Capitolo 6

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"tieni" mi porse un accappatoio.
"Grazie Alice" .
"Non dovevi farlo, non devi ascoltare Samantha" mi disse cercando nell'armadio dei pantaloncini e una maglietta da darmi.

"Scusa, non ho pensato molto prima di fare" risposi.
"Ho notato"
Iniziò a girarmi la testa...non volevo bere, non reggo l'alcool, non volevo arrivare a casa in queste condizioni, ma ormai è troppo tardi.

Fissai un momento il pavimento, mi venne in mente l'episodio dove Samantha parlava con Alice, decisi di chiederle che cosa le aveva detto facendo finta di non sapere nulla.

"Alice, prima ho visto te e Samantha che parlavate, sembravi arrabbiata, che è successo? Se posso sapere"
"Amm..nulla una cosa senza senso" mi rispose porgendomi maglia e pantaloncino.

"Ah..okay" dissi.
"Il bagno è qui" mi indicò.
Andai in bagno e mi cambiai, mi asciugai un po' i capelli con l'accappatoio e me li legai in uno chignon alto,mi diedi una sciacquata al viso e mi guardai un momento allo specchio, si vede che sono un po' ubriaca, non ci voleva.
Aprii la porta del bagno e mi ritrovai davanti Alice impanicata.

"Okay Samantha mi ha detto che voleva che io ti cacciassi dalla festa anche se non aveva il motivo, mi voleva dare dei soldi per convincermi di farti andare via, mi sono arrabbiata, non può fare così, scusami se non tel'ho detto, è che pensavo che la prendessi male" disse tutto d'un fiato e poi mi abbracciò.

"Tranquilla Alice" dissi per poi abbracciarla anche io.
Ci conosciamo da poche ore, ma sembra essere una ragazza davvero gentile e fiduciosa.
"Andiamo giù okay?" Dissi staccandomi lentamente da lei.
"Si, ci staranno aspettando"

"Eccoci" disse Alice.
"Ecco..io andrei a casa.." dissi agli altri.
"Tutto okay?" Mi chiese Linda.
"Si, ho solo un po' di mal di testa.." dissi mettendomi una mano in fronte chiudendo gli occhi.
"È ubriaca, si vede" disse Samuele prendendomi in braccio.

È un gesto carino da parte sua, ma riesco a camminare anche da sola, non sono così tanto ubriaca...credo. Chiusi gli occhi.
"La accompagno a casa, ci vediamo domani" continuò parlando con gli altri.
"Va bene Sam, a domani" dissero.
"Ah, è stata una bella festa, complimenti" continuò Samuele rivolgendosi ad Alice.
"Grazie mille"

***
"Riesco a camminare Samuele" scesi da lui.
"No che non riesci, guarda, cammini a destra e a sinistra" disse lui.
"Ma si che riesco" le ultime parole prima di cadere, o almeno quasi.
Samuele mi prese per mano per non farmi cadere. Guardai le nostre mani intrecciate e poi guardai lui.

"Scusami, forse ti da fastidio" tolse la mano.
Gli ridiedi la mano e lui mi guardò e mi sorrise, tolsi lo sguardo sorridendo.

"Eccoci qui" dissi.
"Eccoci qui" ripeté.
Ci guardammo per un attimo senza aprire bocca, ma poi lui si fece avanti.
"Buonanotte Emily, mi dispiace che la serata sia finita così"
"Tranquillo, è stata bella comunque, mi sono divertita" sorrisi.
"Sono felice che tu ti sia divertita" disse.
"Buonanotte Emily" ripeté
"Buonanotte Sam" ricambiai.

Io cercai di aprire la porta di casa, dopo vari tentativi ci riuscii.
Feci piano visto che tutti dormivano.
Salii le scale e andai in camera, chiusi la porta e poi sbattei la spalla contro l'armadio. Ci mancava solo questa.
Mi cambiai e mi misi nel letto.

***
"Emily sveglia!" Ed ecco la mia sveglia umana.
"Dai Emily!sveglia, sveglia!" Sophie mi saltò addosso.
"Sophie..ho capito, smettila" dissi assonnata alzandomi lentamente.
Misi una mano sulla testa, mi gira la testa, ancora.

"Buongiorno Emily" disse mia madre mettendomi la tazza di latte a tavola.
Mi sedetti. "Buongiorno.." dissi con tono arrogante.
"Che ti prende?" Mi disse stranita.
"Che mi prende? Non mi hai detto nulla del lavoro, del colloquio"
"Scusami tesoro e che..-" non feci finire di parlare.
"Tutte scuse, basta, vorrei mangiare in pace." Risposi.
Mia madre si girò e sentii dire un "adolescenti".
Sophie mi guardò con un sguardo un po' deluso.

"Buongiorno a tutte" arrivò mio padre,  nessuno rispose.
"Cos'è tutto questo entusiasmo?" Non ottenne risposta da nessuno.
"Chi è morto?" Disse, Lo guardai stranita.
"Va bene, me ne sto zitto anche io"

Mi alzai e andai a cambiarmi.

Misi un jeans nero, una t-shirt dello stesso colore e una giacchettina verde militare.
Andai in bagno a truccarmi, presi lo zaino e uscii di casa. Oggi vado a piedi.

"Emily dove vai a quest'ora?!" Sentii urlare, m chiusi la porta.
Misi le cuffie e mi feci trasportare. Credo che mi perderò.
Sentii una mano sulla mia spalla, mi spaventai.
Era Samuele.

"Mi hai spaventata" misi una mano sul petto sospirando.
"Scusami" rise.
"Tutto bene?" Mi chiese vedendo il mio modo di fare.

"Odio mia madre, la odio troppo." Dissi arrabbiata.
"Che cosa è successo?" mi mise una mano sulla spalla.
"Non credo sia il momento giusto, scusami" dissi.
"Tranquilla" 

***
Due ore passate, ora c'è l'intervallo.
Vado verso il bagno, ma vedo Samantha avvicinarsi a me.

"Ma guarda chi si vede, il pesciolino che non sa nuotare" rise insieme a Francesca.
Le passai davanti con indifferenza e andai in bagno per sciacquarmi il viso.

Uscendo dal bagno mi misi a cercare Samuele e gli altri, ma non riesco a trovarli, continuai a guardare in giro e per sbaglio andai contro ad una persona e inciampai.
"Ti aiuto" disse questa persona porgendomi la mano per aiutarmi ad alzare. Alzai lo sguardo e vidi...Tommaso.

"Amm...grazie, e scusami" gli diedi la mano e mi alzò.
"Testa fra le nuvole eh?" Mi disse.
"No è che...sto cercando Samuele, ma non lo trovo." Risposi.
"Non saprei dirti dove siano, comunque sia hai sempre la testa fra le nuvole" sorrise.
"Può darsi" dissi, abbassai lo sguardo.

"Eccoti qui Emily! Non ti trovavamo" mi girai e vidi anche gli altri.
"Scusami, anche io non vi trovavo"
"Andiamo a fare un giro per la scuola?"
disse.
"Si certo" salutai Tommaso ed andai verso gli altri.

***



Dear Diary (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora