Capitolo 10.

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Mi stiracchio leggermente e mi giro dall'altro lato del letto trovandolo vuoto. Apro lentamente gli occhi e di Calum non c'è traccia, anche se un leggero profumo di caffè mi fa intuire che sia in cucina. Mi alzo lentamente dal letto e mi chiudo in bagno. I capelli disordinati mi ricadono sulle spalle, li sposto su una spalla e provo a pettinarli con le dita. La maglia larga di Calum mi copre fino a metà coscia e il suo profumo mi avvolge.

Scendo le scale e vado in cucina. Mi da le spalle e sta cucinando qualcosa, dal profumo penso uova.

Mi avvicino silenziosamente e lo abbraccio da dietro, baciandogli la schiena nuda.

"Buongiorno piccola." Anche se non lo vedo in volto, so che sta sorridendo.

"Buongiorno amore mio." Gli bacio ancora la schiena e lo stringo forte. Spegne il fornello e si gira verso di me. Mi alzo sulle punte e gli lascio un bacio a stampo. Gli sorrido e mi riavvicino. Appoggia le sua labbra sue mie e quando appoggia le mani sul mio sedere, gli tiro le punte dei capelli. Mi solleva e mi appoggia sul tavolo della cucina, continuando a baciarmi dolcemente.

Schiudo le labbra facendo incontrare le nostre lingue. Ci baciamo fino a che un colpo di tosse non ci fa allontanare. La mamma di Calum è in piedi sulla porta della cucina e arrossisco non appena la vedo.

"Oh non pensavo fossi in casa." Calum stringe le braccia attorno al mio corpo e io appoggio la testa sul suo petto, sono troppo imbarazzata per parlare. Non solo ci ha interrotti mentre ci baciavamo, sono anche qui con addosso solo una maglietta del figlio.

Alzo lo sguardo e le sorrido imbarazzata.

"Salve signora Hood" mi sorride dolcemente e ricambia il saluto.

"Sto uscendo e torno stasera, ci sei a casa o ci vediamo domani?" Mi guardo distratto e sorride.

"No, sono a casa. Ti dispiace se Kelsey rimane a cena?" Mi riscuoto dai miei pensieri.

"Non voglio disturbare, siete in famiglia e io non me la sento..." Calum mi bacia a stampo e arrossisco perché sua mamma ci sta guardando.

"Non disturbi tesoro, sei la benvenuta in casa. Poi siete così carini" la madre di Calum ci sorride dolcemente e poi esce.

"Io ti ammazzo, e se non volessi rimanere a cena? E poi, mi hai baciato davanti a tua mamma, cosa ti salta in mente? Dio che imbarazzo." Gli tiro una pacca sulla spalla e lui scoppia a ridere.

"Sempre meglio così, magari ci poteva trovare in altri modi. Per esempio, con una tua mano nelle mie mutande." Arrossisco ancora e gli tiro un'altra sberla sulla spalla. Avvolge le braccia intorno a me e appoggio la testa sul suo petto.

"Sei uno stupido. Davvero Cal, non scherzarci. Non voglio fare brutta impressione su tua mamma." Mi si riempiono gli occhi di lacrime e tiro su con il naso. Calum si allontana dal nostro abbraccia e mi solleva il viso.

"Hei, che succede? Mia madre ti adora." Le lacrime iniziano a scendermi lungo le guance, Calum mi accarezza dolcemente il viso e mi stringe ancora a lui.

"È che, tua madre è così gentile, generosa, il contrario della mia. E non voglio fare una brutta impressione, perché sembra esattamente la madre che io volevo, ma che non ho mai avuto." Appoggia due dita sotto il mio mento e mi solleva il viso. Mi bacia la fronte, poi le guance e infine mi lascia un bacio sulle labbra.

"Ti adora, e a lei non importa se ci baciamo davanti a lei, davvero. Le importa che io sia felice, e che tu sia felice con me. Vuole solo il nostro bene, perché ormai sei di famiglia." Gli sorrido dolcemente.

"Sei la mia famiglia. Sei l'unica cosa che conta. Davvero, grazie Calum." Mi lascia ancora un bacio sulle labbra, poi andiamo in salotto e guardiamo film demenziali tutto il giorno. Facciamo una pausa verso le due quando entrambi stiamo morendo di fame e poi riprendiamo la nostra routine.

Of mint and tobacco |Calum Hood|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora