Un nuovo inizio

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Emma corse il più velocemente possibile, stava per raggiungere il portone quando una guardia la fermò

- principessa dove sta andando? -

Lei non gli rispose, lo guardò spaventata da ciò che sarebbe potuto accadere

- si sente bene principessa ? -

Avrebbe voluto dire di si, per non dare più sospetti, ma non riusciva nemmeno a parlare e una lacrima le bagnó velocemente il dolce viso

La guardia aprì il portone

- vada, non dirò niente -

Emma lo guardò incredula

- io, io... io non posso -

- ma principessa... -

- vorrei, ma non posso lasciare mia f... una bambina che mi ha affidato un caro amico di mio padre, la devo proteggere finché lui non torna dalla guerra -
La prima regola da non infrangere mai per Emma era quella di non parlare mai di sua figlia e lei in cuor suo sperava che quel generale non si rendesse conto di quella bugia, infatti il generale era impegnato a seguire il piano che non fece caso a quella storia

- ecco come impiegava il suo tempo, d'accordo
a mezzanotte gliela porterò in una locanda di nome La Rosa Nera, si trova nel villaggio più vicino, vada lì -

- ma... -

- si fidi di me, la aiuterò, ero amico di Bealfire, lui avrebbe fatto lo stesso -

Emma gli sorrise per aver fatto spazio a quel ricordo

Emma sali per l'ultima volta quella torre per salutare sua figlia, che aveva poco più di un mese

- ehi piccola mia, non ti preoccupare tra poco ci vedremo ancora -

eppure qualcosa dentro di lei le diceva di non lasciarla, ma Emma pensó che fosse solo la paura, ma lasció comunque un biglietto dentro la sua collana che poi la mise al collo della bambina, il biglietto conteneva la frase che aveva aiutato Emma a sopportare quella terribile prigionia

"Un bel giorno tutto avrà un senso,
quindi, per il momento,
non farti deprimere dalla confusione,
sorridi, attraverso le lacrime
e cerca di comprendere che tutto ciò che
succede, ha una ragione
tua madre, Emma"

Gli occhi blu di quella bambina lasciavano in Emma ogni volta una sensazione di vuoto, come se mancasse sempre qualcosa.
Le sorrise tra le lacrime dandole un bacio caldo sulla fronte, la bambina toccó il volto bagnato della madre con le sue minuscole manine, come a volerla proteggere da qualcosa troppo grande per lei.

Emma tornó al portone dove la stava aspettando il guardiano con del denaro, dei gioielli e una mantella

- ecco a lei tutto il necessario -

- allora ci rivedremo a mezzanotte con la bambina, posso sapere il nome di colui che mi ha reso libera? -

- Generale Jason, per servirla -

Emma gli sorrise e finalmente lasció quel dannato castello. Aveva un vestito bianco delicato e leggiadro, con la mantella di colore più scuro

Arrivò alla locanda e si sedette in un tavolo nascosto, era carica di emozioni, ma la principale era la paura.
Ad un certo punto sentì urlare degli uomini

- allora signor Capitano come faremo a saccheggiare il tesoro reale ? -

Ad un certo punto una voce sicura di se e possente parló con disinvoltura

- a mezzanotte in punto passerà la carrozza reale, la fermeremo e la saccheggeremo con l'aiuto del generale Jason, a cui daremo 1/4 del bottino -

A quel nome Emma rabbrividì, facendo cadere il bicchiere e attirando così l'attenzione di tutta la locanda, si era appena resa conto che quel generale non le avrebbe mai portata sua figlia e che era in pericolo, doveva tornare al castello, salvare sua figlia e sposarsi con il principe William.
Si alzò frettolosa ma qualcuno le tirò il polso, quel tocco era famigliare, si ritrovó davanti a un uomo con degli occhi blu che gli davano una percezione di vuoto, con i tratti scuri e le labbra rossastro scuro

- dove pensi di andare tesoro? -

Disse sfoggiando un sorriso, il sorriso era perfetto

- mi lasci andare e non mi chiami mai più così -

Quella fu l'ultima cosa che Emma vide, prima che qualcosa le colpì la testa

Emma e KillianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora