Capitolo 21/ultimo.

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4 anni dopo.

"Kat, te l'ho detto, sto bene." Lei sbuffa spazientita.
"No che non stai bene. Piangi tutte le sere e poi quando parli con me dici che va tutto bene." Tiro su con il naso e fisso un punto vuoto.
"Posso rinunciarci se lui non lo vuole, lo sai." Kat scuote la testa e adesso sempre davvero incazzata.
"Puoi rinunciare al matrimonio, ma cosa farà quando scoprirai che sei incinta? Pensaci Kels, non fare la cogliona." Annuisco e mi tampono gli occhi con un fazzoletto.
"Vorrei che tu fossi qui, e non a New York." Lei annuisce e mi sorride dolcemente.
"Lo lo Key, ma ti prego non abbatterti. Digli tutto e vedi che le cose si sistemeranno. Ti voglio bene piccola, ci sentiamo." Le sorrido e vedo lo schermo diventare nero. Mi manca così tanto, ma quando Michael ha avuto la proposto di lavoro a New York lei ha subito accettato di andare via con lui.

É cambiato tutto dai tempi del liceo. Kat e Michael sono andati a vivere a New York, Michael é un avvocato e Kat é la sua segretaria. Luke ha lasciato Julliet dopo un anno e ora é sposato con una ragazza fantastica che lo ama molto più di quanto abbia mai fatto lei, e vivono a Londra. Ashton invece é ancora fidanzato con
Madison e ora sono i nostri vicini di casa. Calum ed io invece viviamo nella stessa casa e le cose sono un po' tanto cambiate. Non siamo più i ragazzini innamorati che eravamo fino a qualche anno fa, ora siamo adulti e abbiamo caratteri un po' contrastanti che ci portano a frequenti litigi, tutti abbastanza stupidi, ma non tutti.

"Kels, io vado al lavoro." Calum urla dal piano inferiore e, dopo aver chiuso il computer, scendo e lo trovo sulla porta che si sistema la cravatta.
Lavora in banca da un anno e mezzo e sembra fiero del suo lavoro.
"Ciao." Lo saluto e lui si avvicina baciandomi a stampo.

A: Ashton
Ti prego vieni qui.

Appena Calum é uscito ho scritto ad Ashton. Dopo che si sono trasferiti tutti, lui é l'unico che é rimasto e l'unico con cui posso sfogarmi.
Sento bussare e quando apro un Ashton con una bellissima bambina bionda in braccio mi sorride.
"Ciao piccolina." La figlia di Ashton, Beth, ha un anno e mezzo ed é bellissima.
"Perché mi hai fatto venire qui?" Ash appoggia Beth sul divano e noi ci sediamo lì vicino.
"Sono incinta." Lui strabuzza gli occhi e mi guarda sorpreso.
"Qual é il problema?" Per me di problemi non c'è ne sono.
"Calum." Sul suo viso si apre un'espressione sconcertata e attende una mia spiegazione.
"Abbiamo litigato due settimane fa. Stavamo parlando tranquillamente sul divano quando gli ho detto che volevo un bambino. E sai lui cosa mi ha detto? No. Un categorico no. E abbiamo discusso, tanto. Mi ha detto che non vuole figli per ora, e che non vuole nemmeno sentirne parlare. E gli ho detto che me l'aveva promesso, ma sai che mi ha detto? Che non gliene importa niente, che non vuole figli. E che non vuole nemmeno sposarsi. E a me non frega niente del matrimonio, sai che posso farne a meno, ma non posso rinunciare a questo bambino. Ho scoperto di essere incinta due giorni dopo ed é stata una pugnalata al cuore. Non posso rinunciare a questo bambino, lo sai." Singhiozzo e Ashton si sposta per abbracciarmi.
"Devi dirglielo." Annuisco. So che devo dirglielo, ma ho paura di una sua reazione.
"Lo so. Però ora voglio godermi questa principessa." Ashton ridacchia e passiamo il pomeriggio a giocare con Beth. Voglio avere un bambino mio da coccolare e con cui giocare, peccato che Calum non voglia la stessa cosa.
"Sono a casa." Sbuffo e Ash ride.
"Vieni, siamo qui." Calum entra e ci sorride. É sempre bello, i capelli sono spettinati e gli cadono morbidi sulla fronte e la camicia é sbottonata.
"Ciao amore." Mi bacia a stampo e scompiglia i capelli di Beth. Non l'ha mai detto ma anche lui ama quella bambina.
"Amico, ci prendiamo una birra?" Ashton annuisce e mi lasciano sola a giocare con la bambina.

Calum's pov.
Prendo due birre e dopo averle stappate ne passo una ad Ashton.
"Sono esausto." Esclamo prendendo un sorso di birra.
"Come va con Kelsey?" So che gli ha raccontato tutto, é evidente, ma non mi interessa molto.
"So che sai tutto, quindi chiedimi direttamente quello che vuoi?" Lui sembra illuminarsi e dopo aver preso un sorso dalla bottiglia inizia a fare domande.
"Che cazzo ti prende? Tu eri quello del "mi prenderò cura io del nostro bambino" e ora le dici che non vuoi figli? E che non vuoi sposarla? Sai che lei sta rinunciando a tutto per te? Il suo unico desiderio é sposarsi e avere una famiglia." Annuisco e bevo un altro po di birra.
"Lo so, lo so, lo so. Ma ero incazzato, e stressato e lei mi ha detto: "voglio un figlio" e io le ho detto di no perché non voglio una cosa programmata, voglio che lei un giorno mi dica: sono incinta, e allora lì sarò felice. E voglio sposarla con tutto me stesso. Ho anche già l'anello, cercavo solo il momento giusto." Spalanca gli occhi e beve la restante birra.
"Devi chiederglielo al più presto. La stai perdendo e poi guardarla ora, là con Beth, é felice, si vede che vuole un figlio. E se non sei disposto a darglielo tu, ci saranno altri disposti a farlo." Ora forse riesco a capire la richiesta di Kelsey di avere un figlio. Ha paura di non averne, e dopo la nostra litigata si è chiusa in se stessa e le cose tra di noi sono diventate molto più fredde.
"Domani le faccio la proposta. Ho deciso, voglio che si senta al sicuro con me e non che voglia scappare in cerca di una persona migliore." Ashton annuisce e riprendiamo a parlare del più e del meno, di quanto Beth lo faccia impazzire, ma allo stesso tempo di quanto la ami.
"Beh, io vado, e fammi sapere." Gli sorriso e lo accompagno in salotto dove saluta Kelsey e prende in braccia Beth per poi andarsene.
"Piccola?" Lei si gira a guardarmi. É seduta sul tappeto grigio del soggiorno e mi fissa un po' incuriosita, un po' vuota. Si sente davvero così vuota dopo la nostra litigata.
"Vieni a letto con me?" Lei sgrana gli occhi e sembra sorpresa.
"Cal, sono le otto e non abbiamo nemmeno cenato." Vorrei solo sciogliere un po' del ghiaccio che si é creato tra noi.
"Scendiamo dopo. É stata una giornata pesante e voglio stare un po' con te." Si alza e mi viene vicino. Le prendo la mano e saliamo al piano superiore, entriamo in camera e mentre lei si stende, cerco qualcosa da mettermi più comodo di una stupida camicia e dei pantaloni eleganti. Amo il mio lavoro, ma preferirei andarci in jeans e maglietta piuttosto che in giacca e cravatta.
Indosso un paio di pantaloni grigi della tuta e una maglietta bianca.
Mi stendo sul letto e Kelsey si avvicina appoggiando la testa sul mio petto. Le accarezzo piano la schiena e inizio a giocare con la mano che teneva appoggiata sul mio petto.
"Calum?" Si stringe maggiormente a me e sembra spaventate.
"Che c'è piccola?" La vedo chiudere gli occhi e irrigidirsi.
"Pensi davvero le cose che hai detto l'altro sera? Non vuoi davvero sposarmi e avere bambini? Perché ti giuro, posso rinunciare al matrimonio, ma non posso rinunciare ad avere un figlio." É scossa da un singhiozzo e io la stringo maggiormente a me, lasciandole qualche bacio tra i capelli.
"No piccola, ero solo arrabbiato, stressato e chi lo so che altro. Semplicemente non voglio fare un figlio programmandolo, tutto qui." Si rilassa e la vedo sorridere. Rimaniamo stesi su quel letto per tutta la sera, non siamo nemmeno scesi a cenare, troppo presi dallo stare sdraiati abbracciati.

Kelsey's pov.
Sbatto gli occhi. La camera é buia e di Calum non c'é traccia. Mi giro verso il comodino e sbuffo quando vedo che la sveglia segna le due del pomeriggio.
Stanotte é stata una nottata orribile. L'ho passata piegata in due sul water a vomitare. Avevo iniziato a sentirmi male intorno all'una di notte e avevo smesso di vomitare alle cinque di questa mattina più o meno. Calum si era alzato chiedendomi se mi servisse aiuto, ma avevo rifiutato intimandogli di tornare a letto.

Scendo al piano inferiore e sul tavolo della cucina c'é un bigliettino scritto in modo frettoloso ma comunque leggibile.
"Scusa se non ti ho salutata questa mattina, ma non volevo svegliarti dopo stanotte.
Ti amo.
C"
Sorriso e prendo un po' di succo dal frigorifero. Stasera voglio dire a Calum di essere incinta. Adesso che so che la prenderà più o meno bene sono più tranquilla.

Sono le otto quando Calum rientra a casa. Mangiamo tranquillamente parlando del suo lavoro e di cose varie, poi, dopo esserci fatti una doccia veloce, ci sdraiamo a letto con la sera pretendete.
Calum mi bacia la fronte, sussurrandomi "ti amo" subito dopo. Rimaniamo per un po' in silenzio, stretti sul letto senza dire o fare niente.
"Sono incinta." Spezzo il silenzio così, aspettando una reazione di Calum.
"Sposami." Cosa? Ho sentito bene? Mi ha chiesto di sposarlo?
"Cosa?" La mia voce é appena udile.
"Hai sentito. Sposami. Voglio svegliarmi abbracciato a te tutte le mattine, tornare a casa e sapere di trovarti ad aspettarmi, magari mentre giochi con i nostri bambini, e poi voglio addormentarmi accanto a te. Voglio baciarti, toccarti, sentirti mia fino alla fine dei miei giorni. E voglio essere la causa dei tuoi sorrisi, delle tue risate e perché no? Anche la causa delle tue lacrime. Voglio litigare con te, e poi fare pace. Voglio il nostro bambina. Voglio viziare mia figlia o insegnare a giocare a calcio a nostro figlio. E voglio te . Voglio te per il resto della mia vita." Gli occhi mi si fanno lucidi.
"Si, ti sposo." Lo bacio, prima gli lascio tanti e brevi baci su quella bocca morbida e poi lo bacio seriamente, lascio scivolare la mia lingua nella sua bocca a mi stringo a lui.
"Ti amo Kelsey Carter." Lo bacio ancora una volta.
"Ti amo Calum Thomas Hood."

FINE. 😭

Of mint and tobacco |Calum Hood|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora