Passavo tutti i giorni a camminare e a sedermi per lunghi periodi a ridosso di un fiume che spezzava il bosco vicino casa mia, era rilassante ammirare l'acqua che scorre, che corre veloce verso il mare portando con se chissà cosa. Forse portava con se pensieri, speranze, paure, auguri e illusioni, ma non si vedevano sulla superficie. L'acqua era sempre chiara e incostante, ma non si fermava mai... avrei voluto essere come lei. Ero in cerca di ispirazione e speravo che un po' di aria fresca riuscisse a smuovere qualcosa... ma nulla. Ammiravo la natura, ma non riuscivo a trovare idee, ero vuoto.
Quella sera uscì con il mio coinquilino Riccardo, e andammo in un night club vicino casa; non era uno dei migliori locali in zona, ma non volevamo andare troppo distante. Dopo qualche cocktail Ricky era già ubriaco, io lo guardavo dimenarsi con una birra in mano, finché sorseggiavo con calma il mio anelo azzurro; ero curioso di vedere fino a che punto sarebbe arrivato. Dopo circa venti minuti aveva superato il limite, lo caricai in spalla e lo portai via. Mentre cercavo di aprire la porta feci sbattere la testa di Ricky contro il cornicione; pensai che il giorno seguente si sarebbe svegliato con circa dieci-quindici bernoccoli, anche perché sulle scalei suo corpo mi era scivolato dalla spalla: non era per nulla leggero.
dopo vari tentativi riuscì a sistemarlo nel suo letto, presi della panna montata e gliela spalmai in faccia. Mi girai, scesi molto lentamente per le scale. Mi sembrava di cadere ad ogni passo, mi stavo trascinando, come se il corpo non fosse più mio; non avevo voglia di niente. Mi buttai sul divano e accesi la tv, dopo circa cinque minuti presi sonno come un ghiro.
Quando mi svegliavo la mattina era sempre la solita routine, mi alzavo, svegliavo Ricky, preparavo la colazione e oziavo finché Ricky non tornava dal lavoro, ma quella mattina fu diverso, qualcuno suonò alla porta, Ricky si precipitò ad aprire, entrò una ragazza, a mio avviso stupenda, con una gonna a balze e una maglietta a righe poco aderente; era molto magra, aveva delle gambe stupende, capelli biondi che le arrivavano fino al fondoschiena, lisci bellissimi, anche se verso la cute erano più scuri. Portava con se un raggio di luce, era il ritratto della perfezione.
Ricky."Ciao Val, entra pure... Ah sì scusa amico, lei è mia cugina Valentina, ci ha portato qualcosa da mangiare"
"Ah okay, piacere Valentina, io sono Francesco, ma puoi chiamarmi Francy"
Val:"ciao Francy, puoi chiamarmi Val. Ho portato delle brioche per la colazione e per il pranzo ho fatto qualcosa di molto speciale"
Ricky:"sei un angelo, dai vieni che mangiamo"
a pranzo era tutto squisito, aveva preparato gamberi al miele con asparagi e peperoni: era buonissimo (e salutare). Parlai con Val e stringemmo subito amicizia, c'era una chimica particolare tra di noi, come se all'improvviso il tempo si fermasse ed esistessimo solo noi due.
Val."Dov'è il bagno?"
"Sali le scale, seconda porta a destra verso la fine del corridoio, a fianco c'è la finestra"
Val:"Grazie mille"
Val si alzò con molta eleganza e si incamminò verso il bagno, le fissavo la siluette... Che donna, pensai. Poi quando scomparve dalla nostra vista Ricky cominciò a parlare
Ricky:"Bro, ciò di cui ti sto per parlare non devi dirlo a nessuno"
"Okay dimmi"
"Ho visto come vi guardate, sta per nascere qualcosa già me lo sento. Però bro fai attenzione, siete le persone a cui tengo di più a questo mondo. Tengo a te come un vero fratello e lo sai, ma falle del male e ti spezzo, lei è molto fragile, emotiva e sensibile. Sappiamo entrambi invece come sei tu"
Io rimasi zitto in silenzio ad ascoltarlo, non avrei potuto replicare nulla, aveva bisogno di fare il suo discorso e io glielo avrei lasciato fare senza problemi, anche perchè aveva ragione lui...
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CAMBIARE
Storie d'amorel'amore cambia le persone. Francesco e Valentina hann i loro problemi e le loro difficoltà ma insieme proveranno a cambiare la storia. "TALVOLTA SCEGLIAMO DI CAMBIARE, ALTRE VOLTE CAMBIAMO E BASTA"