i giorni a londra sono passati molto velocemente. ho pubblicato le foto fatte e shawn ha messo like a tutte, suscitando la curiosità di alcune fan. per fortuna, me la sono cavata con un "alla secret session, shawn mi ha detto che spesso stalkera i profili delle sue fan, poi io ero all'esibizione quindi". pensavo che tornare a lavoro sarebbe stata una fatica e invece mi sono dovuta ricredere: non ho un attimo di tempo per fermarmi a pensare a qualcosa per via dell'afflusso dei turisti durante questo periodo. ora che è il primo giugno, c'è un aumento smisurato di persone che vengono a godersi l'estate qui in america.
«sai dov'è shawn oggi?» mi chiede maya verso l'orario di chiusura mentre spazziamo il locale.
«new york. non so se si è già esibito ma non importa... guarderò i video su twitter.» dico io. «il nove si esibisce al wembley stadium. lì sì che mi piacerebbe essere andata.»
lei mi guarda e mi sorride. non capisco per quale motivo mi sorrida in questo modo visto che non potrò andarci non solo per lavoro ma anche perché non ho ricevuto nessuna mail da nessuno, e sì ho controllato anche la casella postale dei miei genitori.
«non mi farete mica un'altra sorpresa?» domando io con un sopracciglio inarcato.
«no...» risponde lei, facendo spallucce. «...ma pensavo che potresti venire da me dopo il lavoro e ci guardiamo l'esibizione. sei fortunata che quel giorno, di pomeriggio resta chiuso.»
«tu sì che sai come rendermi felice.» dico io e sorrido.il nove giugno, finiamo di vedere l'esibizione di shawn verso le quattro del pomeriggio. il fatto che da lui sia sera mi fa veramente strano, penso che non ci farò mai l'abitudine al fuso orario che passa tra noi e i luoghi dove si trova. vederlo esibirsi di fronte a così tante persone al wembley stadium di londra mi ha fatto venire la pelle d'oca più volte durante le sue esibizioni. è rimasto sempre composto, sorridente e questo mi fa piacere perché comunque rimane sempre professionale, non facendosi sopraffare dalle emozioni come faccio circa il novantanove percento delle volte io e, inoltre, mi ha risparmiato un'espressione triste che mi avrebbe fatto sentire male. più volte, però, ho notato che scrutava le persone tra la folla e si guardava attorno come se sperasse di trovarmi anche lì, immobile e con le lacrime agli occhi come l'ultima volta che mi ha vista.
«allora? tutto ok?» domanda maya, guardandomi.
«sì... tutto ok. prima o poi ci farò l'abitudine, è solo questione di tempo.» rispondo io e le sorrido. tranne per quelle volte in cui rimango da sola e qualsiasi cosa mi fa pensare a lui, mi sento già meglio. ormai sono passati giorni da quando abbiamo smesso di sentirci e penso che potrei cambiare vita da qui a un paio di mesi, forse.
«se lui dovesse tornare, cosa faresti? ho visto che ha tanti eventi in programma a los angeles.» dice lei, un po' preoccupata.
«gli parlerei.» rispondo. «gli spiegherei la situazione come gliel'ho già spiegata. comunque ho visto che sono lontani ancora, quindi ci vorrà del tempo prima che io lo riveda.»
«sei ancora sicura della tua scelta?» domanda lei. evidentemente, leggendo tutti i messaggi che shawn mi ha mandato dopo l'esibizione del 28 maggio, tutti i tweet riferiti implicitamente a me, ha notato anche lei che shawn non è per niente convinto di ciò che penso. «lui fa ancora come se voi due vi sentiste normalmente... dico sui social.»
«ho notato... a volte, mi sono messa a pensare se avessi fatto la scelta giusta e, in verità, ho sempre pensato di aver fatto una cazzata. però poi penso a come dovrebbe vivere la relazione nei prossimi mesi e lo vedo triste e piano piano sbiadire e non voglio. non lo voglio per lui, perché ci soffrirebbe come un cane. per quanto lui mi venga a dire che aspetterebbe anche anni, non ci crederei nemmeno se mi pagasse.» ribatto io. lei mi guarda, sembra pensierosa, poi annuisce.
«lo sai meglio di me... io ti dico solo che non penso che se te lo ritrovassi davanti, lo lasceresti andare. sarebbe troppo doloroso anche per te.» dice.
rimango zitta, non dico niente.