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Era settembre. L'estate era passata,veloce e intensa.

La vacanza con Benjamin,Federico e Jen era andata alla grande,ci eravano divertiti un mondo,per non parlare delle intere nottate a guardare le stelle per poi addormentarsi sulla sabbia e svegliarsi all'alba.

Era stato tutto stupendo,ma un pensiero mi sfiorava sempre la mente,Taylor.

Prima di partire c'era stato un abbraccio tra di noi,ma lui staccatosi dalle mie braccia era scoppiato in un pianto e poche ore dopo mi mandò un messaggio abbastanza perplesso,un cuore rosso.

Non ho mai risposto a quel messaggio ma mi è sempre rimasto il dubbio,vi chiederete quale,beh,se forse provavo qualcosa. Sono certa di amare benjamin,sono felicissima e fortunatissima ad averlo al mio fianco ma è come se niente di tutto questo fosse reale,come se fosse tutto un sogno e amo vivere questa vita spensierata e felice ma voglio anche tornare alla mia vecchia vita,non so,tornare a casa da scuola,pochi amici attorno,io sull'autobus con le cuffiette alle sette di mattina.
Mi manca la mia solitudine.

Non so nemmeno che fine abbia fatto Taylor,so solo che ha passato le vacanze a Los Angeles nella villa del padre (beh,anche lui non può lamentarsi) ma non l'ho più sentito da quel giorno in cui ci siamo abbracciati,non so più cosa pensare.

<Any,sei pronta?> Disse Jen dall'altra stanza

<Sto arrivando> dissi io ancora intenta nel truccarmi

Tra meno di 10 minuti io e Jen saremmo dovute andare da Benjamin e Federico a cena. Sta sera sarebbe stato Federico a cucinare in onore del compleanno di Jen (chissà cosa ne uscirà fuori).

Arrivate a casa Rossi,il biondino con il ciuffo ci aprì la porta,stampò un bacio sulle labbra della sua fidanzata e ci fece accomodare

Benjamin era li,seduto sul divano con un bicchiere di vino rosso nella mano destra,appena mi vide si alzò e con un sorriso (quasi forzato) si diresse verso di me stampandomi un bacio sulle labbra.

La cena era finita,stranamente squisita (pensavo peggio)

Benjamin era stato tutto il tempo serio,ad ogni battuta sforzava un sorriso e non diceva una parola,a stento mi guardava negli occhi.

<Benjamin,devi dirmi qualcosa?> gli chiesi prima di andare

<No no,sono solo un pò stanco> disse lui

Lo abbracciai e andai insieme via insieme a Jen.

Benji's pov

<Fede,devo parlarti> dissi richiamando l'attenzione del mio amico,ancora felice per la serata

<Dimmi tutto>

<Ho fatto una cazzata,credo che la perderò per sempre>

<Cos'è successo?> disse lui,disfando quel sorriso che aveva in volto e assumento una posa seriosa

<Io ero ubriaco,lo sai che non lo reggo l'alcol,non volevo giuro,è stato un terribile errore io...>

<Quella sera a Miami quando ci hai detto che andavi a prendere una boccata d'aria...?> disse fede,credo avesse intuito cosa avevo fatto

<Sono uscito,sono andato nel primo bar che ho trovato e ho bevuto tanto>

<Ma perchè,tra voi le cose andavano alla grande amico,perchè disperarsi e mettersi a bere?> disse fede incredulo

<La sera prima avevo trovato nel suo telefono un messaggio,da quel coglione,Taylor,gli aveva mandato un cuore rosso,non so perchè,pensavo mi stesse tradendo e...>

<Benjamin non dirmi che..>

<con la barista,in bagno.>

<BENJAMIN!!! SEI UNO STRONZO>
disse fede alzando il tono di voce e alzandosi dalla poltrona per poi mettersi una mano tra i capelli

<L'hai persa amico,non puoi non dirglielo,lo verrà a sapere e ti odierà,non puoi veramente averlo fatto,per un cuore rosso dico io!!!>

<credo che tra lei e Taylor ci sia qualcosa e comunque non ce bisogno di dirglielo,è acqua passata e non sospetta niente.>

<ah no? E sta sera che hai tenuto il broncio e lo sguardo incazzoso che neanche la guardavi,non se ne accorta no no...>

<Fede non voglio perderla>

<ormai l'hai persa,l'hai persa entrando in quel bar ed entrando in qualcosaltro,vabbe hai capito>

Non so cosa fare,non so più niente ormai,così decisi di uscire di casa e iniziai a camminare,camminavo e pensavo a come disfarmi di questa cosa,di come liberarmi di questo pensiero.

Arrivai davanti al portone di casa sua

Non sapevo che fare

Le lacrime minacciavano di scendere e gli occhi erano ormai rossi e umidi stracolmi di lacrime

Strinsi i pugni e suonai al campanello

Anastasia pov's

<Arrivoo> dissi scendendo velocemente le scale,chi sarà mai a citofonare a quest'ora

Aprì la porta e lo trovai li,in piedi,fisso con lo sguardo verso di me,con le lacrime che gli rigavano il volto e che lui cercava miseramente di ricacciare dentro.

Lo strinsi in un abbraccio,senza dire niente,ma lui mi scostò e mi disse

<devo parlarti,sappi solo che ti amo e mai smetterò di farlo.>

Iniziai a preoccuparmi,cosa mai doveva dirmi di così importante

Ci sedemmo sul divano e iniziò a parlare.

la rabbia era tanta
Le lacrime di più
Lui li impassibile continuava a parlare
Io immobile a fissare un punto nel vuoto,cercando di risvegliarmi da quello che credevo fosse un incubo
Non riuscivo a pensare a niente
Ero come morta a quelle parole
Non potevo e non volevo crederci

presi coraggio,mi alzai dalla poltrona e indicai col dito la porta di casa,senza nemmeno fissarlo negli occhi dissi

<vattene> con le lacrime pronte ad uscire

<Anastasia ...> tentò lui di calamarmi

<VATTENE> alzai il tono di voce,le lacrime minacciavano di uscire

<ti prego parliamone> tentò lui

<HO DETTO VATTENE>
scoppiai,le lacrime uscirono immense,tirai dei pugni sul suo petto cercando di spingerlo via ma lui mi abbracciò tentando di calmarmi.

Non sapevo nemmeno più chi avevo davanti,di chi fossero quelle braccia che mi stringevano invane cercando di ricompormi

Mi scrollai immediatamente e gli tirai un cazzotto in faccia e lui capì e se ne andò via.

Richiusi la porta sbattendola e feci scivolare la mia schiena lungo questa,per poi mettermi a braccia conserte per piangere e gridare,non volevo nemmeno smetterla,continuai a gridare anche senza voce,ero come morta,un corpo di carne senza anima ma solo pieno di frustrazione

Whatsapp||Benjamin MascoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora