Cap 1

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POV EMILY

-ecco il tuo caffè e latte- dice Jake posando la tazza sul tavolino, e posso subito notare la forma del cuore creata con il cacao sopra la schiuma del latte

-grazie Jake, ma io non l'ho ordinato- dico timidamenre, cercando di portare una delle mie ciocche ribelli dietro l'orecchio. Lui è così gentile e disponibile per me, eppure non sento quella scintilla che mi fa battere il cuore. Che cosa strana l'amore. Un sentimento incomprensibile

-lo so, ma ormai conosco i tuoi gusti. E questa la offro io- dice, e non posso far a meno di sorridere

-grazie- dico e lui torna al bancone.
Io sono Emily Claran, ho 19 anni, capelli marroni scuro, corti fino alle spalle, ma non a caschetto, occhi verde chiaro, e frequento l'ultimo anno di liceo, finalmente oserei dire. Non vedo l'ora di prendere l'università per diventare medico. Il mio sogno è quello di diventare un chirurgo, e sono anche molto determinata a portarlo avanti

-ei ciao Emy- dice Laura, apparendo accanto a me, e mi porto la mano sul cuore, facendo cadere il libro che tenevo in mano

-mi hai fatto prendere un colpo, lo sai che sono facilmente spaventabile- dico e lei sorride divertita.

-lo so per questo ti spavento sempre, è divertente-mi dice, per poi attirare all'attenzione di uno dei camerieri, e ordinarsi qualcosa anche lei.

Lei è Laura, la mia migliore amica, è bionda occhi azzurri, ha un bel fisico, le curve al punto giusto e una quarta di seno. A prima impressione può sembrare una che se la tira tantissimo, ma alla fine è solo una persona vivace, e piena di energie. Molto estroversa devo dire, è anche questo a renderci migliori amiche, il fatto che io sia leggermente più introversa, e punto sempre al meglio, cercando di non perdere di vista i miei obbiettivi. Lei su gode la giornata come se fosse l'ultima praticamente, ma sa essere responsabile quando vuole.

Torno con la mente alla realtà, appena tono che lei sta picchettando le dita sul tavolino

-mi serve una favore- dice facendo gli occhi dolci. Dio ti prego non dirmi che...

-non ti farò i compiti, oppure da palo con Mike- dico e lei sorride solamente, che ha da ridere. Di solito sono queste le cose che faccio più spesso per lei. Quante ore di sonno perse per colpa sua

-povera piccola e ingenua Emily, non volevo chiederti questo. Ma un parere sul vestito che devo mettere alla festa di sta sera. E tu verrai con me- dice, e sbarro gli occhi appena sento festa. Mi piace uscire e tutto, ma alle feste non riesco proprio a integrarmi e lei lo sa benissimo. Ma nonostante tutto, insiste ogni volta

-lo sai che odio le feste- dico e lei continua a sorridere. So che ha qualcosa in mente, la conosco troppo bene ormai, e quando fa quel sorriso, ha qualcosa da rinfacciarmi

-cara dolce Emy, tu verrai alla festa, perché altrimenti, ti prendo per i capelli, e ti ci porto con la forza. Mi devi un favore, e adesso dobbiamo ricambiarlo- dice stringendomi la mano come segno di dominio. Dio quanto mi da fastidio quando rinfaccia cose del passato.
Sospriro, chiudo il libro e la guardo ormai rassegnata

-va bene verrò- dico e lei inizia ad urlare e ridere

-EVVIVA ANDREMMO ALLA FESTA!!- urla come una pazza, e tutti gli occhi sono puntati su di noi. Sorrido pure io, e lei inizia a parlare di come sarà la serata.

POV ?

-EVVIVA ANDREMMO ALLA FESTA!!- urla la sua amica in modo vivace, fregandosene di chi ha intorno. Perfetto un punto a favore per me, anche se lei non sembra molto tipa da festa o discoteca, ma non importa, ormai ho scelto lei.

Noto che sta cercando di contenere l'entusiasmo della bionda, ma lei non gli da retta. Lei è mora, capelli corti, magra e minuta. Nasconde il suo fisico sotto le felpe, a differenza di altre che si vogliono esporre. Sempre in disparte, e non ha mai un trucco pesante, al massimo matita, mascara e lucida labbra. Ed è questa sua innocenza che mi fa impazzire. Se fossi stato leggermente piu normale, avrei approcciato in modo diverso con lei. Anzi, una volta ci ho provato, ma la bionda si è messa in mezzo, ovviamente. Mi sento dare una pacca sulla spalla, e mi giro alle mie spalle

-potresti dire alle ragazze del tavolo 9, che non devono urlare- dice Mark e annuisco. Mi avvicino al tavolo, e la prima a notarmi è lei. I nostri occhi si uniscono per pochi secondi, fino a quando non distoglie lo sguardo per l'imbarazzo. Cavolo se è bella

-scusate ragazze, potreste non urlare per favore, ci sono altri clienti oltre voi- dico e la bionda sbuffa, e la sua amica gli da un pizzico per farla zittire.

-che c'è?-le chiede lei irritata, ma la mora alza solamente la mano per falla stare zitta

-scusi la scortesia della mia amica, e per la confusione, tanto stavamo per andarcene- dice lei e prende le sue cose, seguita dalla bionda. Ma prima di uscire, mi dice che la bevanda è stata offerta da Jake, e annuisco solamente. Per poi vederla sparire dalla mia visuale. Ritiro le cose che ci sono sul tavolo, e le porto dietro al bancone, per poi pulire. Appena sistemo le tazze sporche nella lavastoviglie, sento Jake parlare con qualche nostro collega e parla di lei.

Sono mesi che ci prova, ed è chiaro come il sole che lei non vuole saperne nulla. Ma nonostante tutto, lui continua a farsi notare, e cerca di parlarci. Molto spesso lei viene qui per studiare. Ho notato che studia scienze umane, ma ha anche dei libri di medicina. E se non ricordo male, da una conversazione al telefono, vuole prendere medicina. Ambiziosa la ragazza, gli piacciono le cose difficili.

La mia attenzione viene richiamata da un gruppetto di ragazzi che si accomodano, e sbuffo sapendo che dovrò andare io da loro. Spero solo che questo turni finisca il prima possibile. Deve assolutamente arrivare sta sera...

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