Cap 3

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POV ?
Odio tutta questa confusione, non posso concentrarmi se c'è gente che addirittura scopa sui tavoli. Ho dovuto girare il locale due volte, ma alla fine sono riuscito a trovarla, e sensa farmi notare, mi siedo accanto a lei.

Posso notare subito il Barman che le fa l'occhiolino, e torna a lavorare. Lei sorride al biglietto, per poi darlo alla ragazza accanto a lei, sussurandole qualcosa all'orecchio.

Interessante, non lo ha tenuto, le altre ragazze avrebbero iniziato a ridere sensa motivo e cercare di mostrare il più possibile. Lei no, lei si è limitata a darlo ad una sconosciuta. Questa ragazza mi piace sempre di più

Continuo a osservarla, fino a quando qualcuno non mi abbraccia da dietro. Il suo odore sa di fragola, è Alexia. Per tutto il profumo che si mette la riconoscerei ovunque

-ei non pensavo di trovari qui-dice sorridendomi, e sospiro. Infatti non avevo detto niente a lei. Come sempre

-chi è la fortunata?- chiede e alzo di poco il gomito nella direzione di lei. La osserva per qualche secondo, per poi sorridermi

-okay ho capito- dice al mio orecchio, e si siede alla destra della ragazza, dove prima c'era la tipa a cui ha dato il biglietto. Vediamo cosa farà la nostra Alexia

POV EMILY

-ciao- sento dire accanto a me, e mi giro verso la ragazza. Avrà circa la mia stessa età, ha i capelli marroni lunghi, e intravedo uno shatush azzurro, come i suoi occhi. Non è vestita ne troppo provocante, ma neanche troppo coperta, e già mi piace la situazione. Almeno non è come la ragazza a cui ho dato il biglietto

-ciao- dico sorridendo e mi stringe la mano

-mi chiamo Alexia, tu?- mi chiede con tono gioioso

-Emily- dico solamente, non vorrei dare troppa confidenza

-sei una di poche parole vero, tranquilla non ti farò niente, solo che ti ho vista sola, e pensavo che volessi compagnia- dice e lascio cadere la mia maschera di ghiaccio

-no cioè......ho litigato con la mia migliore amica, e non vorrei nemmeno essere qui- dico e bevo il mio Cubalibre. Continuo a mandare giù fino a quando non sento solo aria arrivare dalla cannuccia, e ne ordino un'altro. Alexia mi guarda stupita per poi prendere parola

-vuoi venire con me. Pensavo di trovare degli amici qui, ma forse avevano programmi migliori- dice abbasando lo sguardo dispiaciuta. Mi dispiace lasciarla sola, in fondo non sembra cattiva. Ed io non sono una che abbandona così

-va bene, dove vuoi andare di bello? Ormai la serata è rovinata per entrambe- dico sorridendole e lei mi prende per mano, e mi trascina fuori, portando il Cubalibre con sé.

Passiamo tutta la notte a girare per la città, tra risate e un goccio di birra, parlando molto di noi, e dei nostri studi, di ragazzi, e altre cose che non ricordo. Alla fine finiamo davanti casa sua, e vedendo l'ora, credo che sia ora anche per me di tornare

-dormi da me vero? Perché non vorrei lasciarti da sola per la citta. Gira gente malle-dice sorridendi leggermente brilla, e le sorrido anche io brilla

-certo, tanto non avevo le chiavi a casa, te lo avrei chiesto comunque- dice ed entriamo. Non riesco a vedere bene il salone, sia per colpa dell'alcol e perché è troppo buio

-vivi da sola?- chiedo alzando leggermente la voce mentre mi guardo intorno, ma non ricevo risposta

-Alexia- la chiamo preoccupata, ma appena mi giro, ho un fazzoletto sulla faccia

-mi dispiace- è l'unica cosa che sento prima di svenire completamente...

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