DIECI - L'appuntamento

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Attenzione: leggete le note a fine capitolo, please!

Millie controllava con impazienza l'orologio. Mancava pochissimo alle nove, l'ora in cui Noah sarebbe passato a prenderla per il loro 'incontro'.

La bruna non sapeva ancora se definirlo come un vero e proprio appuntamento o una semplice uscita tra amici ma si sentiva comunque nervosa ed elettrizzata.

Passò l'intero pomeriggio a prepararsi e decidere cosa indossare. Fece delle morbide onde ai suoi capelli castani e optò per una minigonna di jeans non troppo corta e una semplice canotta nera.
Non voleva risultare eccessiva ma in qualche modo ci teneva a mostrarsi al meglio.

Dopo un ulteriore occhiata all'orario, la ragazza salutò i suoi genitori e corse giù, uscendo fuori dal portone del palazzo.
Noah non era ancora arrivato, così si mise a passeggiare avanti e dietro lungo il marciapiede iniziando a riflettere su cosa avrebbe potuto dirgli o come salutarlo.

"Ehy Noah come butta? Nah, sembrerei un'idiota! Magari un semplice ciao sarebbe meglio... e se poi risultassi troppo fredda?"

La bruna, impegnata con il suo monologo, non si accorse della presenza del ragazzo proprio alle sue spalle, il quale si avvicinò a lei ridacchiando.

"Millie, da quando in qua parli da sola?" Domandò, facendola sobbalzare dallo spavento.

"Oddio mio!" Gridò lei portandosi una mano al petto. "N-Noah Ciao, non ti avevo visto!"

"Si, ho notato. eri troppo occupata a conversare con il tuo amico immaginario!" scherzò lui.

"No ma cosa dici! Non stavo assolutamente parlando da sola. Io ecco...ero al...telefono!"

Il moro alzò un sopracciglio, guardandola divertito.

"Mhh, farò finta di crederti solo per non metterti ulteriormente in imbarazzo e dare inizio alla serata. Avevo pensato di portarti in un posto dove fanno degli ottimi frappè, che ne pensi?"

"Va benissimo! Avevo proprio voglia di un bel frappè al cioccolato."

I due si avviarono a piedi e nel frattempo Millie continuava a darsi mentalmente dell'idiota per la pessima figura che aveva appena fatto.
Era certa che in seguito a quella gaffe Noah avrebbe di sicuro pensato che lei fosse una stramba o peggio, una specie di psicopatica.

"Ehy Brown guarda che puoi stare tranquilla!" Esclamò lui, rompendo il silenzio che si era creato.

"I- in che senso scusa?"

"Il tuo segreto con me è al sicuro! Non racconterò a nessuno che parli con gli spiriti." ironizzò il ragazzo, facendole l'occhiolino nel tentativo di farla sentire nuovamente a suo agio.

La bruna scoppiò a ridere e gli diede un piccolo colpo su una spalla.

"Sarà meglio per te Schnapp, altrimenti gli ordinerò di perseguitarti!"

I due continuarono a ridere e scherzare durante tutto il tragitto e una volta arrivati nel locale si accomodarono al primo posto libero che trovarono, aspettando che passassero a prendere le loro ordinazioni.

Millie picchiettava nervosamente le dita sul tavolino mentre osservava il ragazzo che le sedeva di fronte. Non si era mai sentita così in vita sua.
Fino a quel momento aveva sempre cercato di evitare legami sentimentali per concentrarsi sulla sua carriera scolastica e di sicuro non aveva mai provato così tanta agitazione nel parlare o stare insieme a qualcuno dell'altro sesso.

Suo padre le diceva sempre : "I maschi sono solamente una distrazione. Ti promettono il mondo e alla fine non fanno altro che spezzarti il cuore. Meglio focalizzarsi sulle cose importanti. Se dovessi mai ricevere una delusione amorosa, non farebbe altro che rallentarti nel raggiungere i tuoi scopi."

Dusk till dawn 2 || Finn WolfhardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora