Cap 8

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POV ?

-mi spieghi cosa avevi nella testa??- chiede Alexia continuado a curarle la schiena

-lo sai cosa succede la sera, sopratutto dopo mezza notte- dico e lei mi squadra, come per dire "questa non è una scusa"

-questa non è una cazzo di raggione!!-urla come previsto, per poi tornare ad Emily. È da un giorno intero che dorme, e la cosa mi preoccupa. Chi è Daniele? E perchè proprio mentre la torturavo l'ha nominato? Alla decima frustata ha iniziato ad urlare, come se prima fosse in una specie di trans

-a cosa pensi?- chiede chudendo la tenda per nasconderla da me

-al nome che ha urlato, ho bisogno che tu faccia delle ricerche- dico e lei mi fulmina con lo sguardo

-ti prego usciamo da qui- dice e mi trasciana fuori -prima di tutto, dovrai chiedere scusa a lei, e poi sarai tu a domandarle, e chiedere a lei del perché quel nome-

-e cosa dovrei fare?- chiedo con voce ferma

-sei un esperto di ragazze, ti inventerai qualcosa. Io adesso vado, tornerò sta sera verso le sette, e sta sera dormirò qui, in caso di emergenza-dice e prende la sua borsa per poi uscire. Mi avvio verso la sua camera, apro la porta, ed è distesa a pancia in giù. Le ferite che gli ho inferto, sono abbastanza gravi, ma nulla in confronto a quelle cicatrici, e devo assolutamente scoprire cosa gli è successo, e devo cercare di trattenere quella parte di me. Mentre continuo a osservarla, la sento mugolare, e i suoi occhi si aprono. Noto che prova ad alzarsi con fatica, e decido di bloccarla

-non ti muovere-dico sedendomi accanto a lei, e noto che sta già tremando

-non ti farò niente, devo metterti la crema- dico e lei sospira solamente -mi dispiace, non avrei mai pensato di perdere cosi il controllo-dico, e lei mi guarda

-non è colpa tua, hai una doppia personalità, e poi, è tutta colpa mia. Non ho rispetto la regola come previsti, e avrei dovuto calcolare un tuo anticipo- dice, e appena finito gli abbasso la maglietta, esco e dopo qualche secondo esce lei

-tu scendi in salone, ti porto un caffè e latte-dico ma lei mi blocca

-faccio io, adesso lei si sieda come sempre, le porto il caffè- dice e mentre va verso le scale si lega i capelli.

POV EMILY

Scendo le scale e mi dirigo verso la cucina, metto il caffè sul fuoco, e tiro fuori le tazze e il latte. Dopo ieri sera, non so più cosa pensare, ed è passata solo una settimana da quando sono qui. E non credevo, che potessi ricordare il passato. Noto che le mie mani tremano, e sento la testa girarmi, cerco di aggrapparmi a qualcosa, ma senza successo. Ma poi, questo profumo di menta mi avvolge

-sapevo che avresti avuto un capogiro, e credo che un caffè non vada bene. Ora ti porto in salone sul divano, e tu aspetterai-dice e mi sento sollevare, per poi poggiarmi sul morbido. Dopo qualche minuto, torna con due tazze, e mi sistemo, in modo che possa bere

-vorrei farti una domanda-dice e annuisco-vorrei sapere cosa ti è successo, e chi è Daniele-

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