Capitolo 10

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Tienimi stretto e non lasciarmi più andare...

Apro gli occhi ma sono costretto a richiuderli immediatamente per la troppa luce che filtra dalla finestra della stanza, li stropiccio un po' e li apro una seconda volta.

"Buongiorno Maria" sussurra una voce al mio fianco, all'improvviso ricordo tutto, io, Einar, Roma, il tramonto e il bacio, sorrido istintivamente e lo guardo "Buongiorno Casalinga Cubana" dico io ridacchiando beccandomi uno schiaffetto sulla nuca, lo guardo e mi prendo qualche secondo per ammirare questa meraviglia.

È senza maglietta e i suoi muscoli sono di conseguenza ben in vista, è girato su un fianco verso di me mettendo ben in mostra il bicipite destro che è appoggiato sul materasso, i suoi occhi sono più luminosi del solito e non è un effetto della luce, è solo felice, molto felice ed io lo sono altrettanto essendo consapevole di essere la causa di quella felicità.

"Devo proprio insegnartelo come si da il buongiorno eh" dice per poi posare le sue labbra sulle mie dando vita ad un bacio casto e dolce.

"Ti amo amore mio" sussurro sulle sue labbra rosse e gonfie per il lungo bacio che ci siamo appena scambiati. "Anch'io piccoletto" dice lui facendomi sorridere, lo abbraccio posando la testa sul suo petto muscoloso e le mani sulla sua schiena circondando il suo bacino con le gambe. Porta una mano ai miei capelli e l'altra sulla mia schiena nuda.

"A che ora dobbiamo lasciare la stanza?" Chiede dopo dieci minuti buoni "Alle 12" mormoro sul suo collo inspirando il suo dolce profumo di menta che tanto amo "Piccolo dobbiamo muoverci allora, abbiamo venti minuti" sgrano gli occhi e scatto in piedi dirigendomi in bagno per farmi una doccia, apro l'acqua e mi spoglio per poi entrare nel box doccia e uscire dopo neanche cinque minuti.

Esco dal bagno con solo un asciugamano in vita e vado in camera a vestirmi notando Einar ancora sul letto, appena mi vede spalanca la bocca e sgrana gli occhi. Metto un paio di boxer e mi dirigo verso di lui asciugandomi una gocciolina d'acqua che scende sul mio petto mettendomi a cavalcioni su di lui, sfioro le nostre labbra senza però mai farle unire e sento la sua erezione farsi sempre più dura "Cristo Fil... devo andare" mugola e io annuisco baciandolo a stampo e alzandomi da lui "Tra dieci minuti nella hall" annuisce e va nella sua stanza.

Seduto su questo scomodissimo divano da ormai dieci minuti aspetto che il cubano di muova a scendere, finalmente lo  vedo uscire dell'ascensore in tutta la sua bellezza, jeans neri e camicia bianca. Sorrido alzandomi e andando verso di lui, gli lascio un piccolo bacio a stampo e prendo la sua mano uscendo dall'hotel.

"Fil ma devo pagare!" Esclama e io scuoto la testa dicendogli che ci ho già pensato io "Avrai speso tantissimo" dice con un tono di rimprovero ed io scrollo le spalle sorridendo "Ne è valsa la pena piccolo grande cubano" sussurro  baciandolo di nuovo per poi dirigerci in stazione.

Una volta arrivati i nostri sorrisi spariscono lasciando spazio a lacrime amare che solcano le nostre guance e che noi ci asciughiamo a vicenda "Mi mancherai tanto Maria" mi stringe a sè e io poso la testa sulla sua spalla lasciandomi andare in un triste pianto. "Dai amore mio... ci vediamo presto, facciamo così, domenica vengo da te per guardare la finale dei mondiali okay?!" Dice consolandomi e accarezzando dolcemente la mia schiena, annuisco triste e torno a guardarlo negli occhi "Mi chiamerai vero?" Chiedo con voce spezzata e lui annuisce "Mi implorerai di smetterla" dice facendomi sorridere tristemente.

"Fil, devo chiederti una cosa importante" dice lui ed io annuisco "Fa pace con Lori. È il tuo migliore amico, ho parlato con lui prima e mi ha detto che sta male, malissimo, senza di te, tutte le sere se va bene si ubriaca altrimenti non mangia per tutto il giorno. Fil è pentito cavolo, chiarisci con lui, se è con te lui sta meglio e anche tu, avrai qualcuno a cui raccontare di noi. Perdonalo Fil, fallo per me" conclude ma io scuoto la testa ugualmente "È vero che gli voglio bene e mi dispiace davvero che si sia ridotto così ma non posso perdonarlo dopo che ha augurato la morte al ragazzo che amo" dico io e lui sbuffa accarezzandomi la nuca "Piccolo ora va, ma ricorda che come l'ho perdonato io puoi farlo anche tu. Vai, Lori e Carlotta ti aspettano" dice dopo che è arrivato il treno, come faccio a resistergli, me lo spiegate?! "Ti amo Ein" dico tenendogli la mano "Ti amo anch'io piccolo, ci vediamo domenica" mi allontano e salgo sul treno rivolgendogli un ultimo sguardo, sorrido e alzo la mano in cenno di saluto.

Il treno parte allontanandomi velocemente da lui, una lacrima riga la mia guancia e digito un messaggio velocemente
<<Aspettatemi in stazione, sto arrivando>> e mi abbandono alla dolce voce del mio ragazzo proveniente dai miei auricolari.

Spazio autrice:
Scusate il ritardo ma ho avuto dei problemi personali😔 comunque, spero che vi piaccia, ho aggiornato ora perché non sono sicura di riuscire a farlo domani dato che nella mattinata sono fuori casa e nel pomeriggio una mia amica viene a casa mia per guardare la finale del Mondiale insieme. Vi voglio bene💞
-Unamargherita🌼

Quanto costa la felicità? ~Eiram~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora