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"Wow sei cambiata" mi dice Luca

"Vado a casa..." dico e mi incammino verso casa mia

"Aspetta un secondo" Luca mi ferma tenendomi il polso

"Dove abiti ora?"mi dice

"Sempre a Salerno,solo che abito in un altro quartiere, ora lasciami" dico e questa volta riesco ad andare a casa.

Arrivo a casa,penso e ripenso a lui,non riesco a togliermelo dalla testa,mi stendo sul letto e senza accorgermene mi addormento.
Sogno la scena di come ci siamo lasciati,il giorno più brutto della mia vita fino ad oggi.
*SOGNO*
"Buongiorno signora" dico entrando in casa e salutando la mamma del mio ragazzo

"We Alee, Luca è nella sua stanza vai"mi dice

Le sorrido e mi avvio verso la stanza di Luca, che appena mi vede si alza dal letto e mi da un bacio a stampo.
"Hey" mi saluta
"Hey" ricambio il saluto

"Amo ti ricordi quando passavano quelle voci che tu stavi di nascosto con Gionata mentre stavi con me?" Mi chiede

"Mh...si" rispondo

"Bene...facciamo un gioco" mi propone

"Ecco siediti su questa sedia" mi dice

Faccio come mi dice e mi lega

"Ma cosa stai facendo?" Dico

"Ora ti farò sentire ciò che ho sentito io sentendo quelle voci,che secondo me erano vere" dice lui

"Ma stai bene?" Dico mentre dalla cucina si sente la voce della madre di Luca,che dice che sta andando a lavoro.

"Mai stato meglio" dice mentre nella stanza entra una mia amica,con la quale avevo un bellissimo rapporto.

Luca mi tappa la bocca con una benda.

I due iniziano a baciarsi, fino a che non lo fanno davanti ai miei occhi, e dopo aver finito si sussurrano un "ti amo".

Io ero lì in mobile, con le lacrime agli occhi, mentre piangevo in silenzio. A me non l'aveva mai detto che mi amava.

I due si rivestirono e si baciarono ancora e quella troia andò via.

Luca mi slegò, lo guardai con disprezzo e corsi via,chiamai mia madre le chiesi se potevamo trasferirci lontano da Salerno,ma lei non lo permise però ci trasferimmo in un altro quartiere, cambiai tutto,nessuno potè più rintracciarmi, neanche Gionata, forse l'unico che avrebbe potuto sapere.

Mi svegliai di soprassalto,iniziai a piangere.

Piansi per un oretta circa finchè finí le lacrime che avevo,non usciva niente, non piangevo fuori,ma piangevo dentro.

Suonarono al campanello, non avevo la forza di aprire,ma lo feci lo stesso.

Era Gionata.

"Hey...ma hai pianto?" Mi disse

"Cosa ti importa?" Dissi con tono scocciato

"Mi importa di te" disse

"Si ho pianto..." dissi

"E perchè?"

"Mi sono ricordata di una cosa,comunque....perchè sei venuto?"

"Volevo invitarti a cena stasera,a casa mia, ci saranno anche gli altri,come facevamo prima"

"Ok verrò, ma tu non abitavi a Milano scusa?"

"Piccola casa anche a Salerno ahahah tieni l'indirizzo,ora vado ciao"

"Ciao"

Uno squillo|| CAPO PLAZADove le storie prendono vita. Scoprilo ora