Un libro aperto

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- prima volta che minaccia qualcuno Principessa? -

Emma non rispose

- sapete, molti uomini prenderebbero il vostro silenzio come un rifiuto, ma... io adoro le sfide-

- mi sto concentrando -

- no, voi avete paura,
paura di parlare,
di esporvi,
di fidarvi di me.
Le cose sarebbero molto più facili se lo faceste -

- dovreste essere abituato alle persone che non si fidano di voi -

- ah, per la cosa dei pirati
Bhe! Non mi serve che vi confidiate, siete un libro aperto -

- davvero? - disse Emma senza dare peso a quelle parole

- Decisamente. Vediamo : volete uccidermi perché siete motivata, dovete tornare da una bambina -

- questo non è intuire, mi avete solamente ascoltata -

- ma non volete abbandonarla come voi vi sentite abbandonata -

Emma si sentì pugnalata, sta volta dritto al cuore, non pensava fosse possibile che qualcuno potesse capirla, anche più di quanto lei capisse se stessa

- come ho detto, siete un libro aperto -

- e come fate a saperlo?

- ho passato molti anni nell'Isola che non c'è, la casa dei bambini abbandonati.
Hanno tutti lo stesso sguardo negli occhi, lo sguardo che hai quando vieni abbandonato -

- si bhe il mio mondo non è l'isola che non c'è -

- ma un orfano è un orfano.
L'amore è stata merce rara nella sua vita, non è così?
Dimmi, sei mai stata innamorata? -

- no, non sono mai stata innamorata -

Uncino si avvicinò per abbassarle il pugnale

- dammi la mano -

- cosa? -

- ti sei tagliata, devo medicarti -

- nono sto bene è solo ... -

- no vieni qua - disse Uncino avvicinandola ancor di più

- ora fai il gentiluomo? -

- ci tengo ad avere prigioniere sane e io sono sempre un gentiluomo -

Emma lo lasciò fare, Killian stappó la bottiglia con i denti e la versó sulla ferita

- che cosa diavolo è? - disse dolorante Emma

- è rum e lo sto sprecando per te -

disse il Capitano come per prenderla in giro, poi prese una fascia e con l'aiuto della bocca, chiuse la ferita, Emma rimase concentrata sulle sue labbra per tutto il tempo

- ecco il piano: tu non provi ad uccidermi e io faccio il bravo con te -

- è più pericoloso rispetto ad ucciderti, ma il pericolo mi è sempre piaciuto -

- oh tu sei una tipa tosta, saresti un pirata fantastico -

Disse Uncino togliendo la spada dalle mani della ragazza, solo in quel momento Emma vide il tatuaggio che aveva il Capitano sul polso

- chi è la Milah del tatuaggio? -

A questa domanda il capitano abbassó lo sguardo e parló quasi bisbigliando

- una che conoscevo -

- ora dove è ? -

- se n'è andata -

- il Signore Oscuro, non ti ha portato via solo la mano non è vero? Ecco perché vuoi ucciderlo -

- per una che non si è mai innamorata... sei piuttosto perspicace -

- forse mi sono ... innamorata -

Quel dialogo era come un dejavu, era una tortura per i loro cuori, ma le menti erano troppo perse a guardarsi che a badare a quei istinti così famigliari.

- mi lascerai andare? -

- e morire? Non se ne parla proprio -

- morire? Non morirete di certo e poi io devo tornare da mia figlia -

- si, morire. Comunque non puoi andare da tua figlia, la metteresti in pericolo, non hai parlato a nessuno di questa nascitura? -

- no -

- fidati di me, torneremo a prenderla, ma quando le acque si saranno calmate e tutti dovranno pensare che tu sia morta, fino a quel momento manterremo i ruoli: tu la prigioniera che proverà di certo a fare l'eroina e scappare da me e io il cattivo che... bhe... rimarrà un cattivo affascinante, prendi questi vestiti sono molto più adatti a una donzella come voi - disse il capitano lasciando la cabina, anche se lui continuava a imporsi nella mente della Salvatrice, Emma.

Emma e KillianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora