Capitolo 16

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E voi altri, tutti quanti voi, vi siete accorti delle ferite che mi avete provocato? No. Immagino di no.

Einar's p.o.v.

Ho visto  la foto che ha pubblicato Lorenzo su Instagram. Chissà come starà Fil adesso... si erano già lasciati? Si amavano? Lo avevano fatto? Filippo aveva donato la sua purezza a Lorenzo? Se solo quel 15 luglio fossi rimasto a casa sua avremmo chiarito e adesso saremmo sul suo letto a baciarci e a coccolarci. Mi manca tantissimo

"Einar! Che stai facendo!" Esclama Valentina vedendomi uscire di casa con la mia roba "Me ne vado!" Esclamo io uscendo dalla porta di legno "Ma dove vai!?" Urla di rimando lei "Da chi amo davvero" detto questo corro in macchina dirigendomi in stazione.

"Fil, piccolo, sono io, Einar. Come stai? Ho visto la foto... mi dispiace davvero tanto. Non solo per... quello, ma anche perché è tutta colpa mia, se fossi rimasto da te non sarebbe successo nulla. Ti amo Fil"

"Piccolo, mi sto preoccupando rispondimi ti prego, mi manchi"

"Fil, ti prego dimmi che quell'auto che si è schiantata nel tragitto Monza-Brescia non è la tua"

"Filippo Cristo! Rispondimi, ho paura, non voglio perderti dannazione"

"Sto arrivando piccolo mio, aspettami ovunque tu sia"

Lascio questi messaggi in segreteria al suo numero e sospiro, adesso ho davvero paura.

Lori's p.o.v.
"Cos'ho fatto!? Cosa?! È colpa mia cazzo, è tutta colpa mia!" Esclamo quando il medico dell' ospedale ci raggiunge dicendoci che Filippo è in coma, non sono sicuri che si svegli, ha il 30% di possibilità. "Lori, tranquillo, è forte, ce la farà. Tu devi stargli accanto, lui vuole questo, ci vuole a lottare con lui, vuole una ragione per cui tornare" dice la mia ragazza tranquillizzandomi ma anche lei in lacrime. Annuisco e la abbraccio, ci sediamo su una di quelle scomodissime sedie di plastica dell' ospedale, posa la testa sulla mia spalla e sospiro. Mi manca già...

"Ditemi che non è vero vi prego. Ditemi che non è lui" dice in lacrime il ragazzo "Einar, mi dispiace..." dico e lui si lascia scivolare a terra facendo aderire la schiena alla parete bianca del corridoio "Ragazzi scusate il disturbo, ma adesso uno per volta potete entrare nella sua stanza..." dice un medico che passa di lì, lo ringraziamo e lasciamo entrare prima Carlotta, così noi ci tranquillizziamo un po'. "Einar, mi dispiace, è tutta colpa mia..." dico senza avere il coraggio di guardarlo in faccia "No Lori, se io fossi rimasto da lui non sarebbe successo nulla di tutto ciò" dice lui e lo abbraccio, ricambia la stretta e aspettiamo che Carlotta esca.

Carlotta's p.o.v.
Entro nella stanza bianca e lo vedo su quel maledettissimo letto d'ospedale con tubi ovunque e una flebo nel braccio. Mi avvicino a lui e gli accarezzo una guancia, una lacrima solitaria mi riga il volto, se solo lui fosse sveglio me l'avrebbe asciugata sussurrandomi un "Tranquilla, va tutto bene" ma lui non è sveglio.

"Ehy Fil! Senti, mi dispiace tantissimo davvero, è colpa mia se sei qua. È tutta colpa mia. Se non avessi detto a Lori di provare qualcosa per lui a quest'ora tu non saresti qui. Mi dispiace tanto Fil. Non sai quanto, davvero, ti voglio tanto bene e lo sai, vorrei solo essere una buona amica, vorrei essere questo, avere qualcuno che mi vuole bene come me ne hai voluto tu, mi dispiace tanto piuma, davvero tantissimo. Non voglio vederti qui, così, voglio vederti con noi, a ridere e scherzare, non a lottare tra la vita e la morte. Lì fuori non ci sono i tuoi, tua sorella, Rombo, Simone, Emma, Carmen o altri, ci sono solo Einar e Lori che stanno piangendo da ore. Fil non farli stare male, so che noi lo abbiamo fatto a te, ma la tua scomparsa significherebbe non vivere più neanche noi. Ti voglio bene Fil, ora lascio entrare anche Lori ok?"

Dico piangendo, per tutto il tempo ho tenuto la sua mano unita alla mia, gli bacio la fronte ed esco dalla stanza. Sono lì, distrutti, hanno entrambi gli occhi rossi, Einar più che mai, Lorenzo si alza e mi lascia un bacio a stampo, mi siedo al suo posto e poso la testa sulla spalla di Einar abbandonandomi a un pianto disperato.

Lori's po.v.

"Filo... scusa, scusa, scusa, scusa. Mi dispiace troppo, davvero, come faccio senza il mio cretino? Mi manchi tanto. Oggi a pranzo abbiamo mangiato i fiori di zucca, mi sono chiesto "Filo cosa starà facendo?" E poi mi ha chiamato l'ospedale... è tutta colpa mia Filo, tutta colpa mia. Odio tutti in questo momento, tutti tranne te, Einar e Carlotta. Siamo distrutti, Einar più di tutti noi, non ce la fa, non vuole neanche entrare qui, pensa di non riuscire a reggere il dolore. Quel ragazzo ti ama Filo, ti ama con tutto sé stesso, ha mollato Valentina ed è corso da te, il più velocemente possibile. Ti ama davvero, non puoi fargli questo bro, non puoi. È morto. È morto dentro, non parla, non sorride, non si muove, piange e basta. Piange da due ore buone ormai, abbiamo provato a consolarlo ma non c'è stato nulle da fare. Gli manchi Filo, manchi a tutti certo, ma a lui di più. Ti voglio bene bro, scusami ancora, davvero, non dovevo farlo, spero solo che mi perdonerai. Mi manchi bro, adesso cerco di far entrare Ein"

Dico, le lacrime rigano le mie guance per tutto il discorso, bacio la sua fronte ed esco, stringendogli la mano un' ultima volta.

"Einar, vai, ha bisogno di te al suo fianco" dico per la decima volta in cinque minuti "E va bene!" Si alza ed entra nella stanza, Carlotta non la smette di piangere, io invece, ho finito le lacrime, non riesco neanche più a piangere, mi manca, mi manca tantissimo.

Einar's p.o.v.
Entro in quella stanza bianca con u nodore di disinfettante che mi entra subito nel naso e mi arriva al cervello dandomi fastidio, odio gli ospedali, li ho sempre odiati. Ora più che mai, vedere la persona che amo su quel lettino fa malissimo.

"Piccolo mio... mi manchi tanto, cos'è successo? Come hai fatto? Io... è tutta colpa mia Fil, tutta. Se quel 15 luglio fossi rimasto a casa tua non ti saresti messo con Lori e tutto sarebbe rose e fiori. Non posso resistere senza di te, non posso, non posso e non voglio. Mi manchi nano, mi manchi tantissimo. Stanotte dormirò a casa tua, con la tua maglia e tra le tue coperte va bene? Hai sempre amato quando mi mettevo le tue maglie, dicevi che mi stavano bene ricordi? Secondo me no, ma amo il tuo profumo e non ne farò a meno proprio ora. Ora che mi sento solo in tutti i sensi, mi sento perso, smarrito. Come i bambini quando non trovano i propri genitori nel supermercato affollato, come il ragazzo che esce in tre e deve stare dietro perché il marciapiede è troppo stretto, come gli adulti che non passano il tempo con i loro figli adolescenti. Mi sento triste, vuoto, come una stanza prima del trasloco, come la spiaggia senza persone.
Mi manchi piccolo mio, svegliati e torna con noi, con me. Scusami ancora, è colpa mia, ma vorrei che tu mi perdonassi, solo quello, tornare almeno amici, ti amo Filippo, ti amo tantissimo. Ah ho comprato il biglietto per il tuo live a Firenze, ci sarò amore mio, sarò con te. Ti amo"

Detto questo gli lascio un dolce bacio sulla guancia "Non voglio baciarti, o meglio, voglio, ma magari tu non vuoi, non voglio andare troppo in fretta, a domani amore mio" bacio di nuovo la sua guancia ed esco dalla stanza trovandomi davanti Lori e Carlotta ad aspettarmi, fingo un sorriso tirato e vado via con loro, diretto a casa di Filippo. Lo amo con tutto me stesso e non lo lascerò adesso.

Spazio autrice:
-2 e i miei bambini si rivedono😍💥 scusate se spesso posto tardi ma sono molto impegnata e cerco sempre di scrivere i capitoli al meglio, anche se non sempre ci riesco. Vi voglio bene💞
-Unamargherita🌼

Quanto costa la felicità? ~Eiram~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora