dagli altri due.

«Dove siamo?» chiede Lori.

«Non saprei.» dice Ethan avviandosi verso la struttura.

È un cantiere lasciato a metà, è una struttura che aspetta di essere abbatuta.
Un dolore lancinante alla testa mi fa quasi cadere a terra, lascio uscire dalla mia bocca un lamento che attira l'attenzione di entrambi.

«Va tutto bene, Filippo è qui. Ne sono sicura»
Mi alzo con fatica e sorpasso Ethan per arrivare.

A metà strada, un brivido caldo mi percorre tutto il corpo. Faccio finta di nulla e continua a camminare finché Ethan mi richiama.

«Greta aspetta!»

«Cosa c'è?» mi volto.

«Guardati»

Giro il capo per guardarmi dietro le splalle, due ali bianche e lucenti spuntano dalla mia schiena, i miei capelli sono tornati neri e blu.
Ethan mi raggiunge, e anche lui torna nella sua forma normale mentre Lori prova a venire verso di noi ma sembra bloccato da qualcosa.

«Che succede?» chiedo spaventata.

«I demoni. I demoni sono furbi.»

«Troverò un modo per raggiungervi, o al massimo vi aspetterò qui.» fa spallucce.

«Sarà meglio andare» dice Ethan mentre mi tende la mano.

Rivolgo un ultimo sguardo a Lori e poi mi volto. È il momento di combattere per il ragazzo che amo, e l'intera umanità.

In love with an angel ➳ Irama Plume [COMPLETA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora