Parte 8

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Giunte le undici Ricky tornò insolitamente presto io e Val fingemmo di dormire, lui era sbronzo, sentivo l'odore dell'alcol da lontano.

Poi sentimmo un tonfo, ci alzammo di scatto, preoccupati che Ricky si fosse fatto male o anche peggio, era caduto con la faccia sul pavimento, ci chinammo su di lui, lo girai molto lentamente nel caso si fosse procurato una lesione, aveva gli occhi chiusi, mi girai verso val con aria preoccupata chiedendomi cosa fare, guardai un'ultima volta Ricky, lui aprì di colpo gli occhi e si mise a ridere

"Stupido!!"

"Ricky ci hai fatto prendere un infarto" ribatté Val

"lo sapevo che non stavate dormendo haha"

rialzai Ricky che aveva una bottiglia di un vino molto pregiato ancora in mano e gliela presi

"hey amico ridammela"

"tranquillo Ricky è solo per precauzione"

"Val tu vai pure a casa qua ci penso io"

"okay Francy ci vediamo"

appena Val uscì io iniziai il mio discorso con Ricky, era abbastanza lucido da capire quello che dicevo ne ero certo.

"Ricky ti devi dare una regolata, non puoi tornare sempre in queste condizioni quando vai a lavorare"

"si certo Fra" non mi avrebbe più ascoltato era troppo stanco data l'ora e la sbronza allora decisi di rimanere il discorso per il giorno seguente.

Mi svegliai verso le nove e mezza la luce entrava nella mia stanza dipingendo l'ombra dei rami sul muro, scesi velocemente le scale Ricky era seduto sul tavolo di legno laccato in cucina che mangiava un panino.

" Hey Bro ti devo parlare"

"dimmi pre Francy"

"Si smettila di mangiare!!"

lui mi guardò con gli occhi spalancati e posò lentamente il panino finendo di masticare

"ti devo parlare di una cosa importante perciò ho bisogno di tutta la tua attenzione"

"Certo Bro"

"ti devi dare una regolata ormai ogni volta che torni sei sbronzo, ogni volta puzzi d'alcol non ti sai controllare e sei debole su questo campo"

"Francesco non so bene cosa tu sti insinuando ma è tutto a posto, posso smettere quando voglio"

"allora fallo"

"quando voglio... solo che adesso non voglio"

"Ricky! basta con i giochini, con le mezze misure mi sono rotto, devi capire!! Ammettilo che non ti sai contenere, ma dimmi il contrario guardandomi negli occhi e io ci crederò!!!!"

"Nono, okay Francy... hai ragione"

"Hey Ricky, tutto bene?"

"Sì certo Bro! è... è tutto a posto... tr-tranquillo"

Aveva un'aria strana.. non so come dirlo ma aveva lo sguardo spento rivolto verso il basso, ma non direi che era triste, era come preoccupato, abbattuto, anche se, però aveva la faccia di chi stava per vomitare, ma ho preferito non indagare troppo, tanto prima o poi mi avrebbe detto tutto, volente o nolente.

"Allora Bro... intendi fare qualcosa?... non sai trattenerti"

"Francy, ti giuro che ho tutto sotto controllo..."

Avrei voluto andare a controllarlo, ma la gamba me lo impediva, eppure dovevo tenerlo d'occhio...

"Ricky, però ti avviso...se ti vedo ancora una volta sbronzo prenderò dei provvedimenti seri Okay?"

"Tranquillo Bro"

Lui riprese a mangiare il suo panino, io andai nella nostra "sala prove" insonorizzata, chiamai Gianluca e gli chiesi se poteva andare al club dove Ricky lavora, per tenerlo d'occhio, poi mi avrebbe fatto un resoconto, lui accettò volentieri, Ricky era un suo caro amico e poi gli  piaceva l'idea di passare la serata al nightclub, magari trovava l'amore della sua vita o semplicemente una ragazza di una sera. Alle diciotto e trenta (6:30 PM) Ricky andò  al lavoro, io aspettai il suo ritorno provando con la chitarra, mi rilassava, era il mio mondo w tutto il resto spariva, non servivano parole, la musica parlava per me e con me, muovere delicatamente le dita sulla tastiera, arpeggiare con le corde, producendo una melodia per me irresistibile...

Alle ventitré mi chiamò Gianluca e mi disse che Ricky era già ubriaco, un po' me l'aspettavo, ma speravo che il mio discorso avesse mosso qualcosa nel profondo di Ricky. 

Sarebbe dovuto tornare all'una, ma all'una e mezza ancora niente, pensai che avesse trovato traffico e quindi aspettai fino alle due e trenta, ma ancora non era tornato, allora chiamai di nuovo Gianluca, mi disse che non sapeva dove poteva essere Ricky, allora iniziai a preoccuparmi, provai a chiamarlo al cellulare

"Oh fantastico ha il telefono spento!!" urlai in preda all'ira mista alla paura

Ero completamente in ansia, stavo sudando freddo, se gli fosse successo qualcosa non me lo sarei mai perdonato...

CAMBIAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora