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Crys' POV
Per tutto il tragitto dal bosco a casa  Toby mi tenne per mano, come se potessi scappargli da un momento all'altro.
Fortunatamente, quando entrammo in casa tutti dormivano ancora. Toby intanto mi accompagnò fino alla porta di camera mia.

Io - Toby, ti ringrazio... ma ora puoi lasciarmi la mano. -

Toby guardò le nostre mani che erano ancora intrecciate, non appena capì cosa stava facendo, mi lasciò la mano e, senza degnarmi di uno sguardo, se ne andò nella sua stanza.
Ancora stupita per la sua reazione, entrai nella mia amata cameretta e mi buttai sul letto.

10 giorni dopo

Stavo disegnando in giardino, quando partì la sveglia che avevo impostato per andare da Castle. Entrai in casa e salì sulle scale per andare in camera mia, ma mi bloccai non appena vidi Jason e Zero. Li fulminai con lo sguardo e cercai di passargli di fianco in fretta e furia, ma Jason mi prese per il polso.

Jason - Senti Crys, vol... -

Non fece in tempo a finire la frase che lo guardai, colma d'odio, negli occhi.

Io - Mollami o ti uccido a mani nude. -

Mi lasciò subito il polso e me ne andai, ma venni bloccata una seconda volta da un tonfo. Mi voltai e vidi Toby tenere per il collo Jason.

Toby - Che ti avevo detto? -
Io - Lascia perdere Toby. Non capirà mai. -

Toby lo lasciò subito, per poi seguirmi fino alla porta di camera mia.
Da quando mi aveva cercato nel bosco, io e Toby avevamo ricominciato a parlare quasi come prima di tutto quello che era successo, ma io continuavo a mantenere un atteggiamento distaccato.

Io - Cosa vuoi? -
Toby - Parlarti. Ma non qui. -

Sbuffai all'idea, ma accettai.

Io - Aspetta qua. -

Entrai in camera mia sbattendogli la porta in faccia. Pur non avendo più un ottimo rapporto con Toby, era stato l'unico che aveva cercato di aiutarmi in un momento come quello e l'idea che volesse parlarmi mi incoriusì.
Mi preparai per andare da Castle e appena finito, aprì la porta convinta di non ritrovare nessuno all'esterno, date le mie tempistiche. Invece, ad aspettarmi, c'era ancora Toby appoggiato sul muro di fronte alla porta.
Gli feci cenno di seguirmi e, insieme, ci dirigemmo nella stalla.
Lì.
Dove tutti i nostri litigi erano cominciati.
Dove ci eravamo dati il nostro primo bacio, un bacio che probabilmente nessuno dei due scorderà mai.
Esitammo entrambi ad entrare. Come biasimarci? L'ultima volta che eravamo stati in quella stalla insieme era finita in rovina.
Decisa, mi diressi verso l'armadietto che avevo costruito con dei pezzi di legno e dove tenevo tutta l'attrezzatura. Preso tutto quello che mi serviva, entrai nel box di Castle, ma prima di iniziare a prepararla, guardai Toby che ricambiò lo sguardo.

Io - Che dovevi dirmi? -

Toby aveva spostato lo sguardo a terra, mentre qualche tic gli irrigidiva tutti i muscoli.

Toby - Ho lasciato Clock. -
Io - Si beh, questo lo sapevo. -

Cominciai a pulire Castle, ma venni bloccata da Toby.

Toby - E c'è una cosa che volevo dirti da molto tempo -

Sentì il cuore perdere un battito.
In quei mesi in cui mi ero allontanata da Toby, avevo sperato tutto il tempo una possibile dichiarazione da parte sua, con tanto di spiegazione per il suo comportamento.
Io non volevo Jason, avevo sempre voluto Toby, ma ricevere attenzioni di quel genere non era per niente male. Non ero stata male per il fatto che amavo Jason, odiavo solo il fatto di essere presa in giro da una persona a cui mi ero abbastanza avvicinata, una persona con cui avevo condiviso non poco tempo della mia ancora breve vita.

Toby - Io Crys in questi mesi ti ho odiato più che mai. -

Lo guardai con fare stupito e stavo per urlargli conto, ma lui mi precedette.

Toby - Ti ho odiato per come mi ignoravi, per il tuo modo di fare simile a quello di clock: un'oca senza cervello che ci prova con un ragazzo, messo nella stessa situazione. Ti ho odiato per come ti sei fatta "prendere" da Jason, per come il tuo fare da sbruffona sociopatica mi ha incantato. Ho odiato tutte le volte in cui i nostri sguardi si sono incrociati per sbaglio, perché Crys, farei di tutto per far si che io possa guardare i tuoi splendidi occhi quanto ne ho voglia. Tutte le volte in cui sorridevi, Dio, non sai cosa ti avrei voluto fare. Non puoi neanche sapere quanto mi abbia fatto stare male il fatto di averti dovuto dire una bugia per coprire le regole di Slender, il fatto di averti fatto soffrire. Avrei dovuto nascondere tutto all'operatore, ma sono solamente un vigliacco e forse è questo quello che mi merito.-

Regole di Slender? Di che stava parlando?
Ignorai tutte le cose che aveva detto e mi focalizzai su quelle tre parole:
Regole di Slender.

Io - Ma di cosa stai parlando, Toby? Quali regole? -

Guardò in basso per un attimo, poi riposò lo sguardo su di me.

Toby - L'Operatore vieta le relazioni tra Proxy.-

Persi di nuovo un battito.
Mi aveva evitato sotto comando di Slenderman.
Lo guardai quasi con malinconia. Lo avevo quasi odiato per tutto quel tempo convinta che non mi volesse e che l'unico suo obbiettivo fosse giocare con i sentimenti di qualcuno.

Io - Perché non me l'hai detto? -
Toby - Sarebbe cambiato qualcosa? -
Io - Non lo so..-
Toby - Esattamente. -

Ci fu un minuto di silenzio che sembrò durare all'infinito, poi Toby ruppe lo stato di tensione che si era creato.

Toby - Senti Crys, io non so cosa provavi per me, ma l'ultima cosa che volevo fare era ferirti.-

Ripartì il silenzio assordante, ma questa volta fui io a parlare.

Io - Toby, non so più come spiegartelo. Tutto quello che avevo detto di te era vero. Provavo e provo qualcosa di molto forte per te. Non sapevo di questa regola e ho fatto ricadere tutta la colpa su di te, cosa di cui mi pento, credimi. Non sai quante volte avrei voluto parlare con te al posto di Jason. Non so più come dirtelo. -

Nel mentre, la lontananza fra noi due diminuiva sempre di più, ma non appena lo notammo, ci allontanammo bruscamente.

Toby - Devo andare. -

Detto questo, accarezzò Castle e se ne andò, lasciandomi senza parole.

The Rider of the MidnightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora