Capitolo 4.

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Accetto.

Non accetto.

Il problema sta nel fatto che non posso accettare, ma vorrei.

Da una parte mi piacerebbe perché insomma, Calum non mi dispiace come persona e avrei voluto passare una serata con lui, senza Alli e senza alcool in circolo.

Ma non posso accettare. Insomma, io mi sono avvicinata per una scommessa. Uscire avrebbe portato in futuro a coinvolgimenti emotivi, ed é l'ultima cosa di cui ho bisogno.

Quando mi dico che no, non posso accettare, il pensiero del pomeriggio passato insieme mi fa pensare che mi sarebbe piaciuto averlo intorno più spesso, guardare insieme un film, badare a Alli. Poi mi dico che per uscire insieme, potrei proporgli una festa, non saremmo stati soli, ma saremmo comunque usciti insieme.

Questi pensieri mi assillavano da qualche giorno, e ancora non avevo risposto al suo messaggio. Domani sarei tornata a scuola, anche se non ero al massimo della forma e l'unica cosa che vorrei fare è rimanere a letto a dormire. Sottolineando poi che la giornata mi si apriva con due bellissime ore di educazione fisica. Non che odiassi quella materia, semplicemente averla alle prime ore, sudare e dover condividere la palestra con gente del quinto non era in cima alla mia lista.

La maglietta di Calum aveva perso il suo profumo, sapeva di ammorbidente misto al mio profumo.

La indosso velocemente insieme ad un paio di pantaloncini corti e aderenti. Lego i capelli distrattamente e mi dirigo a passo strisciato verso la palestra. Mi siedo sugli spalti e aspetto che arrivino tutte le altri classi. Di solito a quest'ora c'è Michael, e adesso che ci penso, con Michael c'é anche Calum. Fisso la porta di ingresso della palestra sperando di veder arrivare qualche faccia nota. Mike entra in palestra e la prima cosa che noto sono i suoi capelli verdi. Non che gli stiano male, ma sono un po tanto appariscenti.

"Ciao pulce" si siede al mio fianco e mette un braccio intorno alle mie spalle. Gli lascio un bacio sulla guancia e mi stringo a lui.

"Mi piace la tua maglia, ha un non so che di familiare. Forse l'ho già vista...fammici pensare....a Hood?" Sorrido colpevole e abbasso lo sguardo sentendo le guance arrossarsi.

"Che è successo? Non sei mai arrossita per un ragazzo." Alzo lo sguardo e lo vedo. Capelli spettinati, maglietta grigia e pantaloncini da calcio neri. Sta ridendo con i suoi amici e sorrido automaticamente. Ha un sorriso e una risata così bella.

"Dopo la festa sono andata da lui, abbiamo fatto sesso, poi la mattina ho preso in prestito una maglietta e mi ha detto di tenerla. É venuto a trovarmi quando ero a casa con Alli ed è stato dolcissimo, mi ha anche fatta dormire. Poi la sera stessa mi ha chiesto di uscire..." Interrompo il mio discorso e mi perdo nei miei pensieri. Dovrei seriamente dirgli che non posso uscire con lui. Potrei sempre dirgli che finché c'è Allison non posso uscire, ma sarebbe una scusa banale.

"Che gli hai risposto?" Mike sembra veramente interessato.

"Niente. Come posso uscire con lui? Mi sentirei troppo uno schifo. Andiamo, e se lui avesse buone intenzioni? Io mi sono avvicinata solo per una scommessa. Mike non so che fare!" Una lacrima mi scorre sulla guancia, ma la asciugo velocemente, non voglio che qualcuno mi veda piangere.

"Al diavolo la scommessa Key, l'importante è quello che vuoi tu. Escici, divertiti e se va bene lasci perdere la scommessa. Luke sarà lo stronzo che vuole far credere, ma se si tratta di te no. Vuole il tuo bene" Mike infondo ha ragione. Mi faccio troppe paranoie.

"Oggi si fa lezione tutti insieme, mettetevi a gruppi di tre e palleggiate, poi faremo delle partite a pallavolo" la voce dell'insegnante mi distrae. Guardo Michael con occhi dolci e accetta di stare con me in gruppo.

Of mint and tobacco |Calum Hood|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora