NOVE - should I tell him or should I not

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*Astrid pov*

Dopo essere uscita da scuola, passai l'intero pomeriggio a chiedermi se fosse il caso di raccontare a Finn di Jacob, anche se non era successo nulla di così preoccupante.
Mi sentivo combattuta, da una parte non volevo sembrargli esagerata o paranoica, dall'altra pensavo che facendogli presente questa cosa magari avrei evitato possibili malintesi in futuro.

Alla fine, considerando l'equivoco che si era creato l'anno precedente quando Jack e Jaeden mi videro insieme a Steve, decisi di parlargliene. Preferii però aspettare la sera.
Fargli questo genere di discorso appena sceso dall'aereo non mi sembrava l'ideale.

Erano le nove e mezza passate quando finalmente arrivò la sua chiamata.

"Ehy Finnie!"

"Ciao piccola. Scusa se mi sono fatto vivo solo adesso ma sono rientrato da poco a casa."

"Non preoccuparti, com'è andato il viaggio?"

"Stressante come al solito. Appena ho messo piede a Vancouver sono dovuto correre in studio per parlare con il nostro manager. Comunque ho delle novità incredibili da raccontarti!"

"Davvero? Beh anch'io avrei qualcosa da dirti..."
Cercai di mantenere un tono tranquillo anche se iniziavo a sentirmi piuttosto nervosa. Non avevo idea di come Finn avrebbe potuto reagire a quella notizia visto che spesso si dimostrava eccessivamente geloso nei miei confronti.

"Oh beh, allora vai tu per prima!" esclamò lui serenamente, aspettando che iniziassi a parlare.

A quel punto feci un bel respiro e gli raccontai ogni cosa per filo e per segno, preparandomi ad una eventuale sfuriata o magari ad una delle sue lezioni di vita su come evitare e rimettere a loro posto tutti quelli che cercano di provarci, ma
al contrario di ciò che pensavo non accadde nulla di tutto questo.
Appena finii di spiegargli la situazione, lo sentii sghignazzare.
La sua reazione così ambigua mi lasciò a dir poco perplessa.

"Scusami perché stai ridendo? Trovi esilarante l'idea che qualcuno possa provarci con me?"

"No,no assolutamente, ma quel ragazzo è semplicemente un'idiota qualunque!" Rispose lui continuando a ridere.

"Come fai a dirlo se non lo conosci nemmeno?"

"Oh andiamo Astrid! L'ho visto l'altra sera in quel pub e sò che non è il tuo tipo"

"Beh questo è vero, ma la maggior parte delle ragazze della scuola gli sbavano dietro!" Risposi stizzita.

"E allora? Senti piccola io mi fido ciecamente di te e sò che non ti lasceresti mai abbindolare da uno così! Comunque vuoi sapere cosa ci ha detto il nostro manager?"

Sospirai, alzando gli occhi al cielo. Quella sua eccessiva sicurezza era parecchio irritante ma decisi di lasciar correre. Era talmente eccitato all'idea di raccontarmi le sue novità che non mi andava di smorzare il suo entusiasmo.

"Si certo, dimmi..."

"Allora, visto il grande successo che stiamo avendo in Canada e visto l'ottimo esito del concerto di apertura per gli Spendtime Palace, hanno deciso di pubblicare il nostro primo album la prossima settimana e sarà distribuito in tutta America! Ci hanno già procurato alcune interviste con giornali importanti tipo 'Rolling Stones' e apparizioni in tv su canali internazionali!"

"È... è davvero fantastico Finn!" Dissi cercando di apparire felice, anche se non lo ero tanto quanto lui.

"Mi sembra ancora assurdo! Sta accadendo tutto così velocemente... Ci pensi? Andremo a New York, Washington, Atalanta e altre città importanti!"

"Certo è meraviglioso... Quindi starai via per molto?"

"Uhm, purtroppo credo di sì piccola. Ci toccherà viaggiare parecchio in questi mesi ma stai pur certa che verrò a trovarti appena posso!"

"Okay Finnie..."

Questa volta non fui in grado di celare il mio sconforto. Il fatto che probabilmente saremmo stati costretti a non vederci per mesi interi era difficile da sopportare.

"Astrid non mi sembri così entusiasta come vorresti farmi credere! Ti assicuro che è difficile anche per me doverti stare lontano ma sono vincolato ad andare, altrimenti non potremmo promuovere la band e farci conoscere."

"Certo, lo so. Non è che io non sia contenta per te, anzi... però sai quanto mi rattristi il fatto di non poterti vedere per chissà quanto tempo."

Sentii i miei occhi diventare umidi, ma cercai con tutte le mie forze di non piangere. Sapevo che in quel modo avrei fatto star male anche Finn e lui non aveva colpe. Si trattava del suo lavoro, del suo sogno... non poteva di certo buttare tutto all'aria per un mio capriccio.

"Piccola vorrei poter fare qualcosa per farti sentire meglio, ma non saprei davvero come! Purtroppo non posso rinunciare a queste interviste senza compromettere anche gli altri membri della band..."

"No Finn, non ti chiederei mai di fare questo! Scusami, è che mi sono lasciata sopraffare dai miei sentimenti. Sapevamo tutti e due che prima o poi avresti dovuto iniziare a fare lunghi viaggi tra tournèè ed eventi varii. Lo comprendo! Io sono qui per sostenerti, non per essere un peso."

"Ero certo che avresti capito! Quando avremo finito con i nostri impegni mi farò dare un mese libero solo per poter stare con te. Anzi, vedrò se sarà possibile farti venire con noi in qualche occasione, magari a New York!"

"Sarebbe bello..."

"Vedrai, riusciremo ad organizzarci in qualche modo! Comunque piccola, ora vado a dormire perché sono distrutto. Ci sentiamo domani mattina okay?"

"D'accordo Finn, buonanotte! Ti amo tanto."

"Ti amo tanto anch'io Astrid! Fai sogni d'oro."

Non appena il mio ragazzo riagganciò mi buttai sul letto,amareggiata. Tutte le lacrime che avevo cercato di reprimere fino a quel momento, iniziarono a scendere copiose lungo le mie guance.

L'aver appreso che non avrei potuto rivederlo per chissà quanti mesi, unito alla sua reazione riguardo al fatto che Jacob mi avesse chiesto di uscire, mi avevano sconcertata parecchio.

Era come se ciò che riguardava la sua band fosse più importante di quello che era capitato a me.
Tutta la sua gelosia era improvvisamente sparita nel nulla, offuscata dalle elettrizzanti esperienze che lo attendevano insieme ai Calpurnia.
Forse stavo esagerando, forse si trattava solamente di uno dei miei soliti complessi.
Non potevo neanche chiamare Millie per parlarne con lei, dato che era uscita insieme a Noah.

Provai a calmarmi e alla fine decisi di scendere giù in salotto per guardare un film insieme a mia zia.
Qualsiasi cosa sarebbe andata bene pur di tenere la mia mente occupata.

Dusk till dawn 2 || Finn WolfhardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora